Antonio Ferrua

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Antonio Ferrua (Trinità, 31 marzo 1901Roma, 25 maggio 2003[1]) è stato un presbitero, archeologo ed epigrafista italiano.

Sacerdote gesuita fu ordinato nel 1930. Nel 1933 si laurea all'Università di Torino in lettere classiche con una tesi sugli epigrammi di Damaso (“Epigrammata damasiana”), e nel 1937 si laurea in epigrafia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.

Nel 1940 fu chiamato da Pio XII a lavorare agli scavi della tomba di Pietro nella necropoli vaticana: la disputa con un'altra grande archeologa ed epigrafista italiana, Margherita Guarducci, sul ritrovamento delle ossa di san Pietro, durerà fino alla fine della sua lunghissima vita.

Fu professore e rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, conservatore della Biblioteca Apostolica Vaticana. Fu membro di diversi istituti, tra i quali la Pontificia accademia romana di archeologia, la Società romana di storia patria, l'Istituto nazionale di studi romani e il Deutsches Archäologisches Institut (Istituto Archeologico Germanico). È stato, tra l'altro, scrittore de La Civiltà Cattolica.

Innumerevoli le sue pubblicazioni, fra cui la monumentale “Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores” in nove volumi.

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Predecessore Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra Successore
Carlo Respighi 1947 - 1971 Umberto M. Fasola
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