Elia Lauricella

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Il servo di Dio Elia Lauricella

Giuseppe Elia Lauricella (Racalmuto, 14 novembre 1707Canicattì, 8 novembre 1780) è stato un religioso italiano venerato come servo di Dio dalla Chiesa cattolica.[1]

Ebbe il dono della profezia e dei miracoli in vita e dopo la morte.[2]

«Elia Lauricella istituì scuole e ospizi, divulgando l'istruzione e la carità in molti paesi. La sua abnegazione lo trasse a morire lontano dalla patria, […] per cooperare alla fondazione di scuole e di un ospizio per le giovanette povere.»

«Padre Elia fu davvero un santo, zelantissimo, grande missionario, operatore di miracoli in vita e dopo morte.»

Giuseppe Elia Lauricella nacque a Racalmuto, quinto di quindici figli, il 14 novembre 1707, da Michelangelo e Giuseppa Farrauto; il giorno successivo ricevette il sacramento del battesimo.

Intorno ai 15 anni cominciò gli studi presso il Seminario arcivescovile di Agrigento. Terminati gli studi nel 1729, già nel 1732 fu ordinato diacono e, prima di agosto, fu nominato sacerdote.

Fu vicario curato in vari paesi dell’agrigentino come San Biagio Platani e Comitini; divenne in seguito anche maestro di spirito e professore di teologia morale nel seminario di Agrigento.

Egli fondò i Collegi di Racalmuto e di Canicattì, oltre a dirigere quello di Palma di Montechiaro.[3]

Fu anche predicatore apostolico nella Diocesi agrigentina: si distinse in particolare per l'amore verso il prossimo, gli indigenti, le fanciulle nubili, le donne di malavita.

Attraverso i collegi, promosse l’istituzione di scuole ed ospizi per la povera gente, che assisteva giornalmente interessando i ricchi ad aiutarli.

Devotissimo della Madonna, promosse con zelo la recita del Rosario serotino[4] nei paesi in cui era inviato.

Egli morì a Canicattì l’8 novembre 1780, in casa dei nobili Gancitano.

Dopo la morte

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La sua salma fu traslata provvisoriamente nella chiesa San Domenico e quindi nella Chiesa degli Agonizzanti sempre di Canicattì.

Questa fu oggetto di contesa tra i due paesi, poiché si credeva che le spoglie del Lauricella fossero miracolose. Più volte i racalmutesi cercarono di ottenerne i resti: nel 1780, subito dopo la morte del loro concittadino, ed in seguito nel 1782, nel 1785, nel 1923, nel 1927.[5]

La salma fu solennemente tumulata a Racalmuto soltanto l’1 febbraio 1965, dopo più di cento ottantacinque anni dalla sua dipartita, dove giace nel santuario di Maria Santissima del Monte, come da sua stessa volontà testamentaria.

  1. ^ Piero Carbone, archivio e pensamenti: CI VORREBBE UN MIRACOLO PER PADRE ELIA (O ANCHE UNA POLEMICA). Alcuni concittadini commentano sui social, su archivio e pensamenti, mercoledì 14 giugno 2017. URL consultato il 22 maggio 2024.
  2. ^ Elio Di Bella, Santi, Beati e Venerabili della Diocesi di Agrigento nei secoli, su Agrigento Ieri e Oggi, 19 ottobre 2016. URL consultato il 22 maggio 2024.
  3. ^ Lillo Taverna, Contra Omnia Racalmuto: PADRE PUMA si confessa con CALOGERO TAVERNA, su Contra Omnia Racalmuto, martedì 22 gennaio 2013. URL consultato il 22 maggio 2024.
  4. ^ alle ore 21
  5. ^ Bluermes Comunicazione Integrata- Scidima, Canicatti Web Notizie -Canicattì, Don Elia il Santo non ancora Santo conteso con Racalmuto, su Canicatti Web Notizie -, 31 dicembre 2012. URL consultato il 22 maggio 2024.
  • Giacinto Gancitano, “La chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti”, Tipografia Alfonso de Castro, Canicattì, 1889
  • Gaetano Zito, “Religiosi missionari siciliani tra Seicento e Settecento” in “Il cammino dell’evangelizzazione: problemi storiografici”, Il mulino, Bologna, 2001
  • Girolamo Morreale, “Una Gloria di Racalmuto: padre Elia Lauricella”, Racalmuto, 1965
  • Piero Carbone, “Vecchie contese e nuovi documenti. Sulla traslazione delle spoglie del sacerdote racalmutese”, in “L’Amico del Popolo”, 1998
  • Raffaele Manduca, “La Sicilia, la chiesa, la storia”, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma, 2012