Figli delle stelle/E tu mi porti via

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Figli delle stelle/E tu mi porti via
singolo discografico
ArtistaAlan Sorrenti
Pubblicazione24 novembre 1977
Durata5:40
Album di provenienzaFigli delle stelle
Dischi1
Tracce2
GenerePop
Disco
Registrazione1977
Formati7"
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[1]
(vendite: 100 000+)

Figli delle stelle/E tu mi porti via è un singolo di Alan Sorrenti, pubblicato nel 1977.

  1. Figli delle stelle
  2. E tu mi porti via

Figli delle stelle

Il brano è una canzone pop-disco scritta ed interpretata da Alan Sorrenti e prodotta da Phil Ramone, estratta come singolo dall'album omonimo del 1977.

La canzone è uno dei pochi esempi di musica disco italiana effettivamente cantata in lingua italiana, dato che i gruppi italiani di genere cantavano solitamente in lingua inglese.

Il singolo ebbe un buon successo commerciale in Italia, riuscendo a scalzare dalla prima posizione dei dischi più venduti Un'emozione da poco di Anna Oxa e rimanendo in vetta per una settimana, prima di lasciare il posto a Stayin' Alive dei Bee Gees. In totale il disco rimase nella top ten per sedici settimane consecutive, e risultò essere l'ottavo singolo più venduto dell'anno.[2]

  • 1988 - Giorgia Morandi in inglese con il titolo Children of the Sky, testo di Maurizio Bettelli (Flea Records – FL 8402); compilation Mix Busters Disco Dance '88-Volume 2 (Non Stop Hot Shot Mix) (Friends Records – 690.018-1), pubblicata nei Paesi Bassi
  • 1993 - eseguita all'interno della trasmissione televisiva Non è la RAI da Virginia "Wolf" Presciutti, successivamente inserita nella compilation Non è la Rai sTREnna.
  • 2021 - Mario Venuti singolo (Puntoeacapo – 17/2021); album Tropitalia (Puntoeacapo – 19/21)
Classifica (1975) Posizione
massima
Italia[3] 1
  1. ^ Figli delle stelle (certificazione), su FIMI. URL consultato il 16 ottobre 2023.
  2. ^ Hit Parade Italia - Top Annuali Single: 1975, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  3. ^ Top settimanali single, su Hit parade. URL consultato il 18 giugno 2024.

Collegamenti esterni

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