Francesco Gallo (militare)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Francesco Gallo
NascitaCatania, 14 luglio 1905
MorteDobrota, 20 aprile 1944
Luogo di sepolturaSacrario militare italiano di Catania
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaArma dei Carabinieri
GradoMaresciallo Capo
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
Fonte Carabinieri.it
voci di militari presenti su Wikipedia

Francesco Gallo (Catania, 14 luglio 1905Dobrota, 20 aprile 1944) è stato un militare italiano, Maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri, decorato di medaglia d'oro al valor militare (M.O.V.M.) alla memoria.

Arruolatosi nei Carabinieri nel 1925 dopo aver interrotto gli studi, aveva partecipato alla Guerra d'Etiopia e nel 1939 all'occupazione dell'Albania. l'8 settembre del 1943 Gallo aveva raggiunto il grado di maresciallo capo dell'Arma e si trovava nei pressi di Cattaro, precisamente a Dobrota. Con l'armistizio Gallo si schierò contro ii tedeschi, e catturato di lì a poco venne internato in un campo di concentramento locale. Gallo, nonostante i tanti tentativi dei prigionieri di convincerlo a collaborare con i neofascisti, non venne a compromessi e continuò ad incoraggiare i compagni di prigionia a resistere e non collaborare con i tedeschi. Per sette mesi Gallo seppe resistere a lusinghe e minacce e fu lasciato morire di fame e di stenti.[1]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Catturato da militari tedeschi ed internato in un orribile campo, malgrado sottoposto a sempre crescenti atti di forza, privazioni, disagi inauditi e fame spaventosa, continuò per sette mesi a rifiutarsi coraggiosamente di collaborare con le forze armate nazi-fasciste, respingendo il rimpatrio immediato ed altri vantaggi che gli sarebbero derivati, per non venire meno, rispondeva esplicitamente, al giuramento di fedeltà. Tenne sempre elevata la fiaccola dell'onore e del dovere anche nei compagni di cattività. Duramente per ciò fiaccato nel corpo, mai nello spirito, fu fatto morire di fame e di stenti, negandogli qualunque assistenza sanitaria. Fino all'agonia rincuorò i compagni alla non collaborazione per non spergiurare e si spense rivolgendo il pensiero alla Patria, ed alla famiglia, proclamandosi fiero di appartenere all'Arma dei Carabinieri. Esempio mirabile di fermezza, di carattere e di altissimo sentimento del dovere, dell'onore e di sacrificio. Dobrota (Cattaro-Dalmazia), 8 settembre 1943 - 20 aprile 1944.»

Data concessione: D.P.R. 20 dicembre 1948

  1. ^ Francesco Gallo, su anpi.it. URL consultato l'11 giugno 2024.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]