Utente:Chiara Deleonardis 1999/Castello di Calvello

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Questa è la pagina di prova nella quale Chiara De Leonardis, Emanuela Faruolo e Mara Rotunno lavoreranno alla bozza della voce enciclopedica dedicata al Castello di Calvello.

Il Ponte di Sant'Antuono

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Il ponte di Sant'Antuono è una costruzione in pietra a forma di arco. Si tratta di un arco ribassato in pietrame in conci ad arcata unica, dalle fondamenta ben solide. Esso, prende il nome dalla chiesetta che gli abitanti del fiume costruirono dedicandola a sant'Antonio Abbate, comunemente detto Sant'Antuono. Tale costruzione fu eseguita all'inizio del 1200, da artigiani locali, sotto la direzione tecnica dei monaci benedettini, abilissimi ingegneri, pontieri ed architetti. Il ponte aveva la funzione di agevolare lo scambio tra i residenti del Piano e quelli del rione Sant'Antuono; prima di esso, infatti, l'accesso veniva effettuato con passerelle incerte e traballanti, si avverti, quindi il bisogno di lanciare un ponte stabile e sicuro.

Successivamente, si dimostrò causa di violenti contrasti, la causa era l'utilizzazione delle acque del fiume per l'irrigazione degli orti, l'esercizio della pesca e per uso potabile. Il ponte si incastona in uno scenario particolare, immerso nel verde, con a nord un agglomerato di case che si inerpica verso l'alto e culmina col castello; ad ovest la fiancata della catena montagnosa oltre i 1700 metri; ad est la vallata dell'isca, a sud è protetto dal "Timpo del Catagno". Il ponte fu costruito sul fiume "La Terra" un corso d'acqua a flusso continuo, Calvello è uno tra i pochi centri abitati ad essere bagnato da un corso d'acqua di questo genere. Il fiume si arricchisce, lungo il corso, di numerosi rivoli, discendenti da vallette e canali e dalle acque che attraverso i profondi strati di zolfo e ferro, residuati dell'antico vulcano, sboccano in una stretta gola dalle stupende caratteristiche, tra cascate e laghetti. Il ponte non ha subito alterazioni resistendo alle intemperie ed ai vari eventi naturali fino ai primi anni del '900, ad oggi, le condizioni statiche del ponte sono buone, anche se gli interventi effettuati successivamente hanno intaccato la bellezza dell'opera nel suo insieme.

INGLESE: The Sant'Antuono bridge is an arc-shaped stone building. It is named after the little Church built by the inhabitants of the river dedicated to St. Anthony Abbate, commonly known as st.Antuono. This construction was carried out at the beinning of 1200, by local craftsmen under the technical direction of Benedectine monks, skilled engineers,pontiffs and architects. The bridge had the purpose of facilitating the Exchange between the residents of Plan and those of the Sant'Antuono district before it was accesed with uncertain and shaky walkways, and then the launch a stable bridge it's safe. The bridge was built on the river "La Terra"a stream of continuos flow, calvello is one of the few towns inhabited to be bathed in a watercourse of this kind. The bridge hs not undergone any alterations to weather and natural events until the early twentieth century, so today the static condition of the bridge is good, even though the interventions subsequently affected the beauty of the work as a Whole.


FRANCESE:

  • Luigi De Bonis, Calvello: storia, arte, tradizioni, 2. ed. riveduta ed ampliata, Calvello, Amministrazione comunale, 1996.
  • Nicola Lisanti, Il paese museo di Basilicata: Calvello, erreci edizioni.

