Koleken

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Koleken
Immagine di Koleken mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
SottordineTheropoda
Famiglia†Abelisauridae
Sottofamiglia†Carnotaurinae
Clade†Brachyrostra
Clade†Furileusauria
Tribù†Carnotaurini
GenereKoleken
Pol et al., 2024
Nomenclatura binomiale
†Koleken inakayali
Pol et al., 2024

Koleken (il cui nome in teushen significa "proveniente da acqua e argilla") è un genere estinto di dinosauro teropode abelisauride vissuto nel Cretaceo superiore, circa 71.7 milioni di anni fa (Maastrichtiano), in quella che oggi è la Formazione La Colonia nella Provincia del Chubut, Argentina. Il genere contiene una singola specie, la specie tipo K. inakayali, conosciuta da un singolo esemplare immaturo di circa sei anni.[1]

Scoperta e denominazione

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Koleken è noto per un singolo esemplare fossile, l'olotipo MPEF -PV 10826, originariamente trovato e segnalato nel 2015,[2] ma non venne descritto come K. inakayali fino al 2024. L'olotipo consiste in "resti strettamente associati (ma disarticolati) del cranio e dell'atlante, nonché parte dello scheletro postcranico articolato composto da otto vertebre dorsali posteriori, un osso sacro completo, otto vertebre caudali, un bacino quasi completo e gli arti posteriori". Koleken si differenzia dal contemporaneo Carnotaurus per le dimensioni minori e diverse caratteristiche anatomiche riscontrate nel cranio, nelle vertebre e nelle ossa delle gambe. Allo stesso modo si ritiene che l'esemplare rappresenti un individuo subadulto a causa della mancanza di fusione in alcune ossa.[1]

Il nome del genere, Koleken è un nome in teushen parlato dalle popolazioni native della Patagonia centrale che significa "proveniente da acqua e argilla", dato che l'esemplare è stato rinvenuto in una sezione sedimentaria dominata da rocce argillose che rappresentano un ambiente estuarino. Il nome della specie, inakayali, rende omaggio a Inakayal, uno degli ultimi capi Tehuelche, popolo nativo della Patagonia centrale.[1]

Classificazione

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Koleken è stato classificato all'interno della tribù Carnotaurini, all'interno della famiglia Abelisauridae, in politomia con gli altri carnotaurini in un'analisi filogenetica:[1]

Abelisauridae

Xenotarsosaurus

Eoabelisaurus

Spectrovenator

Rugops

"Majungasaurinae"

Brachyrostra

Arcovenator

Ekrixinatosaurus

Ilokelesia

Skorpiovenator

Furileusauria

Llukalkan

Viavenator

Carnotaurini

Koleken

Niebla

Carnotaurus

Aucasaurus

Paleoambiente

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Koleken è stato ritrovato negli affioramenti della Formazione La Colonia,, che risale alla fine del Maastrichtiano, a ridosso del confine Cretaceo-Paleogene.[3] Questa formazione è nota per la presenza del grande teropode abelisauride Carnotaurus, il quale per lungo tempo fu l'unico genere di dinosauro non-aviario descritto dalla formazione, il titanosauro saltasauroide Titanomachya,[1][4] così come per i fossili di altri rettili tra cui la tartaruga Patagoniaemys, il serpente Alamitophis e i plesiosauri Kawanectes, Chubutinectes e Sulcusuchus.[5][6][7][8] Sebbene Titanomachya rappresenti il primo dinosauro erbivoro descritto e nominato ufficialmente da questa località, sono stati ritrovati anche resti di hadrosauri e ankylosauri indeterminati. I mammiferi scoperti nella formazione includono Reigitherium, Coloniatherium, Argentodites e Ferugliotherium.[9][10] Nel 2011 è stata annunciata la scoperta di un nuovo uccello enantiornitino proveniente dalla Formazione La Colonia.[11]

  1. ^ a b c d e Diego Pol, Mattia Antonio Baiano, David Černý, Fernando Novas e Ignacio A. Cerda, A new abelisaurid dinosaur from the end Cretaceous of Patagonia and evolutionary rates among the Ceratosauria, in Cladistics, 21 maggio 2024.
  2. ^ Zulma Gasparini, Juliana Sterli, Ana Parras, José Patricio O'Gorman, Leonardo Salgado, Julio Varela e Diego Pol, Late Cretaceous reptilian biota of the La Colonia Formation, central Patagonia, Argentina: Occurrences, preservation and paleoenvironments, in Cretaceous Research, vol. 54, maggio 2015, pp. 154–168.
  3. ^ W. C. Clyde, J. M. Krause, F. De Benedetti, J. Ramezani, N. R. Cúneo, M. A. Gandolfo, P. Haber, C. Whelan e T. Smith, New South American record of the Cretaceous–Paleogene boundary interval (La Colonia Formation, Patagonia, Argentina), in Cretaceous Research, vol. 126, 1º ottobre 2021, pp. 104889.
  4. ^ A. Pérez-Moreno, L. Salgado, J. L. Carballido, A. Otero e D. Pol, A new titanosaur from the La Colonia Formation (Campanian-Maastrichtian), Chubut Province, Argentina, in Historical Biology: An International Journal of Paleobiology, 2024, pp. 1–20.
  5. ^ Zulma Gasparini, Juliana Sterli, Ana Parras, José Patricio O'Gorman, Leonardo Salgado, Julio Varela e Diego Pol, Late Cretaceous reptilian biota of the La Colonia Formation, central Patagonia, Argentina: Occurrences, preservation and paleoenvironments, in Cretaceous Research, vol. 54, 2015, pp. 154–168. URL consultato il 6 aprile 2019.
  6. ^ (EN) José P. O’Gorman, Ana Paula Carignano, Lydia Calvo-Marcilese e Juan Pablo Pérez Panera, A new elasmosaurid (Sauropterygia, Plesiosauria) from the upper levels of the La Colonia Formation (upper Maastrichtian), Chubut Province, Argentina, in Cretaceous Research, 10 agosto 2023, pp. 105674.
  7. ^ José Patricio O'Gorman, First record of Kawanectes lafquenianum (Plesiosauria, Elasmosauridae) from the La Colonia Formation of Argentina, with comments on the mandibular morphology of elasmosaurids, in Alcheringa: An Australasian Journal of Palaeontology, vol. 44, n. 1, 2020, pp. 176–193.
  8. ^ J.P. O'Gorman e Z. Gasparini, Revision of Sulcusuchus erraini (Sauropterygia, Polycotylidae) from the Upper Cretaceous of Patagonia, Argentina, in Alcheringa: An Australasian Journal of Palaeontology, vol. 37, n. 2, 2013, pp. 163–176.
  9. ^ Analía M. Forasiepi, Rodolfo A. Coria, Jørn Hurum e Philip J. Currie, First Dryolestoid (Mammalia, Dryolestoidea, Meridiolestida) from the Coniacian of Patagonia and New Evidence on their Early Radiation in South America, in Ameghiniana, vol. 49, n. 4, 1º dicembre 2012, pp. 497.
  10. ^ Y. Gurovich e R. Beck, The phylogenetic affinities of the enigmatic mammalian clade Gondwanatheria, in Journal of Mammalian Evolution, vol. 16, n. 1, 2009, pp. 25–49.
  11. ^ Daniel R. Lawver, Aj M. Debee, Julia A. Clarke e Guillermo W. Rougier, A New Enantiornithine Bird from the Upper Cretaceous La Colonia Formation of Patagonia, Argentina, in Annals of Carnegie Museum, vol. 80, n. 1, 1º gennaio 2011, pp. 35–42.

Collegamenti esterni

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