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Gioco euristico

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Il gioco euristico è una tecnica ludica, sperimentata negli anni novanta da Elinor Goldschmied, e rivolto a bambini di età compresa fra i 12 e 24 mesi.

Il gioco euristico consiste nel presentare ai bambini diversi oggetti di uso comune molto semplici e fatti di materiali naturali: legno, metallo, gomma, carta, tessuto, pelle, cartone ecc. è molto importante evitare la plastica e in generale tutti i materiali sintentici. I bambini hanno dei contenitori di diversa forma e materiale (ad esempio sacche o barattoli di latta) ed agiscono sugli oggetti spostandoli dentro e fuori dai contenitori, riempiendoli e svuotandoli, selezionando e discriminando i vari oggetti, mettendoli in paragone, in fila, in equilibrio, incastrandoli e facendoli rotolare.

L'intervento dell'adulto è silente e di supervisione, lasciando così libero il bambino di esplorare, da qui infatti il termine euristico, derivato dalla parola greca "heurisko", ossia scoprire. La scoperta è infatti alla base del gioco, che rende possibile l'esplorazione sensoriale spontanea degli oggetti, senza la guida adulta che spieghi una soluzione giusta o sbagliata del gioco. Questo è favorito dal fatto che il materiale può essere utilizzato in qualsiasi modo e il bambino può capire liberamente la reazione di oggetto ad un altro attraverso la pratica, ad esempio si lascia cadere all'interno di un barattolo di latta una catena si può sentire un determinato suono, che non sarà mai uguale a trascinarla per terra.

Questa attività stimola tutti i sensi allena la concentrazione e l'abilità motori, arricchisce la conoscenza del mondo che li circonda e contribuisce alla comprensione degli insiemi e delle associazioni degli oggetti per colore, forma, dimensioni, consistenza.

Sono necessari oggetti di utilizzo comune, molto simili a quelli utilizzati per il cesto dei tesori:

  • Sonia Jackson, Persone da zero a tre anni, Junior ,1994
  • Guido Petter, La valigetta delle sorprese, La Nuova Italia, Firenze, 1997