Iacopo Poncarale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Iacopo Poncarale, o Giacomo Poncarali (fine del XII secolo – inizio del XIII secolo), è stato un politico italiano.

Stemma dei Poncarale
Blasonatura
D'azzurro, all'aquila di nero, accompagnata da sei stelle d'argento, tre in capo e tre in punta, ordinate in fascia.

Attività politica

[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una nobile famiglia medievale di Brescia, i Poncarale, nel 1200 rivestì la carica di podestà di Brescia, insieme ai conti Alberto I Casaloldo e Narisio da Montichiari[1].

Era accaduto che nello stesso anno il conte Narisio, dopo aver fondato un partito politico di popolo detto “Società di San Faustino”, fu creato podestà e bandì da Brescia i suoi avversari del partito intransigente, cioè gli aristocratici, che nel frattempo avevano formato la societas militum. Il conte Narisio associò così al potere il Casaloldo e Iacopo Poncarale, costituendo così una sorta di triumvirato, in cui ognuno dei tre aveva la carica di podestà[2].

Nel 1211 il conte Alberto Casaloldo fu l'anima di una violenta sommossa popolare, che il giorno dei Santi Faustino e Giovita espulse dalla città di Brescia alcune fra le maggiori consorterie militari moderate, Iacopo Confalonieri e il vicario dell'imperatore Ottone IV, distruggendone le case e le torri – 15 febbraio 1211 -[3].

I vincitori elessero un nuovo podestà, Guglielmo da Lendinara; ma i capi effettivi del nuovo governo furono di nuovo Iacopo Poncarale, il Casaloldo e Narisio di Montichiari, che per un paio d'anni si atteggiarono a capipopolo e assunsero periodicamente e contemporaneamente ognuno il titolo di podestà[4]. Furono loro a giurare, tra il marzo 1211 e l'ottobre 1212, gli accordi tra Brescia e la lega di città con a capo il comune di CremonaVerona, Pavia, Ferrara, Mantova, i marchesi Estensi e i conti Sambonifacio -: erano chiari sia la netta apertura ai cremonesi, ma anche a Federico II di Svevia, rivale di Ottone IV, e al pontefice, sia il distacco da Milano[5].

Giacomo è anche segnalato podestà a Mantova nel 1211[6].

  1. ^ Odorici 1855-1858, vol. V, p. 244; Bosisio, p. 649; Andenna, pp. 385-391.
  2. ^ Accordo tra Brescia e Cremona del 1200, 1º ottobre, Odorici 1855-1858, vol. V, pp. 245-246; vol. VI, doc. CCXIII, pp. 107-108; Odorici 1876, col. 1584; Piovanelli, p. 19-20.
  3. ^ Odorici 1855-1858, vol. V, pp. 275-276.
  4. ^ Odorici 1855-1858, vol. V, pp. 271-279; Bosisio, p. 652; Odorici 1876.
  5. ^ 1211, 6 marzo, Odorici 1855-1858, vol. VII, doc. CCXLVIII, pp. 52-55; 1212, 1º ottobre, Odorici 1855-1858, vol. VIII, doc. CCLXXXIII, pp. 120-123; Bosisio, pp. 652-653; Bonaglia, pp. 55-56.
  6. ^ I Poncarali, in Comune di Poncarale.
  • G. Andenna (a cura di), Comuni e signorie nell'Italia settentrionale: il Piemonte e la Liguria, Torino, UTET, 2005.
  • A. Bonaglia, Storia di Montichiari. Il Medioevo (476-1250), Montichiari, Zanetti editore, 1991.
  • A. Bosisio, Il comune, in Storia di Brescia, vol. I, Brescia, Fondazione Treccani degli Alfieri, 1961.
  • Federico Odorici, Storie bresciane dai primi tempi fino all'età nostra, Brescia, Gilberti, 1855-1858.
  • Federico Odorici, Prefazione agli Statuti bresciani del secolo XIII, in Leges municipales, collana Historiae Patriae Monumenta, XVI, t. II, Torino, Bocca, 1876.
  • G. Piovanelli, I podestà bresciani nell'Italia comunale, Montichiari, Zanetti editore, 1977.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]