Body-copy

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Un annuncio pubblicitario si basa sulla sinergia tra visuale, titolo e body-copy.

La body-copy rappresenta la parte descrittiva dell'annuncio pubblicitario stampato, cioè il testo. [1] Solitamente viene posta dopo il titolo (in inglese headline) ed ha come scopo principale quello di spiegare e completare il messaggio pubblicitario: spiega e fornisce supporto a ciò che l'headline promette o lascia intuire.[2]

La body-copy, come ogni testo pubblicitario, è scritta dal copywriter. Il contenuto della body-copy dipende dal brief, come in genere tutta la creatività dell'annuncio. Il brief è un documento che sostanzialmente detta le "istruzioni" su cosa si desidera dire nell'annuncio, su quale tono si desidera utilizzare e su chi siano le categorie di persone cui ci si rivolge (il target).[3]

Il testo che compare su un annuncio pubblicitario può avere lunghezze assai diverse in funzione del tipo di messaggio. Come ogni altro testo pubblicitario la lunghezza considerata accettabile si è drasticamente ridotta negli anni più recenti. Oggi una body-copy di 10 righe è solitamente considerata decisamente lunga e si tende a ritenere che difficilmente il pubblico sarà motivato a sufficienza per più di 5 righe. Viceversa 20 o 30 anni fa una body-copy poteva raggiungere una lunghezza di 2 o 3 colonne.

La body-copy può utilizzare stili e formule retoriche mutuati sia dal discorso diretto (il parlato quotidiano in uso presso quel certo pubblico, giovane o anziano che sia, maschile o femminile, destinatario dell'annuncio), sia da forme letterarie classiche (la prosa, la poesia), sia da forme meno tradizionali (ad esempio l'uso o l'invenzione di giochi di parole, assonanze fonetiche, ecc.). Il testo, pur nella sua eventuale costruzione creativa, deve sinteticamente assolvere comunque a una funzione informativa e rassicurativa, relazionata alla promessa implicita nel titolo o nell'headline dell'annuncio.

La necessità di scrivere body-copy sempre più sintetiche, con uno stile creativo e coinvolgente, e al contempo capace di fornire tutte le informazioni, le motivazioni e i riferimenti necessari per l'utente, rappresenta dunque una sfida costante per ogni copywriter.

  1. ^ Da un punto di vista grammaticale il genere del prestito body-copy è argomento dibattuto. Nelle agenzie pubblicitarie italiane si tende a considerarlo femminile, e quindi la bodycopy. Tuttavia, dal momento che la traduzione corrente e più immediata è testo, sarebbe più corretto considerarlo maschile, e quindi il bodycopy. - Fonte: Crompton, Alastair. The craft of copywriting. London, Century Business Ltd., 1993 (Trad. It. Il mestiere del copywriter. Milano, Lupetti, 1997. ISBN 88-86302-15-0).
  2. ^ Lever, Franco; Rivoltella, Pier Cesare; Zanacchi, Adriano. La comunicazione. Il dizionario di scienze e tecniche. Roma, Rai-Eri, Elledici, Las, 2002. ISBN 88-397-1185-6.
  3. ^ Testa, Annamaria. La pubblicità. Bologna, il Mulino, 2004. ISBN 88-15-09708-2.

Voci correlate

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