Giorgio II di Grecia
Giorgio II di Grecia | |
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Re degli Elleni | |
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In carica | 27 settembre 1922 25 marzo 1924 (I) 3 novembre 1935 1º aprile 1947 (II) |
Predecessore | Costantino I (I) Georgios Kondylis (Reggente) (II) |
Successore | titolo abolito (Paulos Kountouriōtīs come Presidente della Repubblica Ellenica) (I) Paolo (II) |
Altri titoli | Principe di Danimarca |
Nascita | Tatoi, 19 luglio 1890 |
Morte | Atene, 1º aprile 1947 (56 anni) |
Casa reale | Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg |
Padre | Constantino I |
Madre | Sofia di Prussia |
Consorte | Elisabetta di Romania |
Religione | Greco-ortodossa |
Firma | ![]() |
Giorgio II di Grecia (in greco Γεώργιος Βασιλεύς των Ελλήνων?; Tatoi, 19 luglio 1890 – Atene, 1º aprile 1947) è stato re di Grecia dal 27 settembre 1922 al 25 marzo 1924 e poi, una volta restaurata la monarchia, dal 3 novembre 1935 al 1º aprile 1947[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/ca/Greek_Crown_Prince_George.jpg/220px-Greek_Crown_Prince_George.jpg)
Giorgio nacque il 19 luglio 1890 nel Palazzo di Tatoi, primogenito di Costantino di Grecia e di Sofia di Prussia; apparteneva alla dinastia dei Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, discendendo anche dalle case reali di Regno Unito, Danimarca, Russia e Germania. Aveva due fratelli, Alessandro e Paolo, entrambi poi sovrani di Grecia, e tre sorelle, Elena, regina di Romania, Irene, duchessa d'Aosta e la Principessa Caterina, mentre fra i suoi primi cugini vi erano la Principessa Olga di Jugoslavia, la Duchessa Marina di Kent ed il Principe Filippo, duca di Edimburgo.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/95/George%2C_Duke_of_Sparta%2C_1917.jpg/220px-George%2C_Duke_of_Sparta%2C_1917.jpg)
Il Principe ricevette un'educazione militare e si unì alla Guardia prussiana all'età di 18 anni. Nel 1909 scoppiò il Golpe di Goudi, organizzato da un gruppo di alti ufficiali, che costrinse i principi reali a lasciare le forze armate ed il principe Costantino, assieme alla famiglia tra cui Giorgio, a lasciare la Grecia. I reali si recarono in Germania per poi tornare ad Atene nel 1910, quando il Premier Venizelos permise loro di rientrare e, ai principi, di riottenere i gradi e le posizioni militari. Giorgio combatté nelle Guerra balcaniche come membro del 1° Reggimento di fanteria. Nel 1913, il nonno, re Giorgio I, fu assassinato e così il padre ascese al trono come Costantino I. Di conseguenza Giorgio divenne l'erede al trono, assumendo il titolo di Duca di Sparta. Durante la Grande Guerra, il paese soffrì di una grande crisi nazionale dovuta al fatto che il Re voleva schierarsi a fianco degli Imperi centrali mentre il Primo ministro Venizelos, con la maggior parte del paese, desiderava aderire al conflitto assieme all'Intesa. Nel giugno 1917 Costantino, a seguito di numerose pressioni sia nazionali che internazionali, dovette abdicare e lo stesso Giorgio dovette seguire l'esempio del padre, rinunciando ai diritti sulla corona greca. Il Parlamento elesse il fratello minore, Alessandro, quale nuovo sovrano di Grecia[2]. Giorgio andò in esilio in Svizzera, prima a Saint Moritz e poi a Zurigo.
Ascesa al trono
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/06/JorgeDuqueDeEsparta1914--balkancockpitpol00pric_0351.png/220px-JorgeDuqueDeEsparta1914--balkancockpitpol00pric_0351.png)
Re Alessandro morì nel 1920 e successivamente si aprì una disputa costituzionale che però terminò nello stesso anno, a seguito di un referendum che vide il ritorno di Costantino e Giorgio in Grecia, con il ritorno sul trono dell'ex sovrano ellenico il 27 settembre 1920. Un anno prima il paese era sceso in guerra di nuovo contro i Turchi, in un conflitto che però si rivelò disastroso per la Grecia che, oltre una pesante crisi economica, soffrì la sconfitta militare nel 1922. Costantino I fu costretto ad abdicare ed in seguito Giorgio ascese al trono come Giorgio II, re degli Elleni. Verso la fine del 1923 il Governo gli chiese di lasciare la Grecia, dal momento che la reputazione del sovrano e della Casa reale era pessima, mentre l'Assemblea nazionale discuteva la questione della futura forma di governo. Giorgio partì per un esilio in Romania, vivendo in seguito in Gran Bretagna. Venne ufficialmente deposto il 25 marzo 1924, a seguito della proclamazione della Seconda repubblica ellenica.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d8/Georges_II_et_Elisabeth.jpg/220px-Georges_II_et_Elisabeth.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/12/Bundesarchiv_Bild_102-12092%2C_England%2C_London%2C_Georg_von_Griechenland_im_Exil.jpg/220px-Bundesarchiv_Bild_102-12092%2C_England%2C_London%2C_Georg_von_Griechenland_im_Exil.jpg)
Ad ottobre del 1920, Giorgio di Grecia si fidanzò ufficialmente con Elisabetta di Romania, figlia del re rumeno Ferdinando e della moglie, Maria di Edimburgo, nipote della regina Vittoria. Il 27 febbraio 1921 Giorgio ed Elisabetta di sposarono a Bucarest; poco dopo, il 10 marzo, la sorella di Giorgio, Elena, ed il fratello di Elisabetta, Carol, si sposarono ad Atene. La coppia non ebbe figli e divorziò nel 1935, pochi mesi prima della restaurazione di Giorgio II sul trono greco.
