Uno dei primi progetti di costruzione di ferrovie in Portogallo fu, nella decade del 1840, uno per un collegamento internazionale con la Spagna, a Siviglia, passando per Évora, Beja e Mértola con diramazione per Estremoz ed Elvas[1]. Unitamente ad altri progetti avrebbe dovuto essere realizzato dalla Companhia das Obras Públicas de Portugal ma a causa dell'instabilità politica del periodo attorno al 1846 questa andò in fallimento[1].
Un progetto successivo prevedeva di collegare la sponda sud del fiume Tago con Vendas Novas importante nodo viario della regione; la prima idea di una tranvia a trazione ippica venne abbandonata a favore di una ferrovia per Évora e Beja[2] che avrebbe potuto continuare, da Évora, per Elvas, sulla ferrovia dell'Est[2].
Nel giugno 1859 il governo approntò un disegno di legge per costruire, ma a scartamento iberico i collegamenti ferroviari da Vendas Novas per Beja e Évora. L'incarico venne affidato ad un gruppo di investitori britannico che formarono la Companhia dos Caminhos de Ferro do Sueste[4]; il contratto prevedeva il binario unico ma predisposizione del sedime per il raddoppio eventuale, una durata di 99 anni della concessione e la possibilità, per lo Stato, di riscatto al termine dei primi 15 anni
[5].
Lo Stato chiese alcune varianti di tracciato e assicurò appoggio finanziario[6].
Il 23 gennaio 1861, la Companhia ao Sul do Tejo aveva collegato Bombel a Vendas Novas mentre da quest'ultima stazione era in costruzione l'altra ferrovia per Beja e Évora; lo scartamento differente presupponeva un irrazionale trasbordo di merci e viaggiatori[4].
La linea per Évora fu aperta il 14 settembre 1863 e quella per Beja il 15 febbraio 1864[4].
Nell'aprile del 1864, dopo la nazionalizzazione della Companhia ao Sul do Tejo e l'affidamento delle linee alla Companhia do Sueste venne inserito nel contratto un prolungamento della Linha de Évora a Crato, sulla ferrovia dell'Est[4][6] passando per Estremoz in quanto pur essendovi un gran numero di miniere la zona era poco servita da strade e inoltre si pensava ad un collegamento internazionale con la Spagna[7].
La situazione finanziaria della Companhia divenne precaria; dal 1869 lo Stato iniziò a prendersi cura della regolarità dell'esercizio delle linee mentre veniva raggiunta Estremoz il 22 dicembre 1873[4][8][9].
Il 6 ottobre 1898 un progetto prevedeva il prolungamento della Linha de Évora fino alla ferrovia dell'est spostando il punto di innesto da Crato ad Elvas per Vila Viçosa[10]. Tale progetto e la connessione Évora-Ponte de Sor furono inclusi nel programma del 27 novembre 1902[11].
Il 2 agosto 1905 il tratto per Vila Viçosa venne inaugurato[12]; il rimanente tratto per Elvas venne annullato per l'opposizione delle autorità militari con Decreto n. 18190, del 28 marzo 1930[11][13].
Dal 1º gennaio 1990 fu sospeso il traffico viaggiatori tra Évora ed Estremoz[9]. Nello stesso anno iniziarono i treni Intercity tra Barreiro, Beja ed Évora[17].
Nel 2009 cessò l'esercizio della tratta Évora ed Estremoz che venne ufficialmente dismessa dal 2011. Il 14 giugno 2010 la Linha de Évora venne sospesa per necessità di manutenzione e vennero istituiti servizi alternativi[18]. Le opere previste comprendevano l'elettrificazione, il rinnovamento dell'armamento e delle infrastrutture, in circa 60 km tra Bombel e Casa Branca ed Évora con un investimento complessivo di circa 48 milioni di euro[18]. La tratta fu riaperta il 24 luglio 2011.
^ab(ES) José Luís Torres Blazquez, El Museo de Ferrocarril de Estremoz, in Maquetren, vol. 2, n. 8, Madrid, Resistor, S. A., 1992, p. 13.
^A rêde ferro-viaria ao Sul do Tejo, in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 359, 1º dicembre 1902, pp. 355, 370.
^ab José Fernando de Sousa; Raul Augusto Esteves, O Problema da Defesa Nacional (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 47, n. 1133, Lisbona, 1º marzo 1935, p. 102. URL consultato il 4 marzo 2017.
^Portogallo. Ministério do Comércio e Comunicações - Direcção Geral de Caminhos de Ferro - Divisão Central e de Estudos - Secção de Expediente, Paços do Governo da República, Decreto n. 18:190], del 28 marzo 1930 (PDF), in Diário do Govêrno n. 83, Série I, 10 aprile 1930.
^Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 30, n. 700, 16 febbraio 1917, p. 62. URL consultato il 2 marzo 2017.
Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, Público-Comunicação Social S. A. e CP-Comboios de Portugal, 2006, p. 238, ISBN989-619-078-X.
Luís Filipe Rosa Santos, Os Acessos a Faro e aos Concelhos Limítrofes na Segunda Metade do Séc. XIX, Faro, Câmara Municipal, 1995, p. 213.
João Paulo Martins, Madalena Brion, Miguel de Sousa, Maurício Levy, Óscar Amorim, O Caminho de Ferro Revisitado, O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.