Monomaco (famiglia bizantina)

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Monomaco (in greco Μονομάχος?, Monomachos, lett. "guerriero solitario", in latino Monomachus), forma femminile Monomachina (Μονομαχίνα), era il nome di una famiglia aristocratica bizantina attiva nei secoli X-XV e forse anche prima. Il nome, Monomaco, significa "il gladiatore" in greco[1]. Ha fornito diversi funzionari e comandanti militari, nonché un imperatore, Costantino IX Monomaco (regno 1042-1055).

Le prime menzioni del nome non sono chiare e potrebbero riferirsi a soprannomi piuttosto che a membri della famiglia. Un vescovo iconoclasta di Nicomedia con questo nome è citato nell'agiografia del IX secolo di San Joannicius, mentre un funzionario ferventemente anti-iconoclasta fu il Patrikios Niceta Monomaco all'inizio del IX secolo, che fu poi dichiarato santo[2]. La famiglia è stata definita "antica", ma è venuta alla ribalta solo nel X e XI secolo: prima con Pavlos Monomaco, un ricco e nobile mercante che potrebbe aver sposato una Ducaina[3], seguito dal figlio Teodosio (nato nel 970 circa), importante burocrate sotto Basilio II, e infine Costantino Monomaco, che divenne l'imperatore Costantino IX. Una figlia di Costantino IX sposò Vsevolod di Kiev. Il figlio Vladimir II Monomaco adottò il cognome della madre; in effetti il retaggio dei Monomachi sarebbe culminato con la famosa Corona Monomaca e nella Russia imperiale con la leggenda del berretto di Monomaco, presumibilmente donato da Costantino IX al nipote Vladimir II Monomaco.[2]

Alla fine dell'XI secolo, durante il periodo comneno, la famiglia era caduta in una relativa ombra. L'unica eccezione fu Giorgio Monomaco, doux di Dyrrachion sotto Niceforo III Botaniate (r. 1078-1081), ma licenziato da Alessio I Comneno (r. 1081-1118)[2].

A partire dall'inizio del XIII secolo e fino alla perdita della regione a favore dei Turchi all'inizio del XIV secolo, si registrano membri della famiglia anche in Asia Minore, ad esempio Giovanni Monomaco (1304-1324), amico dello statista Niceforo Cumno e del generale Alessio Filantropeno[2]. I suoi contemporanei, i fratelli Giorgio Atueme Monomaco e Michele Senachereim Monomaco, divennero alti funzionari e generali[2]. Tra gli ultimi membri della famiglia attestati c'è l'architetto Giorgio Monomaco a Tessalonica intorno al 1421[2].

  1. ^ (EN) Eúī Vogiatzákī, The body in the text: James Joyce's Ulysses and the modern Greek novel, Lexington books, 2002, p. 139, ISBN 978-0-7391-0357-9.
  2. ^ a b c d e f (EN) Aleksandr Petrovič Každan, Monomachos, in The Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford university press, 1991, p. 1398, ISBN 978-0-19-504652-6.
  3. ^ (EN) Thomas Whittemore, A PORTRAIT OF THE EMPRESS ZOE AND OF CONSTANTINE IX, in Byzantion, vol. 18, 1946, pp. 223-227.