NGC 191

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NGC 191
Galassia a spirale
NGC 191 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data28 novembre 1785 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta00h 38m 59.4s [2]
Declinazione-09° 00′ 09″ [2]
Distanza276,4 mega anni luce (84,74 Mpc) [1][2] a.l.  
Magnitudine apparente (V)12,5 [3]
nella banda B: 13,2 [3][4]
Redshift+0,020267 ± 0,000107 [2]
Luminosità superficiale13,06 [3]
Angolo di posizione128° [3]
Velocità radiale6076 ± 32 [2][4] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
ClasseSAB(rs)c? pec [1][2], SBc/P [3]
Dimensioni128 900 al (39 520 pc) a.l. [2][3]  
Altre designazioni
PGC 2331
MCG -02-02-77
ARP 127 [2][3][4]
Mappa di localizzazione
NGC 191
Categoria di galassie a spirale

NGC 191 è una galassia a spirale situata nella costellazione della Balena.[1][2]

La galassia ha una classe di luminosità III.[2] Assieme a IC 1563, forma una coppia di galassie interagenti, per cui è registrata anche nell'Atlas of Peculiar Galaxies di Halton Arp con la designazione "Arp 127".[1]

NGC 191 è stata scoperta il 28 novembre 1785 dall'astronomo britannico di origine tedesca William Herschel.[1]

Il 23 agosto 2006, all'interno della galassia è stata scoperta da parte di T. Puckett et al., nel corso del programma congiunto LOSS/KAIT (Lick Observatory Supernova Search dell'osservatorio Lick e The Katzman Automatic Imaging Telescope dell'Università della California - Berkeley),[5] una supernova di tipo Ia[6] che ha ricevuto la denominazione SN 2006ej.

  1. ^ a b c d e f (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 191, su cseligman.com. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j NED results for object NGC 0191, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  3. ^ a b c d e f g (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke» sur le site ProfWeb, NGC 100 à 199, su dpelletier.profweb.ca. URL consultato l'11 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2023).
  4. ^ a b c SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Central Bureau for Astronomical Telegrams, IAUC 8741: Supernovae 2006ed-2006en, su ui.adsabs.harvard.edu. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  6. ^ (EN) Bright Supernovae - 2006, su rochesterastronomy.org. URL consultato l'11 febbraio 2024.

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