Franco Carpanelli

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Franco Carpanelli

Franco Carpanelli (Livorno, 9 luglio 1923Parma, 4 aprile 2023) è stato un architetto italiano.

Nato a Livorno, ha trascorso la giovinezza ad Arezzo. Nel 1949 si è laureato in architettura all'Università di Firenze, dove ha avuto tra i suoi maestri lo storico dell'arte Mario Salmi e l'etruscologo Antonio Minto. Successivamente è stato Assistente di Giovanni Michelucci presso la facoltà di ingegneria dell’Università di Bologna.[1]

Vincitore di una Fulbright Scholarship, nel 1953 ha conseguito un dottorato all'Illinois Institute of Technology di Chicago, dove è stato allievo di Mies van der Rohe e Ludwig Hilberseimer. Nel 1952, in occasione della prima americana di Miracolo a Milano, presentata da Vittorio De Sica alla International House di Chicago, ha conosciuto Enrico Fermi, con il quale ha intrattenuto un'amicizia.[2]

Rientrato in Italia si stabilisce a Parma, città di origine di suo padre, dove nel 1953 si aggiudica il concorso per il nuovo piano regolatore generale della città[3]. Dietro invito di Josep Lluís Sert, è stato Visiting professor alla Harvard School of Design (1963/64) e alla Iowa State University (1964/65). Nel 1958 partecipò ad un concorso per la costruzione di un Memorial ad Auschwitz, indetto su iniziativa di Simon Wiesenthal. Il suo progetto risultò tra i vincitori, ma l'opera non venne realizzata per una legge che non ammetteva modifiche allo stato originario dell'area. Il modello del suo progetto è ancora conservato nel Museo di Auschwitz-Birkenau.[4]

Nel 1958 ha conseguito la libera docenza in composizione architettonica all'Università di Firenze, risultando primo nella graduatoria nazionale. Nel 1959 Richard Neutra lo invita a collaborare a progetti di architettura da realizzare a Maracaibo in Venezuela. Dal 1964 al 1975 è stato docente di disegno presso il biennio d’Ingegneria dell’Università di Parma, e dal 1976 al 1990 direttore dell’Istituto di Architettura e Disegno.

In dicembre 1972 ha partecipato a Shanghai e Pechino alla prima missione culturale e professionale del governo italiano in Cina[5]. Ha tenuto la prima lezione di architettura all'Università di Shanghai. Nello stesso anno ha tenuto lezioni sull’architettura italiana al Politecnico di Varsavia.

L'architetto Carpanelli è stato Presidente del Rotary club di Parma nel 1982/83 e Governatore del distretto 2070 del Rotary club italiano nel 1987/88[6]. Ha partecipato a molte conferenze internazionali del Rotary, per citarne alcune ad Amsterdam, Berlino, Istanbul, Londra, Monte Carlo e Singapore.[1]

Ritiratosi dall'attività professionale nel 2014, nel febbraio 2016 ha donato il suo vasto archivio di progetti e disegni alla Fondazione Cariparma[7]. Nel 2016 il Ministero della cultura lo ha nominato Ispettore Onorario per la tutela e vigilanza del patrimonio storico e artistico della provincia di Parma. Dal 2013 al 2019 è stato Presidente dell'Accademia nazionale di Belle Arti di Parma[8]. Dal 2014 al 2020 è stato Presidente della sezione di Parma di Italia Nostra.

Carpanelli è morto nel 2023, quasi centenario.

Tra le opere realizzate a Parma: Istituto Tecnico Industriale in via Toscana (1960) – Grandi magazzini Coin in via Mazzini (1963) – Chiesa parrocchiale di Gaiano (1968); la chiesa è stata consacrata il 14 giugno 1970 dal cardinale Giacomo Lercaro, accompagnato dal vescovo di Parma Mons. Amilcare PasiniCamera di Commercio in via Verdi (1970) – Consorzio agrario provinciale (1972) – Complesso direzionale per uffici tra viale Fratti e viale Mentana (1975) – Centro direzionale delle Poste Italiane in via Montebello (1988) – Filiale di Collecchio della Cassa di Risparmio di Parma (1990) – Interporto di Parma (CePIM) a Fontevivo (1995) – Laboratori didattici e Aula Grande (500 posti) nel Campus di via Langhirano (1995-2000).

Altre opere sono state lo stabilimento della Superbox a Sant'Ilario d'Enza (1975), il palazzo delle Poste di Carpi (1978), edifici residenziali per conto di INA-Casa a Ravenna ed altre città dell'Emilia-Romagna (1980-1985), la stazione sperimentale per l'industria conserviera ad Angri (Salerno) e il Centro direzionale della Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio ad Arezzo (1998), in collaborazione con gli Ingg. Francesco Fornasari e Alfeo Tanganelli.

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Lo Stato italiano ha inteso indicare la Sua figura professionale e umana quale esempio per la società, sottolineando lo straordinario valore del servizio reso al bene comune, nell’esercizio delle Sue funzioni e nella collaborazione con tutti gli interlocutori incontrati nel Suo percorso.»
— 2 giugno 2017 [9]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Il Rotary Club di Parma sulla soglia del 2000, Silva Editore, Parma, 2000, p. 83
  2. ^ Katia Golini, in Gazzetta di Parma, 15 febbraio 2016, p. 12
  3. ^ Gazzetta di Parma, 2 gennaio 2017, p. 16
  4. ^ (EN) Auschwitz Museum Timeline 1950-59, sul sito auschwitz.org
  5. ^ Gazzetta di Parma, 29 dicembre 1972, p. 7
  6. ^ Il distretto 2070 comprendeva Emilia-Romagna, San Marino e Toscana.
  7. ^ Katia Golini, L'archivio Carpanelli alla Fondazione Cariparma, 15 febbraio 2016. URL consultato il 12 aprile 2021.
  8. ^ Carpanelli: «Il nostro impegno per la cultura» (PDF), su accademianazionalebelleartiparma.it, 6 agosto 2019. URL consultato il 29 aprile 2021.
  9. ^ Carpanelli Prof. Arch. Franco, su quirinale.it, 2 giugno 2017. URL consultato il 12 aprile 2021.

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