Utente:Amarvudol/Giotto

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Fortitudo


«Se dell’eterne idee

l’una sei tu, cui di sensibil forma

sdegni l’eterno senno esser vestita,

e fra caduche spoglie

provar gli affanni di funerea vita;

o s’altra terra ne’ superni giri

fra’ mondi innumerabili t’accoglie,

e piú vaga del sol prossima stella

t’irraggia, e piú benigno etere spiri;

di qua, dove son gli anni infausti e brevi,

questo d’ignoto amante inno ricevi.»