Utente:BlackMetalChicken/controversie sullo scautismo

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Nel corso della sua storia, lo scautismo ha conosciuto diverse controversie, sia per quanto riguarda la sua interpretazione storica, sia in forma di discussioni interne al movimento riguardo a metodo e struttura organizzativa. Queste ultime hanno occasionalmente portato alla nascita di nuove associazioni scout, più o meno riconosciute.

Controversie sulla figura di Baden-Powell

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Dubbi sulla paternità dello scautismo

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Baden-Powell stesso riconobbe che almeno sei altre persone avevano affermato di essere i fondatori dello scautismo e uno dei motivi per cui si diede alla stesura di un diario fu rendere certa l'attribuzione a lui della nascita del movimento. Parti consistenti del metodo scout, come ideato da B.-P., derivano da opere di E.T. Seton. Peraltro, questi aderì poi ai Boy Scouts of America, riconoscendo implicitamente la correttezza del comportamento di Robert Baden-Powell (B.-P.).[senza fonte]

La querelle sull'omosessualità

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Uno dei principali biografi di Baden-Powell, Tim Jeal, ha dedicato un capitolo del suo libro The Boy-Man (più tardi ripubblicato con il titolo Baden-Powell) all'analisi della sessualità di Baden-Powell. Il lavoro di Tim Jeal, compiuto nell'arco di cinque anni, fu pubblicato dall'Università Yale e ben recensito da pubblicazioni come il New York Times[1][2][3] e il Washington Post.[4] Allontanandosi dalle opinioni di Piers Brandon[5] e Michael Rosenthal[6], due biografi precedenti, che avevano ipotizzato l'omosessualità di Baden-Powell in relazione alla sua amicizia eccezionalmente stretta con Kenneth McLaren, Jeal arriva alla conclusione che non sussistono prove sufficienti per supporre la presenza di elementi fisici nell'amicizia fra Baden-Powell e McLaren, durata tre decadi e terminata a causa del secondo matrimonio di quest'ultimo, con un partito inaccettabile per Baden-Powell[7].

La seconda parte del capitolo viene dedicata da Jeal ad altri aspetti della vita di Baden-Powell: il suo eccezionale apprezzamento della bellezza del corpo maschile, in particolare quando nudo, e il suo disgusto per la nudità femminile; il modo particolare in cui annotava nomi e indirizzi di uomini conosciuti per caso; la sua straordinaria liberalità nei rapporti con i soldati nell'esercito; il fatto che fu ospite di probabili o indubbi omosessuali, in Gran Bretagna e all'estero. A questi elementi storici segue un'analisi psicoanalitica, compiuta da Jeal, riguardo ad alcuni atteggiamenti di Baden-Powell, come l'eccezionale disgusto verso la masturbazione e la necessità di dare consigli su come impedirla, o il fatto che, perseguitato da mal di testa, ne guarì quando, su consiglio di un medico che li riteneva di causa psicosomatica, iniziò a dormire non più con sua moglie, ma sul balcone; dopo questo fatto a Baden-Powell non nacquero più figli. Jeal analizza anche alcuni sogni di Baden-Powell. La conclusione cui arriva è che gli elementi analizzati puntano inesorabilmente a definire Baden-Powell un omosessuale represso[8]. L'omosessualità sarebbe stata secondo Jeal la causa della misoginia di Baden-Powell, e avrebbe avuto come possibile causa l'assenza di una figura paterna, sostituita da una figura materna oppressiva.[9]

Tuttavia Nelson R. Block, in un quadro d'insieme sulla storiografia scout nell'ultimo secolo, osserva che, sebbene le conclusioni di Jeal siano state accettate dalla stampa come definitive, esse sono considerate speculative dalla comunità storica internazionale. A questo si aggiunge il problema che, secondo Block, la psicostoria (la psicoanalisi svolta retrospettivamente con i mezzi a disposizione del metodo storico) è ben distante dall'essere un metodo di analisi storica universalmente riconosciuto; e la psicoanalisi richiede, in ogni caso, un colloquio con la persona che deve essere analizzata, mentre Baden-Powell era morto da cinquant'anni durante la stesura della biografia. Inoltre, i curricula di Jeal, autore di romanzi e biografie, non mostrano comunque una sua preparazione specifica nel campo della psicoanalisi. Jeal parla dei risultati ottenuti dalla psicoanalisi nel suo sviluppo nell'arco di un secolo, ma la letteratura da lui citata a riguardo consiste in due sole opere, per di più l'una del 1930, l'altra del 1948. Block osserva che, sebbene, per il resto, l'opera di Jeal sia ben scritta e frutto una ricerca approfondita, la sua applicazione della psicoanalisi rimane a livelli amatoriali.[10]

