Bozza:Cappellano di Bolquera

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Il Capellano di Bolquera fu un poeta attivo nella prima metà del XIV secolo. Della sua vita è noto solo il ruolo ecclesiastico che svolse nella cittadina catalana settentrionale da cui prende il nome. Diversi manoscritti tramandano però alcune sue opere poetiche: in totale se ne conservano sei componimenti, di cui due sono conservati nel Canzoniere di Ripoll. Uno di questi due è la sua poesia più nota e complessa, Li fayts Dieu són escur, che s’inserisce nella tradizione del trovar ricco; si distingue per il suo uso della rima aggettivale e per il non avere come tema principale l'amore mondano, intorno a cui ruotano invece gli altri componimenti della collezione; è una danza canticchiata. È forse il poeta più eccezionale della raccolta e uno dei pochi a non essere completamente anonimo.

Altre due sue poesie, o frammenti, sono state trasmesse grazie al fatto che Francesc Eiximenis le ha incluse nei capitoli 950 e 957 del suo Terç del Crestià, poiché gli servivano per attaccare le donne. Inoltre segnala un'altra poesia in cui un cappellano viene biasimato per il suo comportamento. Sia queste riproduzioni che l'esistenza di suoi detrattori dimostrano che era un poeta molto noto.

La poesia del Cappellano di Bolquera è un esempio di opera strofica e di letteratura goliardica.