Ivan Dzjuba
Ivan Dzjuba Іва́н Дзю́ба | |
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Ministro della cultura dell'Ucraina | |
Durata mandato | 17 novembre 1992 – 19 agosto 1994 |
Predecessore | Larysa Khorolets |
Successore | Dmytro Ostapenko |
Dati generali | |
Titolo di studio | doktor nauk in filologia |
Università | Università Nazionale di Donec'k |
Ivan Michajlovič Dzjuba (in ucraino Іва́н Миха́йлович Дзю́ба?; Mykolajiwka, 26 luglio 1931 – Kiev, 22 febbraio 2022) è stato un critico letterario e politico ucraino. Fu ministro della cultura dell'Ucraina (1992-1994)[1], membro dell'Accademia nazionale delle scienze dell'Ucraina e capo del comitato per il Premio nazionale Ševčenko (1999-2001).
Dzjuba fu caporedattore dell'Enciclopedia dell'Ucraina Moderna ed editore di numerose riviste ucraine durante gli anni '90 del XX secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in una famiglia contadina, fino ai 17 anni Dzjuba parlava solo la lingua russa.[2]
Nel 1932, la sua famiglia, in fuga dalla carestia, si trasferì dal villaggio natale al vicino villaggio operaio Novotroyits'ke per un breve periodo. Successivamente, si trasferirono a Olenevski Quarry (oggi Dokučajevs'k), dove Dzjuba finì la scuola secondaria di primo grado.
Si laureò all'Istituto pedagogico di Donec'k e proseguì gli studi post laurea presso l'Istituto di letteratura Ševčenko. Pubblicò il suo primo saggio nel 1959.[3]
Negli anni '70 fu oggetto di persecuzioni politiche da parte del regime sovietico per le opinioni espresse in alcune pubblicazioni.
Alla fine del 1965 Dzjuba scrisse la sua opera Internazionalismo o russificazione? (pubblicato a Londra nel 1968 e sulla rivista "Motherland" (ukr. "Вітчизна"), 1990, n. 5-7), attinente ai problemi che minacciavano le relazioni nazionali nella società socialista, che inviò alle autorità comuniste. Una commissione speciale del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Ucraina esaminò il testo e decretò che si trattava di "facezie sulla realtà sovietica, sulla politica nazionale del PCUS e sulla pratica della costruzione comunista nell'URSS". Le autorità accusarono Dzjuba di minare l'amicizia sovietica dei popoli e di alimentare l'odio tra il popolo ucraino e quello russo. Nel 1972 venne condannato a 5 anni di reclusione e 5 anni di esilio. In seguito chiese perdono e dopo 18 mesi di carcere Dzjuba fu graziato e assunto per lavorare ad un giornale dell'Antonov. Dopo il cambiamento della situazione politica nell'Unione Sovietica e il passaggio all'Ucraina indipendente, Dzjuba divenne popolare e cofondatore del Movimento popolare ucraino, partito politico liberal-conservatore.
Fu vincitore di numerosi premi nazionali come il Premio Ševčenko, il Premio O. Biletsky, il Premio Antonovyč e il Premio Vladimir Vernadskij.
Dzjuba è morto a Kiev il 22 febbraio 2022, all'età di 90 anni.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "In memoriam: Donbas dissident Dziuba, jailed by USSR for challenging Russian imperialism", su euromaidanpress.com.
- ^ Ivan Dziuba: In Europe there are no countries that do not have own universal encyclopedias... Except for Ukraine (Іван Дзюба: В Європі немає держав, які не мають універсальних енциклопедій... Крім України), su umoloda.kiev.ua (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ "Помер літературознавець і дисидент Іван Дзюба, su dw.com.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ivan Dzjuba
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Ivan Dzjuba, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49633298 · ISNI (EN) 0000 0001 0899 6605 · LCCN (EN) n50030200 · GND (DE) 10323344X · BNE (ES) XX1115517 (data) · J9U (EN, HE) 987007306671105171 · NSK (HR) 000345259 |
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