Crassula brachystachya

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Crassula brachystachya
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
OrdineSaxifragales
FamigliaCrassulaceae
SottofamigliaCrassuloideae
GenereCrassula
SpecieC. brachystachya
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineRosales
FamigliaCrassulaceae
GenereCrassula
SpecieC. brachystachya
Nomenclatura binomiale
Crassula brachystachya
Toelken, 1975[1]

Crassula brachystachya (Toelken, 1975) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica[2].

L'epiteto specifico brachystachya deriva dal greco βραχυς (brachis, "corto") e σταχυς (stachys, "spiga") con riferimento all'infiorescenza della pianta, che ricorda le spighe del grano[3][4].

Infiorescenza di C. brachystachya.

C. brachystachya è una pianta perenne formata da diverse rosette che possono raggiungere con l'infiorescenza i 20 centimetri d'altezza ed ancorate al terreno attraverso una radice tuberiforme.

Le foglie sono sessili, glabre e carnose, lunghe fino a 8 cm e larghe tra 0,5 e 2 cm, dalla forma oblungo-lanceolata. Sono di colore verde, con sfumature rossastre verso i margini cigliati, con un profilo appiattito ed estremità da acute ad ottuse. Hanno stessa forma, ma dimensioni più contenute, le brattee.

Le infiorescenze a tirso, erette, si sviluppano in posizione terminale e sono generalmente composte da una singola dicasia, il che da' loro una forma a spiga.

I fiori, sessili ed uniti al peduncolo attraverso un corto pedicello, si sviluppano tra i mesi di novembre e gennaio. I sepali sono lunghi 4,5 mm, di forma oblungo-ellittica, in massima parte glabri ma con alcuni peli ricurvi sulle estremità. La corolla, di forma tubolare e con un diametro di circa 6 mm, è composta da petali dalla forma oblungo-ovata, lunghi 5 mm, con le estremità ricurve e brevemente fusi tra loro alla base. Gli stami portano delle antere di colore nero[1][5][6].

Distribuzione e habitat

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C. brachystachya è una specie endemica delle province del Capo Occidentale e del Capo Orientale, rara e diffusa su un ristretto areale con una EOO (Extent Of Occurance) di circa 500 km2. È principalmente diffusa nell'area tra i monti Witteberg ed i monti Swartberg.

Cresce soprattutto nella macchia del fynbos sudafricano e la si può trovare in riparati e ombreggiati anfratti rocciosi incassati nelle pareti di gole e dirupi[7].

  1. ^ a b (EN) Hellmut R. Toelken, Journal of South African Botany, vol. 41, n. 2, Trustees of the National Botanic Gardens, Aprile 1975, p. 97.
  2. ^ (EN) Crassula brachystachya Toelken, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  3. ^ Eggli, Urs., Etymological dictionary of succulent plant names, ISBN 978-3-662-07125-0, OCLC 861706365. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  4. ^ Gledhill, D., The names of plants, 4th ed, Cambridge University Press, 2008, ISBN 978-0-511-48023-2, OCLC 348190404. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  5. ^ (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 84, ISBN 9058093239.
  6. ^ (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 40, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
  7. ^ Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 26 dicembre 2020.

Voci correlate

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