Critiche alla visione di Baden-Powell sulla masturbazione

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Incluse nei primi manuali scout un disegno che sconsigliava fortemente la masturbazione (così esplicito che Cox, il suo editore, si rifiutò di stampare i libri fino a che il disegno non fosse rimosso), e durante i suoi ottant'anni tenne corrispondenza con singoli scout esortandoli a controllare l'esigenza di «abusare di loro stessi». Concordava con l'opinione comune del fine-secolo XIX, che quella pratica cioè conducesse a malattia, pazzia e impotenza. Questo punto di vista non fu condiviso da tutti: il dottor F.W.W. Griffin, editore di "The Scouter", scrisse nel 1930 in un libro per Rover che la tentazione di masturbarsi era uno «stadio naturale dello sviluppo» e indirizzò gli scout verso un testo di H. Havelock Ellis, che affermava che «lo sforzo di raggiungere un'astinenza completa è un grave errore.»[11]

Condotta militare

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Durante la campagna contro i Matabele venne accusato dal Ministero delle Colonie di aver fatto uccidere il capo africano Uwini, da lui fatto prigioniero. Baden-Powell ammise il fatto e rilanciò sostenendo che il malcapitato aveva avuto semplicemente ciò che si meritava. Ritenuto non responsabile da lord Lansdowne, ministro della guerra nel gabinetto Salisbury (protagonista nella guerra anglo-boera), se la cavò con un insabbiamento.[senza fonte]
Per lungo tempo sono state mosse accuse a Baden-Powell per la sua condotta durante l'assedio di Mafeking. La fonte principale è un'opera di Pakenham, principale storico delle guerre boere.[12] Lo stesso storico, in seguito a ricerche successive, riconobbe l'infondatezza delle accuse. [13]

L'allineamento "governativo" e l'episodio di Jack Cornwell

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Un aspetto per il quale Baden-Powell venne criticato, anche nel momento della sua "vita numero 2", fu quello di non prendere mai posizioni in contrasto aperto con l'establishment del suo paese, e di non muovere che critiche velate ai governi palesemente illiberali e totalitari, prendendo una posizione più definita solo nel momento in cui vi era fra questi e la Gran Bretagna una contrapposizione netta.

Questa critica può essere contrastata dal fatto che, in qualità di generale a riposo dell'Impero britannico, e per la sua particolare capacità di «guardare lontano», il fondatore si fosse reso ben conto che polemiche aperte avrebbero danneggiato il movimento in forte crescita, e sarebbero comunque andate contro ai principi professati dallo scautismo, tra gli altri la fedeltà alla patria.

È ovvio che gli scritti di Baden-Powell, per quanto in alcuni casi troppo "tiepidi" su determinati argomenti (mentre sempre fortissimo è l'appello alla pace fra le nazioni), devono essere letti tenendo sempre presenti il contesto storico e politico nel quale furono scritti.[senza fonte]

Inoltre, in Rovering to Success (La Strada verso il successo) Baden-Powell incoraggiava esplicitamente tutti i Rover a farsi le proprie idee politiche autonomamente. Come esempio, Baden-Powell presentò due discorsi opposti, uno a favore dell'esistenza dell'Impero Britannico ed uno contrario, senza prendere posizione per nessuno dei due.

