La ferrovia Martigny-Orsières (con diramazione Sembrancher-Le Châble), nota anche come Saint-Bernard Express[1], è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.
Sin dal 1873 si succedettero diversi studi e progetti per un collegamento ferroviario tra Svizzera e Italia per il colle del Gran San Bernardo, la Val Ferret o la valle di Bagnes. Nel 1904 fu accordata la concessione per una linea tra Martigny e Orsières e da lì verso la frontiera italiana (con possibile prosecuzione verso Cogne e Torino). La concessione per la tratta svizzera fu rilevata due anni dopo dalla British Aluminium, titolare nella zona di Orsières di concessioni per lo sfruttamento delle acque della Drance in vista della costruzione di uno stabilimento elettrochimico.
Per permettere la costruzione di due bacini idroelettrici (Grande Dixence e Mauvoisin) e collegare più celermente la valle di Bagnes si decise la costruzione di una diramazione tra Sembrancher e Le Châble, inaugurata l'11 agosto 1953[3].
La linea, a scartamento normale, è lunga 25,85 km (19.339,82 m tra Martigny e Orsières; 6,5 km la tratta Sembrancher-Le Châble). La linea è elettrificata a corrente alternata con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz (fino al 1949 8.000 V 15 Hz). Il raggio minimo di curva è di 180 metri (160 metri sulla Sembrancher-Le Châble), la pendenza massima è del 35 per mille, che sale al 37 per mille sulla diramazione per Le Châble.
All'apertura la ferrovia disponeva di quattro elettromotrici a carrelli (BCFe 4/4 1÷2, per il servizio viaggiatori, e CFe 4/4 11÷12 per il servizio merci), munite di quattro motori tipo Déri da 80 CV ognuno, tre carrozze passeggeri (BCF 21÷22 e BC 31) e quattro pianali. Tutti i rotabili furono costruiti dalla Schlieren con parte elettrica Brown Boveri. Tra il 1944 e il 1949 le elettromotrici furono rimotorizzate, con quattro motori da 175 CV; 11 e 12 furono rinumerate come ABFe 4/4 3÷4. Nel 1955 gli Ateliers de constructions mécaniques de Vevey e la Brown Boveri fornirono una nuova elettromotrice, immatricolata come ABFe 4/4 5[7].
Nel 1965 furono acquistate tre nuove elettromotrici (immatricolate ABDe 4/4 6÷8), costruite in seguito ad un'ordinazione congiunta con altre ferrovie secondarie elvetiche (GFM, RVT, MThB e WM); nel 1983 la MO acquistò anche l'elettromotrice costruita per la RVT (divenuta ABDe 4/4 9)[8]. I nuovi mezzi permisero di cedere le elettromotrici 1 e 2 alla RVT e alla CJ[9].
Dal giugno 2002 è entrato in servizio un elettrotreno a pianale ribassato, seguito nel marzo 2003 da altri due: costruiti dalla Bombardier negli stabilimenti di Villeneuve, denominati "Nina" e immatricolati nella serie RABe 527 511÷513 (dal 2013 RABe 525 039÷041)[9], hanno sostituito il materiale rotabile in servizio sino ad allora[10]. Un quarto elettrotreno simile (RABe 525 038) è stato acquistato dalla BLS nel 2012[9].
(FR) Georges Chappuis, Le chemin de fer électrique Martigny-Orsières, in Bulletin technique de la Suisse romande, n. 2, Losanna, Société suisse des ingénieurs et des architectes, 1911, pp. 13-17. URL consultato il 26 febbraio 2019.
(FR) Georges Chappuis, Le chemin de fer électrique Martigny-Orsières, in Bulletin technique de la Suisse romande, n. 4, Losanna, Société suisse des ingénieurs et des architectes, 1911, pp. 37-42. URL consultato il 26 febbraio 2019.
(FR) Georges Chappuis, Le chemin de fer électrique Martigny-Orsières, in Bulletin technique de la Suisse romande, n. 7, Losanna, Société suisse des ingénieurs et des architectes, 1911, pp. 73-78. URL consultato il 26 febbraio 2019.
(FR) Georges Chappuis, Le chemin de fer électrique Martigny-Orsières, in Bulletin technique de la Suisse romande, n. 10, Losanna, Société suisse des ingénieurs et des architectes, 1911, pp. 109-111. URL consultato il 26 febbraio 2019.
(FR) Georges Chappuis, Le chemin de fer électrique Martigny-Orsières, in Bulletin technique de la Suisse romande, n. 14, Losanna, Société suisse des ingénieurs et des architectes, 1911, pp. 157-160. URL consultato il 26 febbraio 2019.