Carmelo Floriddia

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Carmelo Floriddia
NascitaIspica, 9 luglio 1972
Mortevivente
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataEsercito italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoMaresciallo Maggiore
Decorazioni Medaglia d'Oro al valor civile- Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana-Medaglia d'Argento della Croce Rossa Italiana - Medaglia di Bronzo della Difesa Nazionale Francese
Fonte[1]
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Carmelo Floriddia (Ispica, 9 luglio 1972) è un militare italiano, Maresciallo Maggiore dell'Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor civile - Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana-Medaglia d'Argento della Croce Rossa Italiana-Medaglia di Bronzo della Difesa Nazionale Francese.

Il maresciallo Carmelo Floriddia, in servizio presso la tenenza di di Scicli, è il carabiniere eroe che ha salvato la vita di tre persone. E’ ancora bagnato fradicio mentre, sulla spiaggia dove sono allineati tredici cadaveri, ricostruisce quegli attimi terribili davanti al suo comandante provinciale, il colonnello Salvo Gagliano. ”Ero in servizio di perlustrazione vicino al luogo dello sbarco – racconta – quando la centrale operativa mi ha detto che era stata segnalata la presenza di un barcone carico di migranti sul litorale di Sampieri. Insieme a un collega ho raggiunto la spiaggia ed ho assistito a una scena che non potrò mai più dimenticare. Vedevo le braccia alzate dei migranti che stavano affogando, sentivo le loro urla disperate…”. “Quando sono arrivato sulla spiaggia c’erano decine di migranti, sopratutto donne e bambini, che piangevano e vomitavano. Altri, ancora in acqua, annaspavano tra le onde. Non ci ho pensato un attimo: mi sono tolto la divisa e mi sono lanciato in mare. Insieme ai bagnini del villaggio turistico sono riuscito a portarne a riva nove, anche se per sei di loro non c’era più nulla da fare”. Il maresciallo, che ha anche un brevetto di assistente bagnanti, ha cominciato a portare a riva i naufraghi, uno dopo l’altro. “Nonostante la battigia fosse a qualche metro dal barcone – spiega – facevo una fatica enorme, perchè indossavano vestiti pesanti che si erano inzuppati d’acqua. Alcuni di loro avevano la bava alla bocca e sembravano già morti. Con l’aiuto di tre ragazzi del villaggio turistico ho cominciato a praticare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca per rianimarli, fino a quando non sono arrivate le ambulanze. Tre di loro, dopo avere vomitato l’acqua di mare che avevano ingerito, hanno ripreso a respirare normalmente. Per gli altri non c’è stato niente da fare”.

Sposato e padre di due figli, dice di essere rimasto colpito sopratutto da quei bambini sulla spiaggia: “Ho davanti a me l’immagine di uno di loro, avrà avuto non più di due o tre anni. L’ho preso per mano e l’ho tirato fuori dall’acqua; subito dopo è arrivato anche il padre che l’ha abbracciato piangendo. Ho subito pensato a mio figlio più piccolo, che ha cinque anni, e mi sono commosso. Ho provato una grande pena per questi disperati, disposti a tutto pur di offrire un futuro migliore ai loro figli”.

Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Con eccezionale coraggio e cosciente sprezzo del pericolo, in occasione di uno sbarco di migranti da un natante arenatosi a trenta metri dalla riva, non esitava a tuffarsi nel mare agitato per soccorrere i numerosi naufraghi che, nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto, rischiavano di annegare. Con estenuanti sforzi e ripetuti interventi, nel corso dei quali metteva a rischio la propria incolumità, riusciva a trarre in salvo venti persone, in gran parte donne e bambini, prodigandosi poi, unitamente ad altro militare, per rianimare tre malcapitati in stato di incoscienza e con evidenti sintomi di annegamento. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere. 30 settembre 2013 - Fraz. Sampieri, Scicli (RG) Data del conferimento: 26 maggio 2014»

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