Utente:Adba2012/sandbox

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Adalberto Baldoni (Roma, 5 Novembre 1932) è un giornalista professionista, saggista e soggettista italiano.

Dopo avere conseguito la maturità scientifica al liceo romano Augusto Righi, ha prima frequentato la facoltà di scienze politiche alla Sapienza di Roma, poi si è laureato in Pedagogia, indirizzo psicologico.

La guerra civile ha provocato nella sua famiglia una profonda lacerazione.

Dopo l’8 settembre 1943, suo padre Remo aderendo alla Rsi, si era trasferito con tutti i suoi familiari a Venezia dove si trovava il ministero degli Affari Esteri, di cui era funzionario. I figli di sua sorella Argentina, Giancarlo e Giovanni, rispettivamente di venti e ventuno anni, avevano fatto una scelta opposta. Si erano aggregati alla 7° Brigata divisione Garibaldi - Modena, per cacciare i tedeschi dall’Italia.

I due giovani cadranno combattendo a Rocchetta Sandri, nel territorio modenese di Sestola, teatro di una delle pagine più cruente della lotta partigiana, nel giugno 1944.

In seguito al 25 aprile la famiglia Baldoni sarà dirottata dai partigiani prima nel campo profughi di Mestre e poi in quello di Bologna, dove sua mamma Laura, contrarrà la tbc che la costringerà, una volta giunta a Roma, a ricoverarsi all’ ospedale Forlanini dove rimarrà per dieci anni. Suo padre, solo dopo moltissimi anni, sarà reintegrato nel ministero, ma lontano dall’Italia. Prima destinazione Tirana. In seguito il suo impiego terminerà a Tripoli.


Il giornalista, la professione

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Appena conseguita la maturità, ha iniziato la sua esperienza giornalistica al rotocalco milanese Meridiano, dove si è specializzato nelle inchieste di attualità e di costume (1960-1963). Dal 1972 ha lavorato per più di trent’anni al quotidiano Secolo d’Italia di cui è stato prima capo del servizio interni (nel periodo degli Anni di Piombo), poi resocontista parlamentare ed infine redattore capo.

Ha diretto anche l’emittente Radio Studio Uno dal 1992 al 1997. E’ stato presidente della commissione per l’assetto del sistema radiotelevisivo (2001-2006) e presidente della commissione di controllo sulle televendite (2001-2008). Componente della commissione di vigilanza tv sui minori (2001- 2007).

Dal 2002 al 2005 è stato direttore della collana dedicata alla saggistica e all’attualità della Casa editrice Vallecchi. I suoi libri hanno spesso suscitato proficui e vivaci dibattiti nel mondo culturale. Spesso sono stati avversati dalla sua stessa area politica, come nel caso di 'Noi rivoluzionari'. "La prefazione di 'Noi rivoluzionari' é di Beppe Niccolai che non solo aveva compreso i motivi del disagio giovanile di metà anni Sessanta ma si era espresso sempre in termini positivi nei confronti di Pier Paolo Pasolini. La notizia del mio lavoro venne data, con tinte fosche, anche al segretario del partito. Almirante mal digeriva le critiche. Quando venne a sapere che il saggio, molto atteso da chi non voleva rassegnarsi alla 'politica dell'orticello', non solo ne conteneva diverse ma era preceduto da una prefazione di Niccolai, con cui Almirante aveva in precedenza litigato, prese cappello. Chiamò sia Servello che Marchio, suo fedelissimo, con cui avevo un buon rapporto, per convincermi a togliere l'intervento di Niccolai. Analogo tentativo venne fatto sull'editore, Cipriano (...) Il libro ottenne un inaspettato successo, di vendite e recensioni. Nonostante fosse distribuito soltanto nelle librerie di destra o durante manifestazioni di partito, 'Noi rivoluzionari' in pochi mesi vendette migliaia di copie. Il grigio tran tran del partito venne scosso dai dibattiti che si tenevano sul contenuto del mio libro. Spunti ce n'erano. Tra questi il quinto capitolo dedicato a Pasolini che agì da sisma culturale non solo all'interno del Msi. Non potrò dimenticare i beceri attacchi personali subiti in quell'occasione da qualche dirigente, saccente e frustrato, anche se in precedenza sia Giorgio Pisanò sul suo 'Candido', sia Gennaro Malgieri in un'intervista a Mauro Anselmo per 'Storia illustrata' del febbraio 1986, avevano rivalutato la figura di Pasolini." ( Da "Una lunga incomprensione. Pasolini fra destra e sinistra" di Adalberto Baldoni e Gianni Borgna. Prefazione di Giacomo Marramao. Vallecchi editore, Firenze 2010, pp. 262-263).

