Daniele Sansoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Daniele Sansoni
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 luglio 1655 a Venezia
Ordinato presbitero18 settembre 1677
Nominato vescovo11 luglio 1712 da papa Clemente XI
Consacrato vescovo17 luglio 1712 dal cardinale Giovanni Alberto Badoer
Deceduto4 febbraio 1725 (69 anni)
 

Daniele Sansoni (Venezia, 29 luglio 1655[1][2]4 febbraio 1725[3]) è stato un vescovo cattolico e avvocato italiano.

A differenza di molti prelati suoi contemporanei, si hanno molte notizie riguardanti Daniele Sansoni prima della sua consacrazione episcopale, benché fosse di «povera famiglia»[4]. Fu alunno della chiesa di San Moisè[4], dove si istruì nelle leggi civili. Vestì l'abito clericale il 21 settembre 1669; quindi ricevette gli ordini minori il 23 settembre 1963, il suddiaconato il 21 settembre 1675, il diaconato il 19 settembre 1676 e finalmente fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1677[1]. Studiò diritto canonico e civile all'Università di Padova, dove si laureò in utroque iure nel 1679. Fu quindi nominato avvocato ecclesiastico della curia episcopale e procuratore fiscale generale della nunziatura apostolica a Venezia il 14 aprile 1690, ruolo, quest'ultimo, che gli procurerà relazioni strette con i legati pontifici della Santa Sede[1][4]. Le cronache lo presentano anche quale arciprete della chiesa di San Moisé[5][6].

Come si legge nella pagina de Il corriere ordinario datato 3 agosto 1712, lunedì 11 luglio di quell'anno, durante un concistoro segreto indetto a Roma da papa Clemente XI, il cardinale Annibale Albani (fratello del papa) «propose a nomina [...] il Vescovato di Caorle nel Dominio Veneto per Daniele Sansoni»[7]. Questa nomina è probabilmente maturata in seno alle frequentazioni diplomatiche del Sansoni con il cardinale Albani, come testimonia la lettera manoscritta a lui rivolta datata 10 dicembre 1712, conservata nell'archivio albani[8]. Verrà consacrato il successivo 17 luglio a Roma dal cardinale Giovanni Alberto Badoer, vescovo di Brescia, che proprio in quel concistoro aveva optato per il titolo di San Marco[7]. Restano tuttavia scarne testimonianze della sua attività in qualità di vescovo di Caorle, riportate da Gusso e Gandolfo[9], e si riferiscono per lo più ad interventi di restauro dei beni degli edifici sacri della città.

Il suo governo pastorale a Caorle non durò più di cinque anni, poiché già il 14 giugno 1717 fu traslato alla sede di Cittanova[1][4][10]. In questo caso le notizie sono molto più dettagliate, grazie essenzialmente ai precisi rapporti stilati dal Sansoni in occasione delle due visite pastorali che compì nel 1721 e nel 1723, conservati negli archivi vaticani[11]. Da queste cronache si apprende come le condizioni in cui il vescovo Sansoni trovò la diocesi croata furono di estrema povertà, al punto che il vescovo fu costretto a implorare il papa a rimandare la sua visita a causa della povertà della diocesi e dell'impossibilità di trovare un sacerdote che potesse sostituirlo degnamente [11]. Nel resto dei documenti si può apprezzare come il vescovo riporti la situazione della cattedrale e di altre chiese della sua diocesi[11][12].

Morì il 4 febbraio 1725[3] per «un colpo»[11] e fu sepolto all'interno della cattedrale di Cittanova.

Genealogia episcopale

[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

  1. ^ a b c d (LA) Remigius Ritzler & Priminus Sefrin, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi (Vol V), Padova, Messaggero di S. Antonio, 1952, p. 141.
  2. ^ Luca Antonio Chracas, Notizie per l'anno 1722, Roma, Stamperia di Galeazzo Chracas presso S. Marco al Corso, 1722, p. 124 riferisce invece che nacque il 1º agosto di quell'anno.
  3. ^ a b (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 771.
  4. ^ a b c d Pietro Kandler, Pel fausto ingresso di monsignore Illustrissimo e Reverendissimo D. Bartolomeo Legat Vescovo di Trieste e Capodistria, Trieste, I. Papsch & C., I. R. Tipografi di corte, 1843.
  5. ^ Cristoforo Tentori, Saggio sulla storia civile, politica, ecclesiastica e sulla corografia e topografia degli stati della Repubblica di Venezia (Tomo X), Venezia, appresso Giacomo Storti, 1788, p. 293.
  6. ^ Trino Bottani, Saggio di Storia della Città di Caorle, Venezia, nella Tipografia di Pietro Bernardi, 1811.
  7. ^ a b AA. VV., Avvisi italiani, ordinarii e straordinarii dell'anno 1712, Vienna, appresso Gio. Van Ghelen, 1712, p. 139.
  8. ^ Lettera di Daniele vescovo di Caorle al cardinale Annibale Albani (1712 dicembre 10) (PNG) [collegamento interrotto], su archividigitali.provincia.pu.it.
  9. ^ Paolo Francesco Gusso e Renata Candiago Gandolfo, Caorle Sacra, Venezia, Marcianum Press, 2012.
  10. ^ Luca Antonio Chracas, nelle sue Notizie per l'anno 1722, Roma, Stamperia di Galeazzo Chracas presso S. Marco al Corso, 1722, p. 124, riferisce invece che la traslazione avvenne il 10 maggio dell'anno successivo.
  11. ^ a b c d (HR) Ivan Grah, Izvještaji Novigradskih biskupa svetoj stolici (1588-1808), Seconda parte, Ližnjan, p. 1 (pdf).
  12. ^ Acta Bullearum III (PDF) [collegamento interrotto], su momiano.com.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Caorle Successore
Francesco Andrea Grassi 11 luglio 1712 - 14 giugno 1717 Giovanni Vincenzo de Filippi

Predecessore Vescovo di Cittanova Successore
Nicolò Gabrieli 14 giugno 1717 - 4 febbraio 1725 Vittorio Mazzocca
Controllo di autoritàVIAF (EN1681145857029822921133 · CERL cnp02147739 · GND (DE1089598114