Utente:ED303/BozzaWikiTribune

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Tipo di sitoNotizie
LingueInglese
SedeLondra
FondatoreJimmy Wales
URLwww.wikitribune.com
CommercialeSi[1]
RegistrazioneOpzionale
Lancio25 aprile 2017
LicenzaCreative Commons Attribution[2]

WikiTribune (stilizzato WikiTRIBUNE) è un giornale on-line non ancora pubblicato, in cui giornalisti professionisti ricercano e pubblicano storie al fianco di volontari che curano gli articoli correggendoli, verificando i fatti, suggerendo modifiche e aggiungendo le fonti. Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, ha annunciato il sito nell'aprile 2017 definendolo una iniziativa commerciale non affiliata a Wikipedia o alla sua organizzazione di supporto Wikimedia Foundation.[3][4][5]

"Questa è la prima volta che giornalisti professionisti e dilettanti lavoreranno fianco a fianco da pari, scrivendo le storie mentre queste accadono, modificandole in tempo reale mentre si svolgono, costantemente supportati da una comunità che controlla e ricontrolla tutti i fatti", ha detto Wales.[6] Wales confida che il progetto aiuterà a combattere le fake news in rete; pare sia stato motivato ad affrontare il problema dopo avere sentito il Consigliere del presidente USA, Kellyanne Conway, usare l'espressione "alternative facts" ("fatti alternativi") durante una intervista nel gennaio 2017.[3][7]

Il crowdfunding del sito è stato completato nel maggio 2017. L'inizio delle attività non è previsto prima del settembre 2017.[8]

Modello di business

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L'impresa è stata lanciata da Jimmy Wales che è previsto avrà un ruolo operativo come amministratore delegato.[9][10]

WikiTribune è un sito commerciale[7] che verrà finanziato dalle donazioni; più fondi verranno raccolti, più giornalisti si potranno assumere.[11] Il crowdfunding è iniziato il 25 aprile 2017. Ai sostenitori viene chiesto di pagare 10£ o 15$ al mese, ma l'accesso alle notizie rimarrà gratuito.[1] E' stato asserito che l'assenza di azionisti, inserzionisti e abbonati ridurrà la pressione commerciale e che i membri paganti saranno liberi di suggerire argomenti.[6] Chi sostiene il sito con donazioni potrà anche aiutare a decide su quali materie il sito si focalizzerà.[3]

I giornalisti dovranno fornire la fonte di un fatto o le intere trascrizioni e le registrazioni delle interviste.[11] Il pubblico avrà la possibilità di modificare e aggiornare gli articoli; ciò nonostante, gli aggiornamenti saranno pubblicati solo dopo essere stati approvati dallo staff o da volontari di fiducia.[3][11]

Organico e struttura

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La piattaforma sofware iniziale del sito sarà una versione personalizzata di WordPress.[12] La compagnia Jimmy Group, di proprietà di Wales dopo che la ha incorporata nell'aprile 2017, ha richiesto il trademark "WikiTRIBUNE" presso l'Ufficio per la Proprietà intellettuale, che sta esaminando la richiesta dal 25 aprile 2017.[13]

Le persone coinvolte nel progetto come consiglieri di Jimmy Wales includono Lily Cole, Jeff Jarvis, Guy Kawasaki e Lawrence Lessig.[11] I fondi per sette dei dieci giornalisti previsti sono stati raccolti nel giro di tre settimane dal lancio e i giornalisti sono poi stati reclutati, iniziando da Holly Brockwell.[14][15] L'obiettivo iniziale di finanziare dieci giornalisti è stato raggiunto l'ultimo giorno della campagna di crowdfunding durata un mese. E' anche prevista una donazione aggiuntiva di 100.000$ da parte della Craig Newmark News Integrity Initiative.[16]

