Marchesato del Monte Santa Maria

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Marchesato del Monte Santa Maria
Marchesato del Monte Santa Maria - Stemma
Motto: 1°: Tempore, ingenio et modo
2°: Virtus auget honorem
Dati amministrativi
Lingue parlateItaliano, latino, dialetto
CapitaleMonte Santa Maria
Dipendente da Sacro Romano Impero
Politica
Forma di governoMonarchia assoluta non ereditaria
(marchesato)
Capo di StatoMarchese reggente
Nascita1250 con Guido I Bourbon del Monte Santa Maria
CausaOccupazione del territorio degli aretini Lambardi, signori di Citerna e Monterchi; poi investitura imperiale
Fine1815 con Pietro II Bourbon del Monte Santa Maria
CausaCodice napoleonico sull'eversione della feudalità;
annessione al Granducato di Toscana
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAlta Valle del Tevere
Massima estensione70 km² circa nel secolo XVIII
Popolazione2 500 abitanti circa nel secolo XVIII
Economia
ValutaFiorino montesco, denaro toscano
RisorseAgricoltura, allevamento
Commerci conGranducato di Toscana, Stato Pontificio,
Marchesati Bourbon del Monte
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Classi socialiNobili, clero, contadini
Carta del marchesato (Pompeo Litta)
Evoluzione storica
Preceduto da Feudi Lambardi
Succeduto da Granducato di Toscana

Il marchesato del Monte Santa Maria, feudo imperiale (1355-1815), era situato nella parte meridionale della conca fluviale dell'Alta Valle del Tevere, propriamente a sud di Città di Castello, in un territorio collinare attraversato dal torrente Aggia e caratterizzato da boschi di querce, castagni, faggi e lecci. La sua indipendenza, dovuta anche alla posizione strategica di Stato cuscinetto tra i possedimenti pontifici e il granducato di Toscana, antagonisti e virtualmente avversi, fu singolarmente lunga. Era governato da un marchese reggente della prolifica dinastia toscana Bourbon del Monte, di presunta origine (non documentata) longobarda o franca. Il rango di marchese veniva conferito all'esponente più anziano, a prescindere dal ramo di appartenenza.[1] Lo Staterello era scarsamente abitato e, oltre al capoluogo (688 metri s.l.m.), comprendeva le località di Lippiano (sede del ramo cadetto di Ancona), Dogana, Torre d'Elci, Prato, Marzano (residenza estiva della famiglia marchesale), Tarvine, Gioiello e Paterna. Un unico sconnesso percorso univa Monte Santa Maria con Lippiano, gli altri erano solo sentieri o mulattiere.[2]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bourbon del Monte Santa Maria.
Il borgo di Monte Santa Maria Tiberina
Il palazzo dei marchesi a Monte Santa Maria Tiberina

Nel 1250, Monte Santa Maria, dopo che Guido (discendente da Atalberto, vissuto nell'800) aveva sottratto le terre ai Lambardi di Arezzo, assunse le peculiarità di un feudo e i suoi reggitori si attribuirono la dignità di marchesi del Monte. Dovettero scontrarsi spesso con Città di Castello e i Tarlati di Pietramala.[3]

Il papa Innocenzo IV, in seguito, cercò di ripristinare con massicce fortificazioni la sua autorità in certe parti dello Stato Pontificio: assegnò l'incombenza all'efficiente cardinale spagnolo Egidio Albornoz (1310-1367). Il marchese Ugolino concepì, allora, il disegno di ottenere un autorevole avallo al fine di salvaguardare l'indipendenza dello Staterello: l'imperatore Carlo IV proprio in quel periodo soggiornava a Pisa e l'intraprendente Bourbon gli chiese udienza e si assicurò, il 16 maggio 1355, un diploma di investitura di feudo imperiale maggiore.[4]

