Baucelin de Linais
Baucelin de Linais, in latino medievale talvolta Balzolinus de Lonegio[1], talaltra Bançelinus[2] o Basolinus de Linegio[3] (... – fl. 1275 - 1283) è stato un architetto francese, attivo nel Regno di Sicilia nel tardo XIII secolo, al servizio di Carlo I d'Angiò.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene le fonti angioine del regno di Napoli, appellandolo gallicus[4] o ultramontanus, ne suggeriscano la provenienza dalla Francia, non è possibile ricostruire con più esattezza quale fosse la sua città d'origine[5]. Tanto meno vi sono dettagli relativi all'anno di nascita, all'estrazione familiare o alle circostanze che lo condussero in Italia meridionale a servizio della corona angioina.
Alcune congetture lo vogliono attivo tra i muratores gallici impegnati nel cantiere di Lucera, nel quale ebbe probabilmente occasione per distinguersi.[6] L'11 ottobre 1275 è infatti nominato per la prima volta, in qualità di prothomagister, nel cantiere per la ricostruzione del castello di Belvedere, nel gualdo (bosco) di Napoli (oggi Marano di Napoli), in sostituzione di Pietro de Chaule. La responsabilità della conduzione del cantiere fu in un primo tempo condivisa con Pietro Castaldo, di Castellammare di Stabia, insieme al quale venne nominato expensor e con cui condivideva lo stipendio di un tarì d'oro al giorno; ma già a dicembre dello stesso anno Carlo I precisò meglio la suddivisione dei compiti, affidando al Castaldo il rendiconto economico e a Baucelin la direzione tecnica.[7] Con successive lettere reali del 1276, il sovrano recedette dall'idea di ricostruire il castello com'era in epoca normanna e dispose la costruzione di due torri angolari collegate da un cammino di ronda.[8]
Delle poche vestigia rimaste di quel castello, a Baucelin si attribuisce il disegno di una bifora in stile gotico, della quale si è ravvisata una spiccata somiglianza con il triforio nel transetto settentrionale dell'abbazia di San Germano ad Auxerre.[9] Più in generale, la critica tende a riconoscergli una specializzazione quasi da "architetto di interni", impegnato nella realizzazione di particolari architettonici in stile gotico francese (finestre, camini e privata) più che nella conduzione di cantieri complessi di natura ecclesiastica o strettamente militare.[10]
Baucelin de Linais operò ancora presso il castello di Belvedere nel 1277, quando fu incaricato di costruire, attorno al castello ormai completato, le case per gli alti ufficiali.[11]
A marzo dell'anno successivo, Carlo I aveva fatto il suo nome per la direzione del cantiere dell'abbazia di Santa Maria di Realvalle a Scafati, che venne però affidata a un altro magister, Thibaud de Saumur.[12] Poche settimane dopo, ad aprile di quello stesso anno, il sovrano lo inviò a Melfi perché nella conduzione del cantiere per l'ampliamento del castello sostituisse Riccardo da Foggia, caduto in disgrazia agli occhi del sovrano.[12] Nel cantiere melfitano, sin dall'agosto 1878 Baucelin lavorò sotto la supervisione di Pierre d'Angicourt, tra i più noti prothomagistri angioini dell'epoca, il cui genio architettonico-militare avrebbe potuto giovare all'importante cantiere melfitano: quel castello, edificato in epoca normanna, era interessato infatti da importanti lavori di ampliamento comprendenti oltre al resto la costruzione di sette torri.[13] Le fonti non sono tuttavia concordi nell'attribuzione della paternità delle opere realizzate,[12] anche sulla base di considerazioni di ordine cronologico che suggeriscono di ascrivere a Riccardo da Foggia buona parte di quelle realizzazioni, sebbene successive al suo allontanamento da Melfi.[13]
La presenza di Baucelin de Linais a Melfi fu in un primo tempo indirizzata al completamento dell'ala palazziale[14] Nell'estate del 1278, intanto, l'architetto aveva preso il posto Pierre d'Angicourt quale provisor (sovrintendente) delle fortificazioni angioine in Puglia.[12]: in Puglia fu attivo, tra gli altri cantieri, presso quello del castello di Bari e quello per la costruzione delle mura di Lucera.[15]
Il 27 marzo 1279 fu nominato superastans operum curie per i palacii di Mola e Villanova, con le relative cisterne,[1] in sostituzione di Guido (o Guidotto) de Monasterio Sancti Iohannis, inviato a Melfi; ma poco dopo i due tornarono a scambiarsi i ruoli.[9] La presenza di Baucelin de Linais a Melfi è attestata sino al 1283.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Martin, p. 166.
