A seguito della Legge 29 luglio 1879, n. 5002, si disposero i fondi per i finanziamenti di una linea ferroviaria Mestre-San Donà-Portogruaro, rientrante nella terza categoria[7]. L'intenzione originaria era più di interesse militare che commerciale, dato che al progetto era legata la Portogruaro-Casarsa-Spilimbergo-Gemona, anch'essa considerata di terza categoria, allo scopo di formare un'alternativa alla Venezia-Udine e alla Pontebbana.
Per molti anni i convogli ferroviari tra Venezia e Lubiana dovettero percorrere il lungo tragitto che toccava Treviso, Pordenone, Udine e, dopo aver varcato il confine con l'Impero austro-ungarico, Gorizia e Monfalcone. La costruzione di una strada ferrata che congiungesse Portogruaro a Monfalcone, riducendo di un terzo il percorso già esistente tra le due città[9], fu iniziativa della Società Veneta per Imprese e Costruzioni pubbliche (SV). Il Governo italiano riconobbe alla Veneta la concessione della linea Portogruaro-San Giorgio di Nogaro i cui lavori furono avviati nel 1886 e completati nel 1888[10]. Dopo aver superato molte opposizioni politiche, la Società Veneta ottenne l'esercizio del tronco fra San Giorgio e Cervignano, prima località al di là dei confini con l'Austria, solamente nel 1897[9]. Il tronco tra Cervignano e Monfalcone, in territorio austriaco, era stato invece completato l'11 giugno 1894 dalla Società Ferroviaria Friulana (FEG)[8][11].
Con la statalizzazione delle ferrovie, nel 1905 l'esercizio della Venezia – Portogruaro passò alle Ferrovie dello Stato.
Il 22 luglio1909 venne attivata la fermata di Precenicco-Bagni, soppressa nel 1915[12].
Nel 1915, a seguito dell'occupazione dell'isontino da parte delle forze armate italiane durante la prima guerra mondiale, la Società Veneta ottenne l'esercizio provvisorio anche del tronco fra Cervignano fino al Ponte sull'Isonzo[13].
Nel 1920, il Governo italiano decise di anticipare il riscatto di molte linee che aveva concesso alla Società Veneta nel territorio friulano e di esercire direttamente le ferrovie dei territori acquisiti dopo il conflitto. Le Ferrovie dello Stato ottennero l'esercizio anche della Portogruaro-Cervignano e della Cervignano-Monfalcone[14].
La circolazione della linea è regolata dal Dirigente Centrale Operativo di Venezia Mestre, nel tratto tra Venezia S.L. e Portogruaro, esso svolge anche la funzione di Dirigente Centrale nella tratta da Portogruaro a Trieste Centrale.[senza fonte]
La linea prosegue in direzione di Monfalcone varcando l'Isonzo fra Papariano e Pieris e passando a meridione dell'aeroporto e dell'abitato di Ronchi dei Legionari. Fra Monfalcone e Ronchi la linea si congiunge con la ferrovia Udine-Trieste tramite un triangolo ferroviario chiamato Bivio San Polo. Il posto di movimento di Ronchi dei Legionari Sud forma uno dei suoi vertici, da esso i treni provenienti da Venezia possono immettersi in direzione Gorizia e Udine senza dover effettuare alcun regresso presso lo scalo di Monfalcone.
Dalla cittadina goriziana, la linea si rivolge verso sud-est con un percorso che si snoda ai piedi del Carso, nei pressi del golfo di Trieste. Presso il Bivio d'Aurisina, un tempo chiamato Bivio Nabresina, la linea si congiunge con la Meridionale, linea storica che collega tutt'oggi Trieste a Vienna, passando per Postumia e Lubiana. Presso il bivio è posto un altro triangolo ferroviario che permette l'instradamento dei convogli da Monfalcone verso Villa Opicina, che si trova sia sulla Meridionale sia sulla transalpina Jesenice – Trieste, permettendo collegamenti rispettivamente verso Lubiana e verso Jesenice. La meridionale si immette sulla linea in direzione Trieste all'altezza del gruppo scambi denominato scambio estremo Galleria, dove termina la progressiva chilometrica proveniente da Venezia Mestre.
Dopo il Bivio d'Aurisina, la ferrovia prosegue in direzione del capoluogo triestino, passando sopra il viadotto di Barcola, per giungere quindi presso la stazione di Trieste Centrale. Poco prima di questo scalo, un triangolo ferroviario connette la linea con la ferrovia di circonvallazione che unisce la stazione Centrale a quella di Trieste Campo Marzio Smistamento, attualmente (2018) attiva come scalo di smistamento per il porto nuovo triestino.
Raccordo Ronchi dei Legionari Sud - Monfalcone Zona Industriale
La linea partiva diramandosi dalla stazione di Ronchi dei Legionari Sud e attraversando brevemente il comune di Ronchi dei Legionari presso la località San Vito, entra successivamente nel comune di Monfalcone percorrendo un centinaio di metri parallelamente alla strada statale 14.
Dopo la chiusura della linea alcuni passaggi a livello sono stati tolti. A Monfalcone sono state realizzate piste ciclabili utilizzando il sedime.
La linea era atta solamente alla trazione termica e venivano usate locomotive di vario tipo. Delle FS possiamo citare le Gr 880 e le D 245, senza escludere ulteriori locomotive da manovra estere.
Collegamento ferroviario con l'aeroporto di Venezia
Il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Venezia è un progetto per la realizzazione di una linea a doppio binario, lunga circa 8 chilometri (di cui 3,4 km in galleria sotterranea) per collegare Venezia con l'aeroporto Marco Polo. Il tracciato partirà dalla linea Mestre-Trieste e, dopo aver affiancato la bretella autostradale che congiunge l'autostrada A57 "Tangenziale di Mestre", arriverà in galleria ad una stazione passante sotterranea e collegata allo scalo aeroportuale internazionale. In uscita dalla stazione, un binario singolo "a cappio" si ricongiunge al tratto in superficie. La gara, pubblicata il 18 giugno 2022, prevede un costo di 467 milioni di euro, finanziati anche con i fondi del PNRR.[17]
^ Alberto Luchitta, Il centenario della ferrovia Monfalcone - Cervignano. Fumaioli e rotaie da Trieste alla "bassa". Il valico ferroviario orientale. Ieri, oggi, domani, Monfalcone, Edizioni della Laguna, 1994.
^Venne attivata vicino all'attracco del vaporetto e venne dismessa nel 1915. Dal n°88 del Tender, rivista on-line
(DE) Gesetz vom 6. April 1893, betreffend die Herstellung der Localbahn Monfalcone (Ronchi) – Cervignano, in Reichsgesetzblatt für die im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder, XIX. Stück, ausgegeben und versendet am 22. April 1893.