Da segnalare è poi il caso di John Travers Cornwell (o Cornwall in altri testi), noto come Jack. È un ragazzo come tanti nell'Inghilterra di inizio secolo: figlio della piccola borghesia inglese, si iscrive negli scout e ottiene buoni risultati. Ha il pallino di voler andare per mare, ma i genitori sono contrari. A soli quindici anni, a grande guerra iniziata, riesce ad arruolarsi nella Royal Navy. Imbarcato sull'incrociatore Chester durante la battaglia dello Jutland, il ragazzino rimarrà l'unico superstite fra i serventi di uno dei cannoni della nave, mantenendo il suo posto nonostante le gravissime ferite, in mezzo ai cadaveri dilaniati dei compagni. Jack morirà poco dopo il rientro in porto. La famiglia non poteva permettersi una tomba in pietra, e la sua sepoltura venne inizialmente segnalata da una semplice croce in legno nel Manor Park Cemetery. Il suo nome sarà utilizzato dalla propaganda britannica in maniera iperbolica. Dopo la concessione della Victoria Cross alla memoria, sarà l'unico marinaio semplice citato nel rapporto dell'ammiraglio David Beatty, e si moltiplicherano le iniziative che porteranno il suo nome. Baden-Powell non si sottrarrà alla macchina propagandistica, citando l'esempio eroico di Jack sulle ristampe di Scouting for Boys (anche sull'edizione italiana) e dedicando un'onorificenza al nome del ragazzo (oltre a dipingere un acquerello per l'occasione).

Il lato oscuro della vicenda riguarda la famiglia del giovane eroe, che a dispetto di tutto rimase priva di sostentamento economico a causa della morte del padre e del fratello di Jack (uno per le difficoltà interne, l'altro sul fronte francese) lasciando la madre e gli altri fratelli e sorelle completamente abbandonati. Se i primi riusciranno ad emigrare in Canada appena raggiunta la maggiore età, la madre morì invece di stenti a soli 48 anni, abbandonata a se stessa. Questo macabro episodio di propaganda bellica vede il fondatore degli scout tra i protagonisti delle celebrazioni ufficiali, mentre nessuno, né lui né qualcuno dei dirigenti del movimento scout, pare si sia interessato alla sorte dei familiari di Jack Cornwell.[senza fonte]

Le associazioni "non riconosciute"

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Sin dal suo nascere, all'interno del movimento scout si assistette ad un proliferare di associazioni, alcune delle quali non rientravano nell'organizzazione facente capo al fondatore. Già nel 1910 in Gran Bretagna ne nacque una, i British Boy Scouts ("BBS"), e nello stesso anno grazie a Francis Vane nacquero i primi scout in Italia, aderenti proprio ai BBS e al di fuori dell'organizzazione di Baden-Powell.[senza fonte]

Riguardo alla volontà di Baden-Powell di portare avanti lo scautismo come movimento o come organizzazione le fonti sono contrastanti: egli fu contrario alla proposta dei suoi compatrioti britannici che gli chiedevano di brevettare il metodo scout, in quanto auspicava in una diffusione internazionale del movimento stesso[senza fonte]; inoltre su un articolo apparso nel 1921 sull'Headquarters Gazette egli si rivolgeva a un commissario dicendogli «mio caro, non hai mai compreso il nocciolo dello scautismo. Noi siamo un movimento, non un'organizzazione.»[14]; quando però si trovò a dover scegliere fra i membri del comitato di allora, che tendevano verso un'"organizzazione", e Francis Vane che, da Commissario di Londra, spingeva sul lato movimentistico, Baden-Powell scelse chiaramente i burocrati del comitato, e pretese le dimissioni di Vane (con il quale rimase in cattivi rapporti). [15]

Nonostante la sua grande volontà a diffondere lo scautismo negli altri paesi, portata avanti con numerosi viaggi, Baden-Powell voleva anche arginare un'eccessiva proliferazione di associazioni all'interno di uno stesso paese ed evitare l'espansione dei BBS[16]. Durante un viaggio in India, ad esempio, raccontò di aver trovato

«circa sei organizzazioni che si autodefinivano scout, che facevano uno scautismo molto approssimativo, e molte di esse avevano forti infiltrazioni di carattere politico. Tutte poi erano d'accordo su un punto: che erano in disaccordo fra loro.»

