Coordinate: 32°52′00″N 0°29′00″E

Monti degli Ksour

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Monti degli Ksour
La catena montuosa vista da Aïn Sefra
ContinenteAfrica
StatiBandiera dell'Algeria Algeria
Catena principaleAtlante sahariano
Cima più elevataDjebel Aïssa[1] (2 233 m s.l.m.)

I monti degli Ksour (in arabo جبال القصور?) sono una catena montuosa dell'Algeria situata nell'ovest del paese; costituiscono una parte dell'Atlante sahariano.

Il nome di monti degli Ksour si deve alla presenza di villaggi fortificati (ksour, plurale di ksar), generalmente situati sulla sommità delle colline[2].

I monti degli Ksour fanno parte dell'Atlante sahariano, del quale costituiscono l'estrema parte occidentale[3]: sono situati tra il Djebel Amour ad est e la pianura del Tamlelt ad ovest; culminano con i 2336 m del djebel Aïssa[1].

La catena presenta una topografia accidentata fatta da lunghi allineamenti sud-ovest/nord-est. La presenza di sorgenti ha permesso l'esistenza di frutteti e di una popolazione che abita in villaggi sedentari[4]. Le precipitazioni annue non superano i 300 mm annui[1].

I monti degli Ksour ospitano il parco nazionale di Djebel Aissa[3].

Graffiti del sito di Tiout.

I monti degli Ksour ospitano una quarantina di ksour, villaggi ammassati di colore ocra[5]. Gli ksour sono generalmente situati in posizioni ben protette e nei pressi di sorgenti importanti; i loro giardini si estendono lungo il corso degli uidian. Il nucleo originario consisteva in una fortezza, un fossato tutto intorno allo ksar e un unico ingresso principale[2].

Quest'area, il cui capoluogo è Aïn Sefra si estende dalla frontiera algero-marocchina fino ai piedi del djebel Amour; tra gli ksour della regione vi sono Sfissifa, Tiout, Moghrar, Asla, Chellala-Dahrania, Chellala-Gueblia, Boussemghoun, Arba-Fougani e Arba-Tahtani[2].

La catena è nota anche per le sue pitture rupestri, tra i più begli esempi di arti preistorica. I graffiti vennero incisi su pareti di arenaria mediante picchettaggio e lucidatura e risalgono al Paleolitico; gli specialisti distinguono più stili, risalenti ad epoche diverse[5].

Il sito più importante è quello di Tiout: le sue incisioni furono le prime al mondo ad essere state segnalate come opere preistoriche (nel 1847)[6]. Su una vasta parete relativamente liscia si affolla un gran numero di bovini di grosse dimensioni e di leoni; tra queste grandi figure si interpongono soggetti di minori dimensioni. Nei pressi è situato un altro sito: Tiout sud, scoperto più recentemente e famoso per le sue incisioni di equini selvatici. Tra gli altri siti importanti ricordiamo quelli di Moghrar-Tahtani e dello uadi Dermel[6].

  1. ^ a b c G. Camps, «Amour (djebel)», in Encyclopédie berbère, 4 | Alger – Amzwar online, 1º dicembre 2012, consultato il 23 febbraio 2015.
  2. ^ a b c Une mémoire urbaine, une géographie à unifier: les monts des Ksour à Ain Sefra, Liberté del 1º novembre 2005.
  3. ^ a b Le parc national de Djebel Aissa Archiviato il 2 aprile 2015 in Internet Archive., sul sito del Ministero della Pianificazione del Territorio e dell'Ambiente algerino.
  4. ^ Marc Côte, L'Algérie espace et société, Masson, 1999, p. 216, ISBN 2-225-85146-8.
  5. ^ a b Marc Côte, Guide d'Algérie: paysages et patrimoine, Média-Plus, 1996, pp. 47-48, ISBN 9961-922-00-X.
  6. ^ a b G. Camps, «Ain SefraA122. AIN SEFRA», in Encyclopédie berbère, 3 | Ahaggar – Alī ben Ghaniya online, 1º dicembre 2012, consultato il 28 febbraio 2015.

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Controllo di autoritàVIAF (EN58144647641870462772 · LCCN (ENsh2007006444 · BNF (FRcb13336206s (data) · J9U (ENHE987007535259705171