Ritorno sul trono
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/King_George_II_of_Greece_and_regent_Kondylis.jpg/220px-King_George_II_of_Greece_and_regent_Kondylis.jpg)
Quando venne proclamata la repubblica, il 25 marzo 1924, Giorgio venne deposto ufficialmente e venne privato della nazionalità greca e delle sue proprietà private, confiscate dal Governo[3]. Giorgio II e la regina Elisabetta si stabilirono a Bucarest, Romania, dove il suocero Ferdinando I dispose alla coppia un'ala del Palazzo Cotroceni per poi trasferirsi in una propria residenza privata; Giorgio II però non amava la corte rumena e, anche a causa delle difficoltà del matrimonio, nel 1930 si stabilì nel Regno Unito. Partecipò anche al matrimonio della cugina, la Principessa Marina, figlia dello zio Nicola di Grecia, con il Principe George, Duca di Kent, nel 1934. Durante il suo esilio, il 16 settembre 1930 fu iniziato in massoneria nella Loggia Wellwood n. 5143 di Londra, della quale nel 1933 divenne Maestro venerabile. Raggiunse il 33º ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato[4].
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Nell'ottobre del 1935, il governo greco fu nuovamente rovesciato, questa volta dal generale Georgios Kondylis. Il 3 novembre 1935, il 98% degli elettori sostenne il ripristino della monarchia in una votazione non segreta. Così Giorgio tornò in Grecia il 25 novembre, ma entrò subito in conflitto con Kondylis e nominò Konstantinos Demertzis come nuovo Primo Ministro. A gennaio, si tennero nuove elezioni ed il Parlamento si riempì di comunisti contrari alla monarchia. Diversi politici di spicco morirono inaspettatamente, tra cui Demertzis e Kondylis. La situazione di stallo politico e i timori esagerati di un pericolo comunista spinsero re Giorgio II ad acconsentire all'istituzione della dittatura da parte del generale Ioannis Metaxas il 4 agosto 1936, usando come pretesto uno sciopero generale programmato per il giorno seguente. Il fatto che re Giorgio avesse acconsentito all'abolizione della democrazia e avesse partecipato all'instaurazione di un regime filo-fascista, mise in discussione la sua legittimità e rese più profonda la divisione tra repubblicani e monarchici[5]. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, re Giorgio si schierò però chiaramente con la Gran Bretagna[5][6]. Il 28 ottobre 1940, Metaxas respinse l'ultimatum italiano, dando inizio alla Guerra greco-italiana; i greci si difesero con successo, ma il 6 aprile 1941 intervennero i tedeschi e il 23 aprile il Re ed il governo furono costretti a fuggire a Creta. Inizialmente cercò rifugio in Egitto, poi in Gran Bretagna.
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![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c7/The_Greek_Government_in_Exile_during_the_Second_World_War_CM2758.jpg/220px-The_Greek_Government_in_Exile_during_the_Second_World_War_CM2758.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/9e/King_George_of_Greece_takes_the_salute_Alexandria_1942_IWM_A_10133.jpg/220px-King_George_of_Greece_takes_the_salute_Alexandria_1942_IWM_A_10133.jpg)
Durante la Guerra, Giorgio rimase formalmente il capo dello stato, ma la resistenza greca, con cui non simpatizzava, divenne sempre più forte. La questione costituzionale e il ritorno del sovrano dopo la fine della guerra dominarono le discussioni politiche nel governo in esilio in Egitto e nel movimento di resistenza nella Grecia occupata. Re Giorgio cercò di dissociarsi dalla dittatura del generale Metaxas e dichiarò che dopo la fine della guerra ci sarebbe stato un nuovo governo basato su libere elezioni. I leader politici ritenevano che si dovesse tenere un plebiscito sulla questione del ritorno del re. Nelle discussioni con il governo in esilio, re Giorgio ebbe il costante sostegno della Gran Bretagna, che vedeva in lui un garante degli interessi britannici nella regione e un baluardo contro la potente resistenza di sinistra. Tuttavia, ci furono forti obiezioni al suo ritorno e infine nella Conferenza del Libano, svoltesi nel maggio del 1944, tra i rappresentanti del Governo greco in esilio e le organizzazioni di resistenza fu deciso che dopo la liberazione ci sarebbe stato un plebiscito sulla questione della monarchia. Il 31 marzo 1946, i monarchici ottennero la maggioranza in parlamento e il 1° settembre si tenne un referendum. Il 69% votò per il ritorno di Re Giorgio, il quale rientrò in Grecia il 26 settembre. Il suo palazzo era stato saccheggiato, le foreste di Tatoi erano state abbattute e il paese era in una situazione disperata. Il sovrano non ebbe molto tempo per migliorare la situazione[2][5][6].
