Spedizione di Buwat
Spedizione di Buwat parte guerre di espansione islamica | |
---|---|
Data | ottobre 623 |
Luogo | Buwat |
Esito | Nessuno scontro, le carovane presero una diversa direzione.[1][2] |
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |
La spedizione di Buwat[3] ebbe luogo nell'ottobre del 623 o nel 2 del calendario islamico, nel mese di Rabi' al-Awwal. Maometto partì con un contingente di 200 uomini per compiere un raid contro le carovane dei Quraysh[3]. Maometto si fermò a Buwat per un po' di tempo e se ne andò senza ingaggiare combattimenti[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Circa un mese dopo la spedizione di Waddan, Maometto guidò personalmente duecento uomini, inclusi Muhajir e Ansar, a Buwat, un luogo sulla rotta carovaniera dei predoni Quraysh guidati da Umayya ibn Khalaf[3][4][5]. Si credeva che Ibn Khalaf avesse torturato un musulmano di nome Bilal Ibn Rabah e si fosse fortemente opposto all'Islam[6]. Tuttavia, non ebbe luogo alcuna battaglia[3]. Secondo Haykal, Umayya ibn Khalaf prese un'altra strada[5] . Maometto si recò poi a Dhat al-Saq, nel deserto di al-Khabar. Lì pregò e in quel luogo fu costruita una moschea.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Saifur Rahman Al Mubarakpuri, The sealed nectar: biography of the Noble Prophet, Darussalam Publications, 2005, p. 244, ISBN 978-9960899558.
- ^ Husayn Haykal, The Life of Muhammad, Islamic Book Trust, 1976, pp. 217-218, ISBN 9789839154177.
- ^ a b c d e (EN) Afzalur Rahman, Muhammad As a Military Leader, Kazi Publications, 1993, p. 119, ISBN 9781567441468.
- ^ (EN) Safiurahman Al-Mubaraki, The Sealed Nectar, Dar-us-Salam, 1996, p. 203, ISBN 9781484974858.
- ^ a b (EN) Muhammad Husayn Haykal, The Life of Muhammad, Islamic Book Trust, maggio 1994, p. 217, ISBN 978-983-9154-17-7.
- ^ (EN) Muhammad Mohar Ali, The Biography of the Prophet and the Orientalists, King Fahd Complex for the Printing of the Holy Qur'an, 1997, p. 547, ISBN 9960-770-68-0.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alfred Guillaume, The Life of Muhammad, Oxford, Oxford University Press, 1955.