In virtù del decreto il marchesato fu elevato al rango di feudo imperiale che mantenne fino all'epoca napoleonica, con i seguenti benefici: la possibilità di emanare un proprio statuto, accreditare diplomatici di altri Stati, stringere alleanze ed esprimere un'eventuale dichiarazione di guerra, aprire un'autonoma zecca; applicare, altresì, il mero et mixto imperio (ovvero l'amministrazione della giustizia civile e penale nei confronti dei sudditi, fino alla pena di morte), imporre tributi.
Il feudatario poteva concedere asilo politico, senza timore di estradizione, nel territorio che era campo franco (con altre due località europee vi si potevano predisporre duelli senza incorrere nella disapprovazine papale). Il campo per i combattimenti era ubicato presso la chiesa di Sant'Agostino, le rare monete coniate furono chiamate montesche, di uguale valore del fiorino aureo di Firenze.[5]

Il marchesato, per vivere in sicurezza ed essere tutelato in caso di assedio, si mise sotto il protettorato fiorentino e poi del Granducato di Toscana stipulando alcuni atti di accomandigia negli anni 1425, 1495, 1574, 1589, 1606, 1731: i marchesi, in occasione della ricorrenza annuale di san Giovanni Battista del 24 giugno, dovevano partecipare, con un rigoroso ordine di precedenze, a Firenze, alla processione dei vassalli per omaggiare con un dono simbolico il granduca mediceo o lorenese.[6]

La situazione politica del Monte Santa Maria, similmente a quella di altre minuscole entità territoriali autonome, risultava favorevole se supportata da capaci governanti: il territorio era posto a disposizione per il transito o la sosta delle truppe toscane o pontificie, i militi locali si mettevano al servizio di Stati più prestigiosi onde percepire sostanziose ricompense. In questo modo, il marchese (accadeva anche nelle signorie dei rami di Sorbello e di Petrella assicurava ai tributari indipendenza e agiatezza.[7]

Nei decenni successivi non successe nulla di memorabile nel piccolo marchesato, a parte le interminabili dispute araldiche con le altre linee della dinastia o il fatto che il Granducato di Toscana non gradisse più la sua autonomia. I marchesi disponevano nel capoluogo di quattro palazzi: nel principale risiedeva la famiglia del reggente in carica, negli altri alloggiavano i membri cadetti. La residenza estiva era a Marzano, il castello di Lippiano apparteneva ai Bourbon di Ancona. Altre dimore erano ubicate a Città di Castello e a Firenze. Il luogo principale di sepoltura della famiglia marchesale si trovava nella cappella gentilizia della pieve di Santa Maria, protetta da un cancello di ferro battuto con stemma.[8]

Nel 1797 l'esercito francese occupò il feudo che, con lo scioglimento del Sacro Romano Impero nel 1806, perse le sue prerogative. L'ultimo marchese sovrano Pietro II (del ramo di Città di Castello) dovette andar via per ritornare brevemente nel 1814, L'anno dopo il Congresso di Vienna incorporò l'antico Stato nel Granducato di Toscana, guidato da Ferdinando III d'Asburgo-Lorena.[9]

L'arme dei Bourbon del Monte Santa Maria era così illustrata:[3]

«D'azzurro con tre gigli d'oro e una banda attraversante di rosso

Marchesi reggenti del Monte Santa Maria (1250-1815)[10][11]