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/GrabGeorg_II.jpg/220px-GrabGeorg_II.jpg)
Una volta ritornato in Grecia, Giorgio II dovette fronteggiare una guerra civile, combattuta tra conservatori o monarchici contro i comunisti, ma morì il 1° aprile 1947, nel Palazzo reale di Atene. A causa dei suoi numerosi esili, si dice che egli affermasse: "L’oggetto più importante di un Re di Grecia è la valigia."
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Ascendenza patrilineare
[modifica | modifica wikitesto]- Elimar I, conte di Oldenburg, *1040 †1112
- Elimar II, conte di Oldenburg, *1070 †1142
- Cristiano I, conte di Oldenburg, *1123 †1167
- Maurizio I, conte di Oldenburg, *1150 †1209
- Cristiano II, conte di Oldenburg, *1175 †1233
- Giovanni I, conte di Oldenburg, *1204 †1270
- Cristiano III, conte di Oldenburg,*1231 †1285
- Giovanni II, conte di Oldenburg, *1270 †1316
- Corrado I, conte di Oldenburg, *1302 †1347
- Cristiano V, conte di Oldenburg, *1342 †1399
- Dietrich, conte di Oldenburg, *1390 †1440
- Cristiano I, re di Danimarca, Norvegia e Svezia, *1426 †1481
- Federico I, re di Danimarca e Norvegia, *1471 †1533
- Cristiano III, re di Danimarca e Norvegia, *1503 †1559
- Giovanni, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg, *1545 †1622
- Alessandro, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg, *1573 †1627
- Augusto Filippo, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1612 †1675
- Federico Luigi, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1653 †1728
- Pietro Augusto, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1697 †1775
- Carlo Antonio Augusto, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1727 †1759
- Federico Carlo Ludovico, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1757 †1816
- Federico Guglielmo, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, *1785 †1831
- Cristiano IX, re di Danimarca, *1818 †1906
- Giorgio I, re degli Elleni, *1845 †1913
- Costantino I, re degli Elleni, *1868 †1923
- Giorgio II, re degli Elleni, *1890 †1947
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze greche[7]
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) King George II, su greekroyalfamily.gr (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2016).
- ^ a b (EN) George II, su britannica.com. URL consultato l'8 febbraio 2025.
- ^ (EN) John Van der Kiste, Kings of the Hellenes, Stroud, Gloucestershire, Alan Sutton Publishing, 1994, pp. 144, ISBN 0-7509-0525-5.
- ^ Giordano Gamberini, Mille volti di massoni, Roma, Ed. Erasmo, 1975, p. 233.
- ^ a b c (EN) George II (1890–1947), su encyclopedia.com. URL consultato l'8 febbraio 2025.
- ^ a b (EN) Biography of King George II of Greece, su biographs.org. URL consultato l'8 febbraio 2025.
- ^ Greek Royal Orders (PDF), su greekroyalfamily.gr, Official website of the Greek royal family. URL consultato il 7 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Ministerial Council Act 627/28-10-1946.
- ^ (FR) M. & B. Wattel, Les Grand'Croix de la Légion d'honneur de 1805 à nos jours. Titulaires français et étrangers, Paris, Archives & Culture, 2009, p. 467. ISBN 978-2350771359.
- ^ a b [1]
- ^ [2]
- ^ [3]
- ^ [4]
- ^ [5]
- ^ [6]
- ^ [7]
- ^ a b c [8]
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giorgio II di Grecia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giórgio II re di Grecia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giorgio II Re di Grecia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Giórgio II (re di Grecia), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) George II, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Giorgio II di Grecia, su Olympedia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 26974227 · ISNI (EN) 0000 0000 5276 3756 · LCCN (EN) nr98000453 · GND (DE) 124327214 · BNF (FR) cb16561395p (data) |
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- Sovrani greci
- Sovrani del XX secolo
- Greci del XX secolo
- Nati nel 1890
- Morti nel 1947
- Nati il 19 luglio
- Morti il 1º aprile
- Morti ad Atene
- Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
- Cavalieri dell'Ordine della Giarrettiera
- Re di Grecia
- Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (Grecia)
- Cavalieri di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Massoni
- Sepolti nel Cimitero Reale del Palazzo di Tatoi
- Presidenti del Comitato Olimpico Ellenico
- Greci della seconda guerra mondiale