Plecotus auritus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando elemento difensivo delle fortificazioni alla moderna, vedi Orecchione (architettura).
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Orecchione comune
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineLaurasiatheria
OrdineChiroptera
SottordineMicrochiroptera
FamigliaVespertilionidae
SottofamigliaVespertilioninae
GenerePlecotus
SpecieP.auritus
Nomenclatura binomiale
Plecotus auritus
Linnaeus, 1758
Sinonimi

P.bonapartii, P.brevimanus, P.communis, P.cornutus, P.europaeus, P.megalotos, P.montanus, P.otus, P.peronii, P.typus, P.velatus, P.vulgaris

Areale

     P.a.auritus

     P.a.begognae

L’orecchione comune od orecchione bruno (Plecotus auritus Linnaeus, 1758) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso in Europa.[1][2]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 42 e 53 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 34 e 43 mm, la lunghezza della coda tra 37 e 55 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 8 mm, la lunghezza delle orecchie tra 37 e 55 mm e un peso fino a 12 g.[3]

La pelliccia è lunga, soffice e lanosa. Le parti dorsali variano dal marrone al bruno-grigiastro, mentre le parti ventrali sono più chiare. Il muso è conico, bruno e con una maschera più scura intorno agli occhi e alla bocca. Le orecchie sono enormi, ovali, marroni, unite sulla fronte da una sottile membrana cutanea. Il trago è lungo circa la metà del padiglione auricolare, affusolato e con l'estremità smussata. Le membrane alari sono marroni e semi-trasparenti. Le dita dei piedi sono ricoperte di peli brunastri e munite di robusti artigli marroni. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio. Il cariotipo è 2n=32 FNa=50.

Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata a frequenza modulata iniziale di 55 kHz e finale di 24 kHz. Questa configurazione è adatta alla predazione nella densa vegetazione in presenza di diversi ostacoli.

Comportamento

[modifica | modifica wikitesto]

In estate si rifugia in piccoli gruppi di 5-10 individui nelle cavità degli alberi, spesso vicino al terreno, in nidi di altri animali, nelle fessure rocciose e negli edifici. In inverno preferisce luoghi sotterranei come grotte, miniere, cantine frequentemente in gruppi di 2-3 adulti, con i maschi spesso solitari. Forma vivai di 10-50, talvolta fino a 100 femmine, tra aprile e maggio. Tollera il freddo ed entra in ibernazione, tra ottobre-novembre fino a marzo-inizi di aprile, a temperature di 2-5 °C ed umidità prossima al 100%, sebbene possa sopportare per alcuni giorni anche temperature fino a -3,5 °C. L'attività predatoria inizia dopo il tramonto a notte fonda e prosegue fino all'alba, tornando più volte ai propri ricoveri. Il volo è lento, manovrato ed effettuato fino a 15 metri dal suolo. È una specie sedentaria, con piccoli spostamenti fino a 88 km, principalmente tra siti invernali ed estivi.

Alimentazione

[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti, principalmente lepidotteri e in misura minore grossi ditteri catturati in volo nella densa vegetazione e talvolta negli spazi aperti. quando si tratta di piccole prede, queste vengono divorate in volo, mentre quelle più grandi vengono trattenute temporaneamente nell'uropatagio e mangiate sopra un posatoio.

Danno alla luce un piccolo una volta all'anno, a metà giugno. Si accoppiano a fine estate e in autunno, anche se sono stati osservati in primavera e probabilmente anche durante l'inverno. I nascituri iniziano a volare a circa un mese di vita e vengono svezzati il mese dopo. Le femmine diventano mature a due anni di età. L'aspettativa di vita è fino a un massimo di 30 anni, sebbene mediamente sia di soli 4 anni.

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in Europa, dal Portogallo, fino agli Urali e al Caucaso. In Italia è presente fino alla Campania e alla Puglia settentrionali e in Sardegna.

Vive nei boschi decidui e conifere, nei parchi e giardini cittadini fino a 2.350 metri di altitudine. Tollera gli ambienti antropici in misura minore rispetto all'orecchione meridionale.

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione

[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica P.auritus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

  1. ^ a b c (EN) Hutson, A.M., Spitzenberger, F., Aulagnier, S., Coroiu, I., Karatas, A., Juste, J., Paunovic, M., Palmeirim, J. & Benda, P. 2008, Plecotus auritus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Plecotus auritus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Aulagnier & Al., 2011.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàGND (DE4402431-9 · J9U (ENHE987007555703305171
  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi