Utente:Dariavalj/Sandbox

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Durante la Prima guerra mondiale le montagne del Trentino diventarono una sorta di vero e proprio crocevia di culture, lingue e genti, la cui storia viene poco spesso narrata. I prigionieri di guerra venivano utilizzati come manodopera coatta in vari ambiti, quali il lavoro nei campi, ma maggiormente nella trasformazione del territorio alpino in territorio bellico. Furono impiegati nella costruzione di forti, trincee e baraccamenti ma anche di linee ferroviarie, le cui tracce permangono ancora oggi. Altre tracce del passaggio dei prigionieri rimangono nei diari e nelle memorie dei civili, dove viene raccontata la faticosa convivenza: i prigionieri erano guardati con diffidenza, in quanto venivano da luoghi lontani e cercavano disperatamente di sopravvivere. Questo suscitava la compassione dei locali, poiché rivedevano nelle sofferenza dei prigionieri quelle a cui figli e mariti, prigionieri in Russia, potevano essere soggetti[1].

Oggigiorno si tende a ricordare solo coloro che caddero sui campi di battaglia, come nel caso del monumento nei pressi di Malga Slapeur, sull'altopiano di Asiago, che celebra i caduti per la conquista del monte Fior. Nel caso di caduti a causa di stenti e sfruttamento si hanno più difficoltà nel cercare di far riemergere cosa accadde: nel 1917 una frana uccise 55 prigionieri, che vennero poi ricordati semplicemente come "lavoratori", senza tener conto di tutto ciò che queste persone avevano dovuto subire[2].

La memoria di questi prigionieri di guerra è molto più sentita in Alto Adige grazie all'azione di centri che organizzano ricerche e commemorazioni in luoghi significativi, le prime svolte sul Carè Alto, dove è presente una piccola cappella lignea, costruita dai prigionieri russi nel 1917. I prigionieri di guerra serbi vengono minormente ricordati, dal momento che, fin dall'inizio venivano visti come colpevoli dello scoppio della guerra[3].

==Note==

  1. ^ Marco Abram, Gli ultimi: prigionieri serbi e russi sul fronte alpino, in Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, 2 novembre 2018.
  2. ^ Marco Abram, Gli ultimi: prigionieri serbi e russi sul fronte alpino, in Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, 2 novembre 2018.
  3. ^ Marco Abram, Gli ultimi: prigionieri serbi e russi sul fronte alpino, in Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, 2 novembre 2018.