Prima battaglia di Châtillon-sur-Sèvre

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Prima battaglia di Châtillon-sur-Sèvre
parte delle guerre di Vandea
Data5 luglio 1793
LuogoChâtillon-sur-Sèvre
EsitoVittoria vandeana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
6.500 uomini25.000 uomini
Perdite
~ 4.700 morti
1.000 prigionieri
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La prima battaglia di Châtillon-sur-Sèvre è stata una battaglia della prima guerra di Vandea combattuta il 5 luglio 1793 a Châtillon-sur-Sèvre.

Il generale François-Joseph Westermann era riuscito a prendere il capoluogo della Vandea, Châtillon-sur-Sèvre. Il grosso dell'Esercito cattolico e reale era stato respinto nella battaglia di Nantes, ed il generalissimo Jacques Cathelineau era stato gravemente ferito. Tuttavia i vandeani dovevano assolutamente rioccupare la loro "capitale" della Vandea, anche per allontanare un nemico in una posizione troppo avanzata. Così Charles de Bonchamps, Jean Nicolas Stofflet e Bernard de Marigny riunirono le proprie truppe a Cholet e la mattina del 5 luglio, raggiunsero Henri de La Rochejaquelein e Louis Marie de Lescure davanti Châtillon.

Alle 10 del mattino, il cannone Marie-Jeanne, diede il via al combattimento. Dopo essere avanzata silenziosamente, una prima colonna vandeana comandata da Bonchamps, Lescure e La Rochejaquelein attaccò i repubblicani sul lato occidentale il Château-Gaillard. Completamente presi da sorpresa e spaventati dal numero di nemici, i repubblicani iniziarono a fuggire in modo scomposto che gli provocò ulteriori perdite. Ripiegando su Châtillon, si imbatterono con una seconda colonna vandeana comandata da Stofflet e Marigny, che rapidamente riuscì a respingerli, entrando in città.

Il generale Westermann non ebbe neanche il tempo di organizzare le sue truppe che montò a cavallo e riuniti i suoi cavalieri scappò verso Bressuire. Molti soldati repubblicani si arresero, ma i numerosi incendi che avevano appiccato nella città avevano infuriato i vandeani che per vendetta uccisero molti di essi, Marigny stesso uccise molte decine di prigionieri incoraggiando i suoi uomini a fare lo stesso, Lescure però lo fermò, salvando circa 1.000 prigionieri repubblicani.

Dei 6.000 soldati repubblicani, 4.500 erano stati uccisi sia nella battaglia sia nei massacri perpetrati dopo di essa, 1.000 erano stati fatti prigionieri e tutti i pezzi di artiglieria andarono persi. Solo Westermann con 500 cavalieri era riuscito a scappare, ma fu incalzato da gruppi di vandeani lungo il cammino e arrivò a Parthenay con solamente 300 uomini. La spedizione di Westermann che era iniziata molto bene si trasformò in un disastro. Westermann fu richiamato a Parigi su ordine della Convenzione, che lo inviò a Niort dove un consiglio di guerra lo condannò a morte, ma venne liberato e sfuggì alla ghigliottina.

  • Yves Gras, La Guerre de Vendée, éditions Economica, 1994, p. 54.