Margaret Tyzack

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Margaret Maud Tyzack

Margaret Maud Tyzack (Newham, 9 settembre 1931Londra, 25 giugno 2011) è stata un'attrice britannica.

Attiva in televisione, nel cinema e nel teatro, lavorò con la prestigiosa Royal Shakespeare Company, in Inghilterra, in particolare nel dramma Chi ha paura di Virginia Woolf?, che andò in scena nel 1981 al Royal National Theatre e le valse il Laurence Olivier Award alla miglior attrice. Nel 1970 si aggiudicò il BAFTA televisivo come miglior attrice per il ruolo della regina Anna di Gran Bretagna nella miniserie The First Churchills.

Nel 1990 vinse il Tony Award per la sua performance nella pièce di Broadway Amanda Amaranda di Peter Shaffer. Prese parte alla rivoluzionaria serie La saga dei Forsyte (1967), che introdusse al pubblico mondiale il canale inglese BBC, e alla miniserie Io Claudio imperatore (1976), nel quale interpretò Antonia, la madre dell'imperatore romano Claudio, poi apparve in Le avventure del giovane Indiana Jones (1992-1993), in cui recitò nei panni dell'insegnante di Indiana Jones.

Tra i suoi lavori cinematografici figurano 2001: Odissea nello spazio (1968), Arancia meccanica (1971), entrambi di Stanley Kubrick, e Match Point (2005) di Woody Allen.[1] Dal 1958 fino alla morte fu sposata con il professore di matematica Alan R. Stephenson da cui ebbe un figlio, Matthew (1964). È morta di cancro nel 2011, all'età di 79 anni.[2][3]

Teatro (parziale)

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Riconoscimenti

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Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Margaret Tyzack è stata doppiata da:

Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Nel film, è la prima donna ad essere uccisa dal protagonista
  2. ^ (EN) Bruce Weber, Margaret Tyzack, Award-Winning Actress, Dies at 79, in The New York Times, 28 giugno 2011. URL consultato il 5 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Carole Woddis, Margaret Tyzack obituary, in The Guardian, 27 giugno 2011. URL consultato il 5 maggio 2024.
  4. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 45117, 13 giugno 1970, p. 6376.
  5. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 59282, 31 dicembre 2009, p. 8.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN95035570 · ISNI (EN0000 0001 2283 133X · LCCN (ENno00043927 · BNE (ESXX821511 (data) · BNF (FRcb16698967k (data) · CONOR.SI (SL109097059