Orfeo Pianelli
Orfeo Luciano Pianelli (Vignale, 10 agosto 1920 – Villefranche-sur-Mer, 24 aprile 2005) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano, che ricoprì la carica di presidente del Torino.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nativo di Vignale, all'epoca frazione del comune mantovano di Borgoforte (oggi Borgo Virgilio), lavorò in giovane età da falegname, orticoltore e muratore prima di trasferirsi sedicenne a Torino. Per mantenersi agli studi serali svolse diversi lavori anche nel capoluogo piemontese, e conseguì il diploma di capomastro ed elettricista; nel 1943 iniziò a lavorare in proprio, per poi fondare insieme a Domenico Traversa l'azienda Pianelli&Traversa. Praticò la sua passione per lo sport partecipando a due edizioni della Mille Miglia, collezionando un 15º posto di categoria, e a due Rallye del Sestriere, raggiungendo un 7º posto.
Nei primi anni 1960 entrò nel calcio acquistando il Torino, portandolo sotto la sua presidenza a livelli che da tempo non raggiungeva grazie a un graduale potenziamento finanziario e a mirate operazioni di mercato, tra cui: l'acquisto di Claudio Sala dal Napoli per circa 470 milioni di lire; l'ingaggio di Nereo Rocco che, pur non vincendo nessun trofeo con la squadra torinese, lasciò una notevole impronta nei suoi tre anni di permanenza sulla panchina granata; l'oculata gestione del settore giovanile, che portò alla scoperta di Paolo Pulici.
Nella stagione 1975-1976 il Torino, sotto la sua gestione, vinse il settimo scudetto della sua storia, a tutt'oggi rimasto l'unico del dopo-Superga. Gli anni a seguire videro il declino della squadra e la crisi della Pianelli&Traversa, sicché Pianelli fu costretto a diminuire l'impegno economico nel calcio. La tifoseria non gradì, contestandolo e costringendolo a cedere la presidenza della squadra a Sergio Rossi. In seguito subì un processo per bancarotta fraudolenta e venne arrestato: fu però scarcerato dopo poco, essendo decaduta l'accusa; al termine del giudizio venne ritenuto innocente, dal momento che la distrazione di capitali si era verificata per adempiere al pagamento del riscatto per il rapimento del nipote.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/4/46/AC_Torino_-_Festa_Scudetto_1976_-_Orfeo_Pianelli.jpg/220px-AC_Torino_-_Festa_Scudetto_1976_-_Orfeo_Pianelli.jpg)
In precarie condizioni di salute, si trasferì in Francia, a Villefranche-sur-Mer, per essere curato agli occhi. Qui morì nel 2005, all'età di ottantaquattro anni.[1] Lo scudetto con il Torino, e l'accordo con l'Unione Sovietica di Leonid Brežnev per l'installazione di tutti i sistemi di trasporto Pianelli&Traversa all'interno dello stabilimento di Togliatti, sono i risultati salienti di una vita dedicata al lavoro e alla sua passione per il club granata.
Il 30 gennaio 2018 la giunta comunale di Torino ha approvato l'intitolazione in suo onore di un giardino pubblico di Borgo Filadelfia.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Torino piange Orfeo Pianelli, su gazzetta.it, 24 aprile 2005.
- ^ Un giardino non lontano dallo stadio Filadelfia intitolato a Orfeo Pianelli, il presidente dell'ultimo scudetto del Torino, su torinoggi.it, 30 gennaio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gonzatto Sabrina, Orfeo Pianelli. Il presidente del Toro Campione, Treviso, Anordest, 2011.
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