Félix Vallotton
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3a/Vallotton-Autoportrait.jpg/220px-Vallotton-Autoportrait.jpg)
Félix Vallotton (Losanna, 28 dicembre 1865 – Neuilly-sur-Seine, 29 dicembre 1925) è stato un pittore svizzero[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Félix Vallotton nacque il 28 dicembre 1865 a Losanna. Nel 1882 si trasferì a Parigi, dove seguì i corsi di pittura dell'Académie Julian, in cui conobbe gli artisti che formeranno il gruppo dei nabis. Nel 1885 partecipò per la prima volta al Salon. Tra il 1888 e il 1890 lavorò al Louvre come copista: colpito soprattutto dagli artisti fiamminghi, sviluppò la sua naturale predisposizione per il disegno. Contemporaneamente si dedicò alla xilografia (incisioni su legno) sotto la guida di Charles Maurin e alle illustrazioni per libri e riviste.
Fino al 1890 la sua pittura rimase fedele agli insegnamenti accademici, lontana dai fermenti delle avanguardie del post-impressionismo; tuttavia si riscontra una sua originalità nel disegno rigoroso e nitido che ricorda Edgar Degas. Dopo il 1890, rifiutando la resa atmosferica della realtà propria dell'impressionismo, si legò al gruppo dei nabis, allievi e continuatori di Paul Gauguin. Dai nabis apprese i canoni fondamentali della composizione bidimensionale e dell'arabesco, ma ne rifiutò le ricerche tipiche del simbolismo per volgersi ai temi della vita quotidiana.
Pur ammirando Paul Cézanne, vide soprattutto nell'arte di Henri Rousseau e di Henri de Toulouse-Lautrec un modo per rappresentare con lineare evidenza la cronaca quotidiana; e alla cronaca si rifanno anche molte sue xilografie di ispirazione sociale ed esistenziale, eseguite specialmente dal 1891 al 1898, anni in cui sospese quasi del tutto l'attività pittorica.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/43/Vallotton-Paysage.jpg/220px-Vallotton-Paysage.jpg)
Tornato alla pittura, Vallotton si dedicò di preferenza agli interni, ai ritratti, ai nudi e ai paesaggi, dove i colori puri e squillanti sembrano anticipare il surrealismo. In questo periodo cominciò ad essere apprezzato e richiesto dai collezionisti, in particolare per le sue numerose nature morte.
Nelle opere di questi anni lo spazio del dipinto è quasi completamente privo di profondità ed è dominato dall'armonia di colori vivi e intensi: queste composizioni sono le più vicine allo stile dei nabis e di Paul Gauguin. Trae inoltre ispirazione dalle nature morte di Paul Cézanne, soprattutto nel gioco di luce e ombra dei panneggi che fanno da sfondo ai fiori e alla frutta; a loro volta, queste tele avranno una grande influenza su Henri Matisse.
Tra il 1908 e il 1913 partecipò a diverse mostre a Mosca, Odessa, Kiev e San Pietroburgo, entrando in contatto con i maggiori collezionisti russi. Durante la prima guerra mondiale si recò al fronte: questa esperienza lo colpì profondamente e lo portò ad eseguire opere cariche di elementi simbolici. Negli ultimi anni di vita alternò i soggiorni a Parigi a lunghi viaggi, soprattutto in Normandia. Morì a Neuilly-sur-Seine il 29 dicembre 1925.
Contributi letterari
[modifica | modifica wikitesto]Oltre all'attività di pittore, Vallotton si è dedicato anche alla letteratura. Ha scritto tre romanzi: La vie meurtrière (in Italia pubblicato da Adelphi col titolo La vita assassina) del 1907 e pubblicato postumo nel 1930, Les soupirs de Cyprien Morus e Corbehaut, anch'essi pubblicati postumi nel 1945 e nel 1970 rispettivamente.
Opere scelte
[modifica | modifica wikitesto]- La padrona e la serva, 1896
- La stufa, 1900
- Il ratto di Europa, 1908
- Perseo che uccide il drago, 1910
- Honfleur nella bruma, 1911
- La Bianca e la Nera, 1913
- Verdun, 1917
- Andromeda in piedi e Perseo, 1918
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vallotton, Félix-Édouard - Treccani, su Treccani. URL consultato il 9 aprile 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Félix Vallotton
Wikiquote contiene citazioni di o su Félix Vallotton
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Félix Vallotton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Vallotton, Félix-Édouard, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Andrée R. Schneider, VALLOTTON, Félix-Édouard, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- (IT, DE, FR) Félix Vallotton, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Naomi Blumberg, Félix Vallotton, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (IT, DE, EN, FR) Félix Vallotton, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- Opere di Félix Vallotton / Félix Vallotton (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Félix Vallotton, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Félix Vallotton, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Bibliografia di Félix Vallotton, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Pubblicazioni di e su Félix Vallotton nel catalogo Helveticat della Biblioteca nazionale svizzera
- L’Assiette au Beurre, n. 48, 1 mars 1902, Copia digitale
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