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Il fiorino montesco
Il castello di Lippiano
Titolo Nome Periodo Consorte e note
Marchese Guido I Bourbon del Monte Santa Maria 1250 - 1293 Agnese de' Buonconti, Elena Feliciani
Marchese Guido II Collotorto 1293 - 1337 Maddalena Bourbon del Monte
Marchese reggente Ugolino I 1337 - 1364 Berarda;
dal 1355 marchese imperiale
Marchese reggente Pietro I 1364 - 1391
Marchese reggente Giacomo I 1391 - 1394 Anna di Petriolo
Marchese reggente Cerbone I 1407 - 1465 Paola Scianteschi, Elisabetta di Carpegna;
1394-1407: interregno
Marchese reggente Ugolino II 1465 - 1494 Giovanna Ranieri
Marchese reggente Carlo I 1494 - 1512 Ludovica Bourbon del Monte
Marchese reggente Girolamo I (ramo di Pesaro) 1513 - 1540 Ippolita Sforza;
primo reggente più anziano
Marchese reggente Gian Mattia I (Firenze) 1540 - 1574 Contessina di Marsciano
Marchese reggente Bartolomeo I (Firenze) 1574 - 1588 Pentesilea Vitelli
Marchese reggente Taddeo I (Firenze) 1588 - 1589 Girolama Simoncelli, Elena Marescotti
Marchese reggente Pompeo I (Firenze) 1589 - 1606 Elisabetta Fazioli, Luigia Gerini
Marchese reggente Gian Battista I (Firenze) 1606 - 1614 detto "Battistone"
Marchese reggente Francesco Maria (Pesaro) 1615 - 1626 cardinale
Marchese reggente Gian Battista II (Ancona) 1626 - 1630 monsignore
Marchese reggente Curzio I (Città di Castello) 1630 - 1641 Giovanna Bourbon del Monte
Marchese reggente Fabio I (Ancona) 1641 - 1646 Camilla Bufalini
Marchese reggente Borbone I (Ancona) 20 gennaio 1646 -
25 gennaio 1646
monsignore
Marchese reggente Vincenzo I (Ancona) 1646 - 1655 Elisabetta Fanelli
Marchese reggente Virginio I (Città di Castello) 1655 - 1668 Maria della Penna-Corgna
Marchese reggente Francesco I (Ancona) 1668 - 1682 Ippolita Lignani
Marchese reggente Cerbone II (Città di Castello) 1682 - 1689 Maria Franceschi
Marchese reggente Francesco II (Ancona) 1689 - 1710 Ginevra Ghislieri
Marchese reggente Fabio Camillo (Ancona) 1710 - 1729 Maria Sancia Bourbon del Monte
Marchese reggente Cosimo I (Città di Castello) 1729 - 1743 Dorotea Brozzi
Marchese reggente Francesco Giuseppe (Ancona) 1743 - 1743
Marchese reggente Pompeo II (Firenze) 1743 - 1747 Anna Rosa Monaldeschi della Cervara
Marchese reggente Antonio Maria (Città di Castello) 1748 - 1748
Marchese reggente Monaldo I (Firenze) 1749 - 1757 Anna Maria Bourbon del Monte
Marchese reggente Virginio II (Città di Castello) 1757 - 1766 Margherita Guadagnoli
Marchese reggente Gian Battista III (Firenze) 1766 - 1767
Marchese reggente Filippo (Firenze) 1767 - 1780
Marchese reggente Pierfrancesco (Ancona) 1780 - 1781 Teresa Castiglioni
Marchese reggente Bartolomeo (Firenze) 1781 - 1781
Marchese reggente Paolantonio (Firenze) 1782 - 1786 Orsola Fiorucci
Marchese reggente Luigi I (Città di Castello) 1786 - 1798 Lucia Magini
Marchese reggente Antonio Ranieri (Città di Castello) 1798 - 1800
Marchese reggente Gianbattista Domenico (Firenze) 1800 - 1803
Marchese reggente Pietro II (Città di Castello) 27 dicembre 1805 -
12 agosto 1806;
1814 - 1815
ultimo marchese sovrano (+1821)
  1. ^ Cerami-Scharf, p. 5
  2. ^ Ascani, p. 12
  3. ^ a b Litta, p. 2
  4. ^ Cerami-Scharf, p. 14
  5. ^ Cerami-Scharf, p. 15
  6. ^ Ascani, p. 42
  7. ^ Barberi, p.54
  8. ^ Diligenti, p. 4
  9. ^ Ascani, p. 188
  10. ^ Cerami-Scharf, p. 23
  11. ^ Mori, p. 125
  • Angelo Ascani, Monte Santa Maria e i suoi marchesi, I.P.S.I.A., Città di Castello 1978.
  • Ugo Barberi, I Marchesi Bourbon del Monte S. Maria, di Petrella e di Sorbello, Tip. Unione Arti Grafiche, Città di Castello 1943.
  • Paola Cerami-Benno Scharf (a cura di), Monte Santa Maria, Lippiano e dintorni, Delta Grafica, Città di Castello 1986.
  • Ulisse Diligenti, I Marchesi del M.S.M. detti Bourbon del Monte, <Storia delle famiglie illustri italiane>, Diligenti, Firenze 1880.
  • Cecilia Mori Bourbon di Petrella, Terra Marchionum, Edimond, Città di Castello 2010.
  • Pompeo Litta, Marchesi del Monte Santa Maria nell'Umbria, detti Bourbon del Monte, <Famiglie celebri italiane>, Giusti, Milano 1842.

Voci correlate

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