Lingua proto-italica

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La lingua proto-italica è l'antenata delle lingue italiche, la più nota delle quali è il latino. Essa non è direttamente attestata per iscritto, ma è stata ricostruita in una certa misura attraverso il metodo comparativo. Il proto-italico discende dal protoindoeuropeo.

Consonanti proto-italiche
Bilabiale Dentale Alveolare Palatale Velare Labiovelare
Nasale m n (ŋ)
Occlusiva p  b t  d k  ɡ kʷ  ɡʷ
Fricativa ɸ  (β) θ?  (ð?) s  (z) x  (ɣ) xʷ?  (ɣʷ?)
Vibrante r
Approssimante j w
Laterale l
  • [ŋ] era un allofono di /n/ prima di una consonante velare.
  • Le fricative sonore [β], [ð], [ɣ], [ɣʷ] e [z] erano originariamente allofoni mediali dell'iniziale fricativa muta. Tuttavia, in alcuni punti nel periodo proto-italico , l'allofono era piuttosto perturbato dalla perdita del corrispondente allofono muto /xʷ/ e /θ/, che erano fuse con /f/. Gli studiosi discordano se ricostruire il proto-italico con i fonemi /xʷ/ e /θ/ ancora presenti (quindi assumendo che la fusione con /f/ fosse un areale posteriore cambiamento che più tardi si diffuse in tutti gli altri dialetti, possibilmente verificatosi simultaneamente con o dopo la perdita delle corrispondenti fricative sonore), o ricostruire il proto-italico con i fonemi fusi in /f/ e quindi /ð/ e /ɣʷ/ diventano fonemi nella loro forma propria. Entrambi questi suoni sono relativamente rari, inoltre, se dovessero finire come dei fonemi, il sistema risultante sarebbe stato instabile, a causa della mancanza di corrispondenti suoni muti. Di conseguenza, più tardi sono stati eliminati in tutte le lingue, ma differentemente in ognuna.
Vocali brevi
Frontale Centrale Posteriore
Chiusa i u
Media e (ə) o
Aperta a
Vocali lunghe
Frontale Centrale Posteriore
Chiusa
Media
Aperta
  • /ə/ era forse non un vero fonema, ma era inserito prima delle sonanti come una vocale di sostegno. Essa può essere ricostruita in base al risultato delle sonanti nasali del protoindoeuropeo, *m̥ e *n̥, che compaiono in latino come *em, *en o *im, *in, ma anche come *am, *an in osco-umbro accanto a *em, *en. Quindi, deve essere necessariamente ricostruita /ə/ come un suono distinto.

Il proto-italico aveva i seguenti dittonghi:

  • Corti: *ai, *ei, *oi, *au, *ou
  • Lunghi: *āi, *ēi, *ōi

La legge di Osthoff rimase produttiva nel proto-italico. Ciò ha causato l'accorciamento delle vocali lunghe quando erano seguite da una sonora e un'altra consonante nella stessa sillaba: VːRC > VRC. Come i dittonghi lunghi sono anche una sequenza VːR, essi potevano verificarsi solo in fine di parola ed erano accorciati altrove. Le vocali lunghe vennero accorciate anche prima della finale di parola *-m. Ciò è la causa delle molte -a- brevi in, per esempio, delle desinenze della radice ā o dei verbi in ā.

Le parole in proto-italico hanno l’accento fissato sulla prima sillaba della parola. Lo schema di questo accento è probabilmente rimasto in molte lingue che discendono dal proto-italico. In latino, è rimasto durante il periodo del latino arcaico, dopodiché venne rimpiazzato dallo schema "classico" dell’accento sulla penultima sillaba.

I sostantivi avevano tre generi: maschile, femminile e neutro. Venivano declinati in sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo e locativo. Il caso strumentale del protoindoeuropeo era scomparso. Esistevano due numeri: singolare e plurale. Il duale non venne distinto a lungo e scomparve, ne rimasero solo alcuni resti (come in latino duo, ambō) che conservavano alcune forme ereditate della flessione del duale.

Questa classe corrisponde alla seconda declinazione del latino. Deriva dalla declinazione tematica del protoindoeuropeo. Molti sostantivi di questa classe erano maschili o neutri, ma c'erano anche alcuni sostantivi femminili.

declinazione in o
*agros m.
"campo"
*jugom n.
"giogo"
Singolare Plurale Singolare Plurale
Nominativo *agros *agrōs
(*agroi)
*jugom *jugā
Genitivo *agrosjo
*agrī
*agrom *jugosjo
*jugī
*jugom
Dativo *agrōi *agrois *jugōi *jugois
Accusativo *agrom *agrons *jugom *jugā
Vocativo *agre *agrōs
(*agroi)
*jugom *jugā
Ablativo *agrōd *agrois *jugōd *jugois
Locativo *agroi?
*agrei?
*agrois *jugoi?
*jugei?
*jugois
  • Il genitivo singolare in *-ī è di origine incerta, ma è stato trovato anche nella lingua proto-celtica. Esso ha molto probabilmente soppiantato il vecchio genitivo in *-osjo del latino. La vecchia forma si trova in alcune iscrizioni come poplisio valesiosio del Lapis Satricanus. Esso è anche continuato in alcuni genitivi pronominali, come cuius < *kʷojjo-s < *kʷosjo, con una -s aggiunta per analogia con la desinenza consonantica del genitivo in -os. In osco-umbro, nessuna uscita è rimasta, essendo state sostituite con *-eis dei temi in-i.
  • Il nominativo plurale usciva originariamente in *-ōs per i nomi e gli aggettivi, e in *-oi per le forme pronominali. La distribuzione nel proto-italico non è chiara, ma entrambe le uscite esistevano sicuramente. L'uscita in *-ōs fu rimpiazzata del tutto in latino in favore di *-oi, da cui l'uscita del latino classico . In osco-ubro accadde il contrario, *-oi fu rimpiazzata da *-ōs, da cui l'osco -ús e l'umbro -us.
  • Nel latino arcaico il genitivo plurale usciva in -om, successivamente divenne -um. Fu successivamente rimodellato sulla base della declinazione in ā da *-āzom, dando il classico -orum.

Questa classe corrisponde alla prima declinazione del latino. Essa deriva dai nomi in *-eh₂- del proto-indoeuropeo e contiene per lo più nomi femminili, ma anche alcuni maschili.

declinazione in ā
*toutā f.
"popolo, volgo"
Singolare Plurale
Nominativo *toutā *toutās
Genitivo *toutās *toutāzom
Dativo *toutāi *toutais
Accusativo *toutām *toutans
Vocativo *toutā *toutās
Ablativo *toutād *toutais
Locativo *toutāi *toutais
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