- ^ Pitz, p. 61.
- ^ De Blasiis, p. 116.
- ^ L'11 dicembre 1283 Carlo I d'Angiò scrive al balivo (giudice) di Melfi di una supplica pervenutagli dal "maestro Baucelin il francese, un tempo protomagister nel cantiere del castello reale a Melfi" ("magister Balzolinus Gallicus olim protomagister operis regii castri Melfie") presso il quale aveva lavorato per un intero anno senza essere stato pagato per tutto quanto gli spettasse.
- ^ Duda et al., p.17.
- ^ Degasperi, p. 36.
- ^ De Blasiis, pp. 116-117.
- ^ De Blasiis, pp. 122-123.
- ^ a b c Pistilli, nota a p. 276.
- ^ Pistilli, p. 267.
- ^ De Blasiis, p. 125.
- ^ a b c d Treccani.
- ^ a b Bertaux, p. 104.
- ^ Pistilli, nota a p. 275.
- ^ Licinio, p. 218.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Émile Bertaux, Les artistes français au service des rois angevins de Naples, 2, Les châteaux de Charles Ier (PDF), in Gazette des Beaux-Arts, vol. 34, n. 2, 1905, pp. 89-114, DOI:10.11588/diglit.24816. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- Giuseppe de Blasiis, Un castello svevo-angioino nel gualdo di Napoli (PDF), in Archivio storico per le province napoletane, vol. 1, 1915. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- Angelica Degasperi, Villanova di Ostuni: nascita e decadenza di un abitato angioino (PDF), in Archivio Storico Italiano, vol. 160, n. 1, Casa Editrice Leo S. Olschki s.r.l., 2002. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- (EN) Michalina Duda, Sławomir Jóźwiak e Marcin Wiewióra, French Architects, Builders, Stone Masons and Sculptors in Latin Europe in the latter Thirteenth Century (PDF), in Res Gestae. Czasopismo Historyczne, vol. 8, 2019, pp. 22-49, DOI:10.24917/24504475.8.2, ISSN 2450-4475 . URL consultato il 17 dicembre 2020.
- Raffaele Licinio, Castelli medievali: Puglia e Basilicata, dai Normanni a Federico II e Carlo d'Angiò, Bari, Dedalo, 1994. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- S. Maddalo, Baucelin de Linais, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- (FR) Jean-Marie Martin, La construction de quelque palais de Charles I d'Anjouen Pouille et en Basilicate d'après les registres angevins, in Laurent Feller, Perrine Mane e Françoise Piponnier (a cura di), Le village médiéval et son environnement: études offertes à Jean-Marie Pesez, collana Histoire ancienne et médiévale, Paris, Publications de la Sorbonne, 1998. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- Pio Francesco Pistilli, Architetti oltremontani al servizio di Carlo I d’Angiò nel Regno di Sicilia, in V. Franchetti Pardo (a cura di), Arnolfo di Cambio e la sua epoca. Costruire, scolpire, dipingere, decorare, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Firenze, 7-10 marzo 2006), Roma, 2006, pp. 263-276. URL consultato il 17 dicembre 2020.
- (DE) Ernst Pitz, Das Aufkommen der Berufe des Architekten und Bauingenieurs. Baubetrieb und Baugewerbe insbesondere nach unteritalienischen Quellen des 13. Jahrhunderts (PDF) [collegamento interrotto], in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken. Deutschen Historischen Institut in Rom, vol. 66, Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 1986, pp. 40-74, ISSN 0079-9068 . URL consultato il 18 dicembre 2020.