Per questo spinse le sei associazioni a fondersi insieme. [17] Negli Stati Uniti, invece, intervenne nel 1918 nella causa tra Boy Scouts of America (BSA) e United States Boy Scouts sul diritto a usare il nome "scout", portando i BSA a vincere la causa stessa e a diventare l'unica associazione riconosciuta nel paese (e gli United States Boy Scouts si dovettero sciogliere). [18]

Attualmente le maggiori associazioni (ce ne sono centinaia in Europa) aderiscono all'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM), cioè l'organismo fondato da Baden-Powell, e/o all'Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (WAGGGS); molte altre sono organizzate in altre federazioni o totalmente indipendenti. WOSM e WAGGGS riconoscono una sola associazione per paese (come stabilito ufficialmente dalla Conferenza Mondiale in Danimarca nel 1924); in parecchi paesi è stato necessario creare delle federazioni fra le associazioni esistenti per poter aderire all'Organizzazione Mondiale: è il caso dell'Italia, nella quale la Federazione Italiana dello Scautismo (FIS) è affiliata a WOSM e WAGGGS e comprende al suo interno AGESCI e CNGEI.[senza fonte]

Scautismo e regimi totalitari

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Alcuni elementi esteriori dello scautismo possono ricordare le organizzazioni giovanili dei regimi totalitari (ad esempio i Balilla del Fascismo, o i Pionieri dell'Unione Sovietica). In realtà la somiglianza è molto tenue e le differenze sono molte (ad esempio la ricerca della pace e di una fratellanza internazionale), tanto è vero che quasi tutti i regimi totalitari hanno vietato le associazioni scout sul proprio territorio, e che la nascita dello scautismo è anteriore alla fondazione delle organizzazione giovanili totalitarie, che ne sfruttano semplicemente il vincente sistema educativo. Ad oggi le sole nazioni senza alcuna associazione scout hanno un regime non democratico (o una popolazione troppo piccola).

Negli anni trenta Benito Mussolini arrivò a sostenere di aver "migliorato" lo scautismo fondando i Balilla. Pochi anni prima, i suoi scherani avevano assassinato don Minzoni, reo, fra le altre cose, di aver contribuito alla crescita dello scautismo. Per i rapporti fra Scautismo e Fascismo, vedi anche la voce Aquile randagie.[senza fonte]

  1. ^ Steiner, Zara, THERE IS A BROTHERHOOD OF BOYS, su nytimes.com, The New York Times, 1.4.1990. URL consultato il 16/9/2014.
  2. ^ BOOKS FOR VACATION READING, su nytimes.com, The New York Times, 10.6.1990. URL consultato il 16/9/2014.
  3. ^ Notable Books of the Year, su nytimes.com, The New York Times, 2/12/1990. URL consultato il 16.9.2014.
  4. ^ MacKenzie, Norman, Leader Of the Pack, su pqasb.pqarchiver.com, The Washington Post, 4/3/1990. URL consultato il 16.9.2014.
  5. ^ Brandon, Piers, Eminent Edwardians, Boston, Houghton Mifflin Company, 1980. Pp. 217-218
  6. ^ Rosenthal, Michael, The Character Factory: Baden-Powell and the Origins of the Boy Scout Movement, London, 1986. P. 48
  7. ^ Jeal, Tim, Baden-Powell, London Sydney Auckland Johannesburg, Hutchinson, 1989. P.82
  8. ^ glbtq >> social sciences >> Baden-Powell, Lord Robert
  9. ^ Jeal, 103
  10. ^ Block, Nelson R., A Well Where Others May Drink: 100 Years of Scouting History, in Scouting Frontiers. Pp. 6-7
  11. ^ Tim Jeal, Baden-Powell 1989, pag. 93-94
  12. ^ Thomas Pakenham, The Boer War, 1979
  13. ^ Thomas Pakenham (2001). The Siege of Mafeking.
  14. ^ Robert Baden-Powell, Scouts on the Silver Screen, in Headquarters Gazette, luglio 1921., citato in Mario Sica, Taccuino, 1986
  15. ^ Tim Jeal, Baden-Powell, 1ª ed., Londra, Hutchinson, 1989, pp. 404-409, ISBN 0-09-170670-X.
  16. ^ Tim Jeal, Baden-Powell, 1ª ed., Londra, Hutchinson, 1989, p. 428, ISBN 0-09-170670-X.
  17. ^ Lessons from the Varsity of Life, in Italia su Robert Baden-Powell, 16, in La mia vita come un'avventura, Roma, Fiordaliso.
  18. ^ Tim Jeal, appendice II, in Baden-Powell, 1ª ed., Londra, Hutchinson, 1989, ISBN 0-09-170670-X.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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[[Categoria:Scautismo]]