Il castello di Calvello

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Il castello, sorto nel periodo medievale sui resti di una roccaforte longobarda del 700, rappresenta un elemento di rilevante importanza per il paese. Il Palazzo si articola su tre livelli. A Nord del castello sorge un'antica costruzione lunga e stretta, il cui contorno esterno coincideva con parte della cinta muraria. A Valle dell'edificio ci è una stradina che rappresentava un percorso secondario attraverso cui si giungeva al Castello. Entrando nel cortile di nota sulla sinistra, al primo livello, un loggiato che collegava i saloni di rappresentanza con le camere da letto. All' epoca dei Carafa vi erano solo due accessi al primo piano. L'ingresso occidentale era caratterizzato da un portonedi grandi dimensioni. Sulla facciata Sud si intravedono ancora lo stemma della famiglia Ruffo e aspetti decorativi. L'ingresso principale alla parte abitabile del piano terra è di fronte all'arco di entrata. A destra, erano locate le scuderie e le stalle, da cui si poteva sia uscire, sia scendere mediante una scala in pietra. Nell'angolo sud-est è ubicata una cisterna per la raccolta delle acque piovane.

Dalle fonti documentarie emerge che in epoca federiciana venne ristrutturato ed ampliato su iniziativa del conte Bernardo, feudatario di un vasto territorio che dal Volturino si estendeva fino alle falde del Caperrino. Nel 1273, in seguito ad un violento terremoto, si procedette al restauro e alla costruzione della Torre circolare nord-est. Nella seconda metà del XV secolo il castello appartenne ai Sanseverino. In seguito, nel XVI secolo divenne proprietà della Famiglia dei Carafa della Marra. Nel 1822 il castello ospitò la Corte Marziale Austriaca. Si sa inoltre che anticamente il castello di utilizzato come carcere. Nel 1826 il terremoto provocò il crollo della copertura e di gran parte della struttura muraria dell'ultimo piano. Nel 1857, in seguito ad un altro terremoto, crollò il secondo piano del castello. Negli anni Cinquanta del Novecento, il castello fu venduto a vari proprietari e suddiviso in diverse abitazioni.

Le château , construit en epoque médiévale sur les vestiges d'une forteresse lombarde du XVII° siècle, représente un élément important pour le village. Le bâtiment est sur trois niveaux. Au nord du château se trouve un ancien long bâtiment étroit, dont le contour extérieur coïncidait avec les murs de l'enceinte de la ville. En aval du bâtiment il y avait une route qui était un chemin secondaire par lequel on arrivait au château. Entrant dans la cour on aperçoit, au premier niveau, une galerie qui reliait les salons de représentation aves les chambres à coucher. À l'époque de Carafa il n'y avait que deux entrées au premier étage. L' entrée ouest a été marquée par une grande porte. Du coté nord,  on aperçoit le blason de famille Ruffo et des aspects décoratifs. L' entrée principale au rez de chaussée est en face de l'Arc d'entrée. À droite, il y avait les écuries et les étables, d'où on pouvait aussi bien sortir, que descendre par un escalier en pierre. Dans le coin sud-ouest il y a une citerne pour recueillir les eaux de pluie. Des sources documentaires montrent que, à l'époque  fédéricienne il a été rénové et élargi par initiative du comte Bernard, feudataire d'un vaste territoire que de Volturino s' étend jusqu'aux pentes du Caperrino. En 1273, après un violent tremblement de terre, on a procédé à  la restauraction de la partie existante et à la construction de la tour circulaire nord-ouest. Dans la seconde moitié du XV° siècle , le château appartenait aux Sanseverino. Puis, au XVI° siècle , il est devenu propriété de la famille de Carafa de Marra. En 1822, le château a acueilli la Cour Martiale autrichenne. On sait aussi que dans les temps anciens le château a été utilisé comme prison. En 1826, le sisme a provoqué l'effondrement de la couverture et d'une grande partie de la structure maçonniere de l'étage supérieur. En 1857, après un autre tremblement de terre , le deuxième étage du château est écroulé. Dans les années 50 du XIX°siècle le château a été vendu à différents propriétaires et puis divisé en plusieurs maisons.

  • Luigi De Bonis, Calvello: storia, arte, tradizioni, 2. ed. riveduta ed ampliata, Calvello, Amministrazione comunale, 1996.
  • Nicola Masini, Calvello: dal castrum al palazzo, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1996.
  • Nicola Lisanti, Il paese museo di Basilicata: Calvello, erreci edizioni.