Rosalba, la fanciulla di Pompei

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Rosalba, la fanciulla di Pompei
Silvana Muzi in una sequenza del film
Paese di produzioneItalia
Anno1952
Durata92 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale, musicale
RegiaNatale Montillo
SoggettoNatale Montillo
SceneggiaturaNatale Montillo, Armando Fizzarotti
ProduttoreNatale Montillo per S.A.P. Film
Casa di produzioneS.A.P. Film
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaRomolo Garroni, Guglielmo Garroni, Domenico Paolercio
MontaggioOtello Colangeli
MusicheFranco Langella
ScenografiaNatale Montillo
Interpreti e personaggi

Rosalba, la fanciulla di Pompei è un film del 1952, scritto, diretto, interpretato e prodotto da Natale Montillo.

Il fattore don Andrea Ambrosano vive in una fattoria presso Pompei con Laura, la sua seconda moglie, e Rosalba, sua figlia adottiva. Laura, che è molto più giovane del marito, s'innamora di un giovane cliente ed amico di don Andrea, Giorgio De Montero, impiegato di Napoli. De Montero, che ha emesso tre cambiali con la firma falsificata del suo principale, vorrebbe invocare l'aiuto di Ambrosano ma Laura, che tiene l'amministrazione, gli promette che provvederà ella stessa a togliere le cambiali dalla circolazione. Spera così di indurre il giovane a ricambiare il suo amore ma Giorgio conosce Rosalba e se ne innamora. Intanto, riappare sulla scena un antico amante di Laura, Vittorio, uscito di prigione. Questi ricatta Laura e tenta di usarle violenza. Don Andrea sorprende i due: lui scappa e Laura, ritenuta colpevole d'adulterio, viene cacciata via. Vittorio, impadronitosi delle cambiali di De Montero, tenta di ricattarlo ma Giorgio, che ha ottenuto il perdono del principale e si è fidanzato con Rosalba, respinge il delinquente, che, dopo una colluttazione, lascia svenuto a terra. Il malfattore muore e De Montero viene accusato d'assassinio. Laura intanto ha scoperto che Rosalba è sua figlia: mentre corre a riabbracciarla, viene investita da una macchina. Prima di morire, confessa d'aver ucciso involontariamente l'antico amante. Giorgio, riconosciuto innocente, sposerà Rosalba.

Il film è ascrivibile al filone dei melodrammi sentimentali, comunemente detto strappalacrime, allora molto in voga tra il pubblico italiano, in seguito ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice.

I protagonisti sono Roberto Risso (divenuto celebre l'anno successivo come co-protagonista di Pane, amore e fantasia a fianco di Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida) e Silvana Muzi, che invece non prenderà più parte a nessun'altra pellicola. Lo stesso regista Natale Montillo interpreta la parte di don Andrea ed Elli Parvo quello della madre della protagonista. Caratterizzano i momenti comici Beniamino Maggio e Ugo D'Alessio. A Renato Baldini la parte dell'antagonista.

Gli interni furono realizzati a Roma negli stabilimenti del S.A.F.A. Palatino, mentre le riprese esterne si svolsero tra Pompei, Castellammare di Stabia e Napoli.

Distribuzione

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Il film venne distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dall'11 settembre del 1952.

«Montillo equivale agli altri registi ed attori. La sua sceneggiatura non può dirsi inferiore a quella che Steno e Monicelli hanno preparato per Core 'ngrato, né la sua regia inferiore a quella di Guido Brignone, né la sua interpretazione a quella di Raf Vallone. Non so dal punto di vista produttivo a chi si prospettino maggiori guadagni (...).»

  1. ^ Rivista del Cinema Italiano n. 8, agosto 1953
  • Orio Caldiron, Le fortune del melodramma, Bulzoni, Roma 2004
  • Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano. I registi dal 1930 ai nostri giorni, Gremese Editore, Roma 2002
  • di Stefano Della Casa, Storia e storie del cinema popolare italiano (La Stampa, Torino 2001
  • Alessio Accardo, Age & Scarpelli. La storia si fa commedia , Associazione nazionale circoli cinematografici italiani, Roma 2001
  • Enzo Grano, Montillo. Il cinema italiano del secondo dopoguerra, Castellammare di Stabia 2001
  • Giovanni Buttafava, Gli occhi del sogno: scritti sul cinema, Fondazione scuola nazionale di cinema, Roma 2000
  • Pasquale Iaccio, Napoli e il cinema (1896-2000), numero speciale di Nord e Sud, XLVII, n. 4, ESI, Napoli 2000
  • Orio Caldiron e Stefano Della Casa, Appassionatamente: il mélo nel cinema italiano, Lindau, Torino 1999
  • Mino Argentieri, Il cinema italiano dal dopoguerra a oggi, Volume 1, Editori Riuniti, Roma 1998
  • Enzo Grano, Cent'anni di cinema napoletano & dintorni , Bellini, Napoli 1996
  • Mario Franco, Cineteca Altro - Cinema popolare napoletano, quaderno della rassegna per il Festival nazionale dell'Unità, a.g.d.a., Napoli 1976
  • Enzo Grano e Vittorio Paliotti, Napoli nel cinema, Azienda autonoma soggiorno, cura e turismo, Napoli 1969

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