Giovanni Antonio Delli Falconi
Giovanni Antonio Delli Falconi | |
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Giovanni Antonio Delli Falconi raffigurato in una tela di Francesco Carrino, nella chiesa di Santa Maria La Nova. | |
Nascita | Pulsano, 1443 circa |
Morte | Otranto, 12 agosto 1480 |
Cause della morte | Ucciso (al servizio di Ferdinando I d'Aragona) durante l'assedio di Otranto, dall'esercito ottomano al comando del Gran Visir Achmet Pascià Gedik |
Religione | cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Napoli |
Forza armata | Mercenari |
Arma | Fanteria |
Grado | Condottiero |
Comandanti | Francesco Zurolo o Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi |
Campagne | Terra d'Otranto |
Battaglie | Battaglia di Otranto, 1480 |
Comandante di | Guarnigione di Otranto |
Altre cariche | Grado di capitano |
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Giovanni Antonio Delli Falconi (1443 (?) – Otranto, 12 agosto 1480) è stato un condottiero italiano che si batté per la difesa di Otranto nel 1480. Difese la città dall'assedio dei Turchi Ottomani durante le prime fasi della guerra morendo eroicamente con i suoi militi durante le fasi dell'assedio.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Apparteneva alla nobile famiglia Delli Falconi (o De Falconibus), riconosciuti nei documenti del tempo come: "signori di Pulsano".[1] Era il figlio minore del barone Marino Delli Falconi (quindi destinato alla vita militare), che nel 1435 fece edificare il castello di Pulsano, probabilmente attorno a un mastio di origine normanna. Marino era il segretario del principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo.
La battaglia di Otranto
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Antonio Delli Falconi fu il capitano delle truppe che partirono dal circondario tarantino in difesa di Otranto, che stava per essere attaccata da 15000 turchi e condivise il comando del presidio aragonese con Francesco Zurlo.[2][3] In una relazione fatta dal segretario di re Ferdinando I di Napoli e ai principi italiani si racconta che in un altro documento del tempo si dice che dopo dieci giorni d'assedio della città, "Il Falconi con molti armati perì eroicamente come Zurlo".[4] Infatti, nel giorno della battaglia, quando i turchi riuscirono ad aprire una breccia nelle mura, Giovanni Antonio coi propri valorosi accorse nella mischia in difesa dei cittadini, dopo che già il capitano Zurlo era perito, e ne seguì il medesimo destino.[5][6]
Sepoltura
[modifica | modifica wikitesto]Nella chiesa di Santa Caterina a Formiello a Napoli si conservano due teche contenenti alcuni resti mortali-teschi, degli eroici difensori di Otranto, tra cui quelli dei due prodi capitani che furono recuperati e traslati (da Otranto a Napoli) per volontà di Alfonso II d'Aragona.
Citazioni
[modifica | modifica wikitesto]«il Turco mandò ambasciatori al signor Giovanne Antonio delli Falconi e al Segnor Francesco Zurlo con proposta che si volessero rendere, e da loro li fu risposto, che volessero combattere di fuora, che loro si difenderanno da valorosi da dentro in servizio di Dio e del serenissimo loro signore e che morranno tutti.[7]»
Dediche
[modifica | modifica wikitesto]- Ad Otranto, nei pressi della cattedrale romanica, le vie sono tutte dedicate agli eroi della battaglia di Otranto. Tra questi ce n'è anche una dedicata ad "Antonio Delli Falconi – capitano 1480".
- A Pulsano, è stata apposta nell'agosto del 1980, sulla facciata dell'arciconfraternita del Carmine (o del Purgatorio) una lapide a ricordo del valore di Giovanni Antonio Delli Falconi e degli altri militi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Annastella Carrino, La città aristocratica: linguaggi e pratiche della politica a Monopoli fra Cinque e Seicento, Edipuglia, 2000, p. 161, ISBN 88-7228-277-2.
- ^ Martiri di Otranto, su otrantonelsalento.it. URL consultato l'8 settembre 2011.
- ^ Francesco Grasso, La poesia delle Calabrie, Volume 1 di La cultura letteraria della Calabria, Qualecultura, 1994, pp. p.133, ISBN 88-16-90051-2.
- ^ Saverio La Sorsa, Storia di Puglia, Volume 3, Tip. Levante, 1953, pp. p.74.
- ^ Grazio Gianfreda, Otranto nella storia, Edizioni del Grifo, 1997.
- ^ Gli umanisti e la guerra otrantina. Testi dei secoli XV e XVI, a cura di L. Gualdo Rosa, I. Nuovo, D. Defilippis, Dedalo, 1982.
- ^ Francesco Tateo, Chierici e feudatari del Mezzogiorno, Laterza, 1984, pp. p.59, ISBN non esistente.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Corti, L'ora di tutti, Bompiani, 1991, pp. 27, 50 e 96, ISBN 9788845216886. URL consultato il 23 maggio 2024.
- Maggiulli L., Delli Falconi Giov. Antonio (voce) in Dizionario Biografico degli uomini chiari di Terra d’Otranto (manoscritto) , vol. II (C-D), p. 398.
- Salvatore Tomai, Pulsano e la Madonna dei Martiri - Una devozione secolare legata alla Guerra d'Otranto del 1480, Scorpione Editrice, Taranto 2014 ISBN 978-888099323-0
- Salvatore Tomai, «Delli Falconi Giovanni Antonio» in Ricciardi P. (a cura), Gli Eroi della Patria e i Martiri della Fede: Otranto 1480-1481, Editrice Salentina, 2010.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Antonio Delli Falconi
- ^ L. De Bellis, I FALCONE CHE HANNO ABITATO A CENTURANO, in I NOSTRI AVI Forum Italiano della Commissione Internazionale permanente per lo Studio degli Ordini Cavallereschi, dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano e di Famiglie Storiche d'Italia - Sito ufficiale: www.iagi.info, venerdì 18 maggio 2007, ore 17:36. URL consultato il 19 settembre 2023.«La famiglia nobiliare veniva appellata anche Falcone, de Falconibus o Delli Falconi...»