In un post su Medium pubblicato alla fine di maggio 2017, WikiTribune ha annunciato di avere raggiunto l'obiettivo di finanziamento, ma che non inizierà le attività fino ad anno inoltrato: "Nonostante molti commenti confusi, la fine della campagna di crowdfunding non implica un lancio immediato. Significa che abbiamo abbastanza supporto per realizzare il progetto, il che comprende assumere, progettare e costruire WikiTribune da zero... Non abbiamo una data precisa, ma puntiamo ad essere attivi - nel senso di produrre contenuti - entro l'autunno di quest'anno. Faremo più velocemente possibile, ma solo se possiamo farlo bene."[8]

Adrienne LaFrance ha valutato il progetto in The Atlantic. Aveva lavorato in precedenza per l'Honolulu Civil Beat, che era stato fondato da Pierre Omidyar con simili idee di "peer news" ("notizie collaborative"). In base alla propria esperienza, la giornalista ha ritenuto il piano troppo ambizioso, perché uno staff di dieci sarebbe insufficiente per coprire le notizie su scala globale e gestire l'input dei volontari sarebbe dispendioso in termini di tempo.[17]

Andrew Lih, un ricercatore presso la scuola di comunicazione della American University, si aspetta che l'approccio ibrido di WikiTribune avrà più successo di quello puramente basato su volontari di Wikinotizie:[18] "Siamo in presenza di una struttura di comando operativa basata su personale a tempo pieno. I giornalisti professionisti e gli editor supervisionano lo svolgimento della notizia. La folla fa il lavoro pesante sulla maggior parte di selezione, filtraggio, ricerca e verifica. Lasci fare alla folla quello che sa fare bene."

Sarah Baxter, il vice editor del Sunday Times, si è riferita a WikiTribune nel'edizione del 30 aprile 2017 con un articolo intitolato "Wikipedia non darà notizie straordinarie, ma notizie distorte". Dopo alcune osservazioni critiche sull'affidabilità di Wikipedia, conclude: "É il tira e molla del dibattiti nella stampa libera, sia digitale che stampata, che arriva al cuore della verità, non la stravagante saggezza di folle auto-proclamatesi in carica."[19]

Emily Bell, direttore del Tow Center for Digital Journalism, ha valutato le reazioni della stampa a quattro giorni dall'annuncio iniziale, dichiarando che traspariva notevole scetticismo in particolare dalla sezione Ask Me Anything tenuta da Wales. Emily pensa che WikiTribune duplicherà il lavoro che già viene fatto, fornendo esempi quali il servizio di David Fahrenthold sulla copertura delle elezioni presidenziali USA per il Washington Post, durante il quale il giornalista aveva usato Twitter per interagire col pubblico.[20]

Zahera Harb, professore di giornalismo presso la City University di Londra, ha messo in dubbio la dipendenza del sito dai volontari non pagati, affermando: "Vedo un modello più simile allo 'sfruttamento' che ad altro". Ha anche scritto che il sito sarebbe vulnerabile a errori e preconcetti: "In un simile sistema incontreremmo errori simili a quelli che abbiamo visto in Wikipedia. Quegli errori tendono a nuocere e produrre notizie false... Pasticciare con gli account di Wikipedia è stato un fattore di diverse guerre mediatiche fra rivali politici ed economici e anche fra nazioni in conflitto a causa di terrirori o di narrative storiche contrastanti".[21]

Il personale di una azienda legale inglese, la Hogan Lovells, ha valutato se il modello di giornalismo collaborativo proposto fornisca abbastanza protezioni rispetto al Defamation Act del 2013 (la legge inglese sulla diffamazione), concludendo che la questione non fosse chiara e sarebbe stata fissata dall'esito delle future azioni legali.[22]

Wikitribune è stato paragonato alle seguenti entità: CORRECT!V, un centro investigativo tedesco senza fini di lucro;[2] "De Correspondent" un sito di notizie olandese finanziato tramite crowd-funding e beneficienza;[3] Krautreporter, un sito di notizie tedesco supportato dal crowd-funding;[23] ProPublica, un sito di giornalismo investigativo supportato da abbonati;[24] e al Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi, che ha diffuso i famosi Panama Papers.[25]

