Munnoziinae
Munnoziinae | |
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Munnozia senecionidis | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Liabeae |
Sottotribù | Munnoziinae H. Rob., 1983 |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Generi | |
Munnoziinae H. Rob., 1983 è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico di questa sottotribù è stato definito per la prima volta dal botanico americano Harold Ernest Robinson (1932 - ) nella pubblicazione "Smithsonian Contributions to Botany. Washington, DC - 54: 49 (1983)." del 1983.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questo gruppo hanno un ciclo biologico annuale o perenne e sono delle erbacee rizomatose e/o arbustive, e possiedono generalmente lattice.[5][6][7][8][9]
Le foglie sono di vario tipo: in Munnozia jussieui sono intere e disposte a copie alterne; in altre specie sono carnose e con superficie bollosa (Munnozia senecionidis); in alcune specie del genere Chrysactinium le foglie sono spiraliformi; in altre sono disposte a rosetta basale (Chrysactinium hieracoide); in altre ancora sono petioliformi. Le venature delle lamine normalmente sono da trinervate a pennate; la superficie abassiale può essere tomentosa.
Le infiorescenze sono composte da uno o più capolini. Il capolino è una tipica infiorescenza delle Asteraceae: un lungo peduncolo sorregge un involucro a forma campanulata composto da più squame che fanno da protezione al ricettacolo squamoso sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati e quelli interni tubulosi). Le infiorescenze possono essere monocefale (un solo capolino) oppure corimbose-panicolate (con più capolini). Le squame possono essere da 40 a 60 e disposte 4 - 5 serie (Chrysactinium) oppure da 17 - 70 e disposte su 2 - 4 serie (Munnozia).
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi. In Chrysactinium sono presenti da 30 a 60 fiori del raggio e da 30 a 60 fiori del disco; in (Munnozia) sono presenti da 6 a 70 fiori del raggio e da 9 a 85 fiori del disco.
-
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
- Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio sono lineari, mentre le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base. Il colore in genere è giallo o bianco.
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma prismatica (con 6 - 10 coste) o biconvessa; al loro interno sono presenti dei rafidi a forma subquadrata. In gran parte delle specie di questa sottotribù il pappo è assente, altrimenti è formato da 5 - 60 setole bianche o rossastre.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Munnozia è distribuito in Costa Rica, Panama, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia e Argentina; mentre il genere Chrysactinium si trova in Ecuador e Perù.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[2] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae[3] oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[8][9]
Questa sottotribù è stata riconosciuta per la prima volta nel 1983 in base a dati morfologici e citologici. Da un punto di vista filogenetico mentre il genere Chrysactinium sembra essere monofiletico, il genere Munnozia per il momento è parafiletico in quanto all'interno di esso è nidificato il genere Chrysactinium.[9]
Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della sottotribù:[8]
- nei fusti è frequente la presenza di lattice;
- le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
- il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
- le corolle del disco sono profondamente lobate;
- le basi delle antere sono calcarate;
- le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
- il polline è spinoso e sferico.
In precedenti analisi all'interno di questo gruppo erano descritti anche i generi Erato e Philoglossa per ora descritti nella sottotribù Paranepheliinae.[8] Recenti studi filogenetici sul DNA delle specie della tribù hanno tuttavia rimesso in discussione le circoscrizioni delle due sottotribù Munnoziinae e Paranepheliinae in quanto in alcuni conteggi del DNA i generi Erato, Chionopappus e Philoglossa risultano formare con le specie di questa sottotribù un "gruppo fratello" rendendo così le due sottotribù parafiletiche.[16]
I caratteri più significativi per la sottotribù sono:[3]
- i rami dello stilo sono corti;
- le venatura fogliari sono trinervata;
- le varie specie del gruppo sono provviste di latice.
Il numero cromosomico delle specie della sottotribù è: 2n = da 12 a 39 (mediamente 2n = 18).[8]
Composizione della sottotribù
[modifica | modifica wikitesto]La sottotribù comprende 2 generi e 51 specie.
Genere | N. specie | Distribuzione | Caratteri distintivi |
---|---|---|---|
Chrysactinium (Kunth) Wedd., 1857 | 7 | Perù e Ecuador | Il portamento di queste piante è formato da piccole erbe perenni - Le foglie sono raccolte in rosette o raggruppate insieme a piccoli steli - Le teche delle antere sono colorate di marrone scuro o nero - Il pappo è bianco. |
Munnozia Ruiz & Pav., 1794 | 44 | Ande | Il portamento di queste piante è subarbustivo - Sono presenti foglie cauline - Il pappo è rossastro |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b Susanna et al. 2020.
- ^ a b c Funk et al. 2012.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 179.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 422.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Gutierrez et al. 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 142-151, ISBN 88-506-2449-2.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione. Volume 3 e 4, Bologna, Edagricole, 2018.
- Vicki A. Funk, Carol Kelloff and Raymund Chan, Phylogeny and biogeography of the tribe Liabeae (Compositae subfamily Cichorioideae), in Taxon, vol. 61, n. 2, 2012, pp. 437-455.
- Diego G. Gutiérrez, Núria Garcia-Jacas, Alfonso Susanna & Mariana A. Grossi, Morphological and molecular analyses of South American Microliabum (Compositae, Liabeae, Paranepheliinae) and reinstatement of Austroliabum, in Taxon, 2019, pp. 1-39.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Munnoziinae
- Wikispecies contiene informazioni su Munnoziinae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Munnoziinae IPNI Database
- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=9cf61b02-6408-4d24-8caf-1c099de75e51[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database