L’attivita politica

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Ha iniziato la sua attività politica nel 1954, iscrivendosi all’Associazione studentesca di azione nazionale Giovane Italia, di cui è divenuto presidente provinciale di Roma nel 1957 (fino al 1961) e quindi segretario nazionale nel 1965. Vice segretario nazionale del Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori del Msi (1963-64). Presidente del Fuan - Caravella (1969-1971). Ha diretto numerosi periodici della destra giovanile: Azione di iniziativa rivoluzionaria, Giovane Italia, La Clava, La Sfida (nuova serie), Rivolta Ideale (nuova serie). Più volte arrestato e detenuto per reati politici.

Il periodico Azione di iniziativa rivoluzionaria vide la luce a metà degli anni Cinquanta. Costituiva un punto di riferimento per l’omonimo gruppo (guidato da Giulio Caradonna) il quale rivendicava il ruolo movimentista del Msi e respingeva l’ipotesi di “partito d’ordine” da inserire nel sistema democratico e parlamentare. Il giornale La Sfida, invece, uscito nel maggio 1968, sposava in pieno le rivendicazioni degli studenti in rivolta negli atenei di tutto il mondo. Sul primo numero apparve un articolo elogiativo di Che Guevara “per la sua concezione della vita spiritualistica e non materialistica, né utilitaristica”.

E’ di quel periodo l’apertura del Dioniso (1967-1970), un locale dove si esibivano complessi rock e confluivano centinaia di giovani provenienti da ogni parte della capitale, senza alcuna distinzione politica.

Componente del Comitato centrale del Msi (1965-1995). Dirigente nazionale del settore Immagine e Propaganda del Msi-Dn nel biennio 1989 -1991. Dopo la svolta di Fiuggi nel 1995, dirigente nazionale di Alleanza nazionale.

Capogruppo di An in Campidoglio (1995-1997). Eletto cinque volte al consiglio comunale di Roma (legislature: 1966-1971; 1971-1976; 1976-1981; 1993-1997; 1997-2001). Ha fatto parte di quasi tutte le Commissioni consiliari: Cultura, Ambiente, Urbanistica, Lavori pubblici, Sanità. Vice presidente del consiglio comunale (1993- 1995;1997-2001). Nel 2001 ha deciso di non ricandidarsi al Comune per concorrere alle elezioni per la Camera dei deputati, nel Collegio Roma-Ciampino, unica sua esperienza nelle politiche.

Fa parte dal 2009 del consiglio di amministrazione della Fondazione Nicolò Piccolomini. Attualmente collabora con il quotidiano Il Tempo, l’Istituto Luce e il mensile il Borghese.


  • Noi rivoluzionari (1986).
  • La notte più lunga della Repubblica (1989).
  • Fascisti 1943-1945. Storia della guerra civile (1993).
  • Il crollo dei miti (1996 ).
  • La Destra in Italia,1945-1969. (2000).
  • A che punto è la notte? (2002).
  • Due volte Genova (2004).
  • Sessantotto. L’ utopia della realtà (2006).
  • Anni di Piombo (2009).
  • La storia della destra. Dal postfascismo al Pdl (2009).
  • Una lunga incomprensione. Pasolini fra Destra e Sinistra (2010).
  • Pagine strappate. Le verità nascoste nei libri di storia (2012)
  • Sandro Provvisionato è coautore di: “La notte più lunga della Repubbblica”, “A che punto è la notte?” e “Anni di piombo”.
  • Gianni Borgna è coautore del saggio su Pasolini.
  • Per maggiori informazioni sui suoi libri, è sufficiente una ricerca su Internet.