CONOB

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Tiberio III: solido
D TIbERI US PE AV, busto con lancia e scudo VICTORIA AVGU, croce su scalini; in esergo CONOB.
Gisulfo II (742-751), a nome di Giustiniano II: solido
DNI – – INVSPP; busto coronato di fronte, che tiene globo crucigero VICTOR [A]GVSTO, croce potenziata su base; monogramma[1] a sinistra e G a destra; in esergo CONOB
AV a basso titolo; 3,92 g

CONOB è una legenda che si trova in gran parte della monetazione bizantina in oro. A volte si trova COMOB.

Si trovava, ad esempio, in esergo nei solidi prodotti dalla zecca di Costantinopoli.

CON indica la zecca di Costantinopoli.

OB ha un doppio significato:

  • le due lettere nel sistema di numerazione greca corrispondono ai numeri 72 ed indicano che il piede monetario usato per il solido è 1/72 di libbra
  • sono anche l'inizio della parola latina obryzum,[2] che indica l'oro raffinato, puro.

Quindi OB in questo caso significa 1/72 di libbra di oro puro.

Come fa notare Fiorelli[3] la sigla OB si trova solo nelle monete auree. Da notare che si trova anche nelle frazioni del solido. Fiorelli spiega che si allude al piede monetario utilizzato e non allo specifico peso della moneta.

È inoltre presente nei solidi aurei coniati dalle zecche longobarde ad imitazione delle emissioni bizantine.

  1. ^ , ΘV, per DVX, duca
  2. ^ Plinio 33, 3: Auri experimento ignis est, ut simili colore rubeat quo ignis: atque ipsum obryzum vocant
  3. ^ Fiorelli: Annali

Voci correlate

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