Approfondimenti

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Siti paragonabili

  1. ^ a b Jimmy Wales, su Wikipedia
  2. ^ a b (EN) [httpshttps://www.wikitribune.com/become-supporter/ Evidence-based journalism], in WikiTribune, 2017.
  3. ^ a b c d e (EN) Alex Hern, Wikipedia founder to fight fake news with new Wikitribune site, in The Guardian, 25 aprile 2017.
  4. ^ (EN) Terry Collins, Wikipedia co-founder launches project to fight fake news, in CNET, 24 Aprile 2017.
  5. ^ (EN) Hazard Owen Laura, Jimmy Wales on Wikitribune¿s business model and why it might cover not just politics but also dog breeding, in NiemanLab, 4 maggio 2017.
  6. ^ a b (EN) Wikipedia launches news website to combat the rise of ¿alternative facts¿, in news.com.au. News Limited, 25 aprile 2017.
  7. ^ a b (EN) Greg Williams, Jimmy Wales goes after fake news with Wikitribune ¿ a crowdfunded site for reporters, in Wired, 24 aprile 2017.
  8. ^ a b (EN) Joe Mandese, WikiTribune Meets Funding Goal: What's Next?, More Funding, in MediaPost Communications, 31 maggio 2017.
  9. ^ (EN) Rhiannon Williams, Wikitribune: How Wikipedia¿s news website will work ¿ in theory, in i, 25 aprile 2017.
  10. ^ (EN) Christopher Williams, Wikipedia co-founder Jimmy Wales exits Guardian board over conflict of interest with Wikitribune news site, in Daily Telegraph, 25 aprile 2017.
  11. ^ a b c d (EN) Wikipedia's Jimmy Wales creates news service Wikitribune, in BBC News, 25 aprile 2017.
  12. ^ Jimmy Wales, Does WikiTribune use proprietary Wiki software similar to sites such as Everipedia, or does it use MediaWiki like Wikipedia?, su quora.com, 4 maggio 2017.
  13. ^ (EN) Kelly Fiveash, Wikitribune is Jimmy Wales’ attempt to wage war on fake news, in Ars Technica, 25 aprile 2017.
  14. ^ (EN) Gadgette's Holly Brockwell joins Jimmy Wales' Wikitribune, in The Drum. URL consultato il 18 luglio 2017.
  15. ^ (EN) Wikitribune, in Wikipedia, 16 luglio 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.
  16. ^ WikiTribune, It’s the final countdown, su Startups & Venture Capital, 24 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.
  17. ^ (EN) Adrienne LaFrance, The Problem With WikiTribune, in The Atlantic. URL consultato il 18 luglio 2017.
  18. ^ Wikipedia founder Jimmy Wales launches Wikitribune, a large-scale attempt to combat fake news, in Nieman Lab. URL consultato il 18 luglio 2017.
  19. ^ (EN) Sarah Baxter, Wikipedia won’t break real news, just tweak it. URL consultato il 18 luglio 2017.
  20. ^ (EN) Wikitribune venture will not address journalism's underlying issues, in The Guardian, 30 aprile 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.
  21. ^ Zahera Harb, Can Wikitribune combat fake news?, su www.aljazeera.com. URL consultato il 18 luglio 2017.
  22. ^ Wikitribune and broken news, su Global Media and Communications Watch, 24 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.
  23. ^ Lukas Keller, SRF Kultur: Wikitribune – Jimmy Wales gründet ein Wikipedia für Journalismus, su Schweizer Radio und Fernsehen (SRF), 25 aprile 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.
  24. ^ (EN) Jimmy Wales is betting crowd-sourced news can restore our trust in the media — he might be right, su City, University of London. URL consultato il 18 luglio 2017.
  25. ^ (EN) Kenneth D. Evans, Wikitribune Sets Out to Practice Evidence-Based Journalism, 30 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.

Collegamenti esterni

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  • Sito ufficiale
  • Ask Me Anything ("Chiedetemi qualunque cosa") - Sessione di domande e risponste in inglese con Jimmy Wales su Reddit poco dopo il lancio
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