Lagonosticta rufopicta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Amaranto picchiettato
Lagonosticta rufopicta
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaEstrildidae
GenereLagonosticta
SpecieL. rufopicta
Nomenclatura binomiale
Lagonosticta rubricata
(Fraser, 1843)

L'amaranto picchiettato (Lagonosticta rufopicta (Fraser, 1843)) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].

Coi suoi 10 cm di lunghezza massima, questo uccello rappresenta la specie più piccola del proprio genere di appartenenza, oltre che uno degli estrildidi di minori dimensioni.

Il maschio presenta faccia, gola, petto, ventre e codione di colore rosso cupo, fianchi di colore rosso vinaccia, fronte vertice e nuca grigi, dorso e ali di colore bruno-olivaceo, coda nera: sul petto sono presenti macchie a forma di mezzaluna di colore biancastro, le quali fruttano a questi uccelli il proprio nome comune. Nelle femmine il rosso si limita alla sola zona facciale e golare, mentre la picchiettatura pettorale è assai ridotta o assente. In ambedue i sessi gli occhi sono bruno-rossicci con anello perioculare grigio-bluastro, le zampe sono di colore carnicino, il becco è rosso con tendenza a schiarirsi alla base e a presentare una striscia nera che va dalla base alla punta della mascella.

Si tratta di uccelli diurni, che tendono a vivere in coppie o in gruppi a base familiare che contano meno di una decina d'individui, i quali passano la maggior parte della giornata al suolo o nei pressi di esso alla ricerca di cibo, tenendosi in contatto tramite una grande varietà di richiami e tenendosi pronti a fuggire nel folto della vegetazione al minimo cenno di disturbo.

Alimentazione

[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli essenzialmente granivori, la cui dieta si compone perlopiù di piccoli semi di graminacee: essi la integrano tuttavia anche con bacche, frutta, germogli e sporadicamente anche con piccoli insetti.

La stagione riproduttiva cade generalmente durante la seconda metà della stagione delle piogge: ambedue i sessi collaborano alla costruzione del nido, che ha forma globosa, si costituisce di fibre vegetali e fili d'erbaintrecciati e viene ubicato fra l'erba alta o fra i cespugli, generalmente a poca altezza dal suolo. All'interno di esso la femmina depone 3-4 uova bianche, che essa provvede a covare alternandosi col maschio per circa due settimane. I nidiacei, ciechi ed implumi alla nascita, vengono accuditi da entrambi i genitori per 17-19 giorni, quando sono pronti per involarsi: essi, tuttavia, tendono ad allontanarsi definitivamente dal nido solo attorno al mese e mezzo di vita.

L'amaranto picchiettato subisce parassitismo di cova da parte della vedova alichiare[3].

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie occupa un vasto areale che comprende gran parte dell'Africa centrale, andando dal Senegal all'Etiopia occidentale e a sud fino alla regione dei Grandi Laghi.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla savana e dalle aree cespugliose con presenza di fonti d'acqua dolce permanenti: essi si dimostrano inoltre meno timorosi nei confronti ell'uomo rispetto alla maggior parte delle altre specie congeneri, spingendosi nelle aree coltivate, nei cortili, nei giardini e nei villaggi.

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

L'amaranto picchiettato è molto vicino all'amaranto bruno, col quale secondo alcuni autori formerebbe una superspecie[4].

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Lagonosticta rufopicta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
  3. ^ Nicolai J., Steinbacher J., van den Elzen R., Hofmann G., Mettke-Hofmann C., Prachtfinken - Afrika, Serie Handbuch der Vogelpflege, Eugen Ulmer Verlag, 2007, p. 148, ISBN 978-3-8001-4964-3.
  4. ^ Nicolai J., Steinbacher J., van den Elzen R., Hofmann G., Mettke-Hofmann C., Prachtfinken - Afrika, Serie Handbuch der Vogelpflege, Eugen Ulmer Verlag, 2007, p. 151, ISBN 978-3-8001-4964-3.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]