Malamorenò (album)

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Malamorenò
album in studio
ArtistaArisa
Pubblicazione19 febbraio 2010
Durata36:44
Dischi1
Tracce10
GenerePop
Swing
EtichettaWarner Music Italy
ProduttoreMaurizio Filardo, Giuseppe Mangiaracina
FormatiCD, download digitale, streaming
Arisa - cronologia
Album precedente
(2009)
Album successivo
(2012)
Singoli
  1. Malamorenò
    Pubblicato: 17 febbraio 2010
  2. Pace
    Pubblicato: 23 aprile 2010

Malamorenò è il secondo album in studio della cantante italiana Arisa, pubblicato il 19 febbraio 2010 dalla Warner Music Italy.

Il disco contiene La gioia di un attimo, la prima canzone scritta interamente da Arisa e solo su iTunes è disponibile un undicesimo brano intitolato Aria.

L'album è stato pubblicato contemporaneamente alla partecipazione della cantante al Festival di Sanremo 2010 con la canzone che ha dato il titolo al disco, Malamorenò. Per la promozione del disco è stato poi diffuso in radio un secondo singolo, Pace.[1]

È stato prodotto da Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina.

Testi e contenuti

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Per la prima volta la cantante ha collaborato alla scrittura dei testi, venendo accreditata per diverse tracce, nonostante la quasi totalità dei brani siano stati scritti anche o solamente da Giuseppe Anastasi. In particolare ha scritto interamente la settima traccia, La gioia di un attimo, che parla dei pensieri di una ragazza a cui scocca un colpo di fulmine per un uomo incontrato su un autobus.[2] Le altre canzoni spaziano tra diversi argomenti: si passa da temi legati alla vita di coppia come la convivenza (in L'inventario di un amore), l'innamoramento (La gioia di un attimo) e l'amore (Se non ci fossi tu, Oggi e Tornerai) ad altri più inconsueti come la televisione (Sai che c'è), gli stati d'animo (Pace) e il gruppo sociale che si crea in un condominio (Il condominio).[2] L'album termina con Scivola veloce, il brano più lungo del disco che termina con una lunga parte strumentale e che tratta il tema dell'attaccamento alla vita.[3]

La stessa traccia che ha dato il titolo all'album ed è stata estratta come singolo parla dell'amore come espediente per superare le avversità del mondo.[2] Il brano Oggi, di cui il suo autore e fidanzato Giuseppe Anastasi aveva scritto l'inciso mentre la cantante ha invece ha completato il testo, invoca "le forze della natura e tutto ciò che ho a portata di mano per conquistare il mio uomo perché voglio vivere la mia vita con lui".[4]

  1. L'inventario di un amore – 3:40 (Giuseppe Anastasi, Arisa)
  2. Oggi – 3:33 (testo: Giuseppe Anastasi, Arisa – musica: Giuseppe Anastasi)
  3. Tornerai – 3:11 (Giuseppe Anastasi)
  4. Malamorenò – 3:02 (Giuseppe Anastasi)
  5. Pace – 3:48 (Giuseppe Anastasi)
  6. Il condominio – 3:57 (testo: Giuseppe Anastasi, Maurizio Filardo – musica: Giuseppe Anastasi, Giuseppe Mangiaracina, Maurizio Filardo)
  7. La gioia di un attimo – 3:47 (Arisa)
  8. Sai che c'è – 3:08 (Stefano Galafate, Giuseppe Anastasi, Arisa)
  9. Se non ci fossi tu – 3:37 (Giuseppe Anastasi)
  10. Scivola veloce – 5:01 (Giuseppe Anastasi)
Traccia bonus nell'edizione di iTunes
  1. Aria – 2:44 (Giuseppe Anastasi)
Classifica (2010) Posizione
massima
Italia[5] 23
  1. ^ Arisa: in radio "Pace" e poi in tour, su lagazzettadelmezzogiorno.it, La Gazzetta del Mezzogiorno, 22 aprile 2010. URL consultato il 23 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  2. ^ a b c Scheda dell'album sul sito dell'etichetta Warner [collegamento interrotto], su arisa.warnermusic.it. URL consultato il 22 febbraio 2010.
  3. ^ Andrea Laffranchi, Arisa: sono cresciuta e ho cambiato faccia per tornare al Festival, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 11 febbraio 2010, p. 47. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ Marco Baldini, Arisa ospite di Radio Kiss Kiss con Marco Baldini, su kisskiss.it, Radio Kiss Kiss, 5 marzo 2010. URL consultato l'11 marzo 2010 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2010).
  5. ^ Classifica Fimi del 1º marzo 2010, su fimi.it. URL consultato il 14 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).

Collegamenti esterni

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