Alessandro Casati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alessandro Casati

Ministro della guerra del Regno d'Italia
Durata mandato18 giugno 1944 –
21 giugno 1945
Capo del governoIvanoe Bonomi
PredecessoreTaddeo Orlando
SuccessoreStefano Jacini

Ministro della pubblica istruzione del Regno d'Italia
Durata mandato1º luglio 1924 –
5 gennaio 1925
Capo del governoBenito Mussolini
PredecessoreGiovanni Gentile
SuccessorePietro Fedele

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXVI
Incarichi parlamentari
  • Segretario della Commissione di finanze
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Partito Liberale Italiano
Incarichi parlamentari
Presidente
  • Gruppo Liberale dall'8 maggio 1948 al 24 giugno 1953
  • 4ª Commissione permanente (Difesa) dal 17 giugno 1948 al 24 giugno 1953
  • Commissione speciale ddl decreti legge dal 27 aprile 1949 al 5 maggio 1949

Membro

  • Commissione speciale per l'esame del disegno di legge sul Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (318) dal 28 aprile 1949 al 24 giugno 1953
  • Commissione speciale ddl funerali e tumulazione V.E. Orlando dal 3 dicembre 1952 al 5 gennaio 1953
  • Commissione di inchiesta sulle accuse mosse all'onorevole senatore Li Causi dal 29 ottobre 1948 al 20 novembre 1948
  • Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa dal 27 luglio 1949 al 24 giugno 1953
  • Rappresentanza del Parlamento italiano all'Assemblea della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (C.E.C.A.) dal 21 luglio 1952 al 24 giugno 1953
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano
Titolo di studioLaurea in Lettere
UniversitàUniversità degli Studi di Genova
ProfessioneAccademico

Il conte Alessandro Casati (Milano, 5 marzo 1881Arcore, 4 giugno 1955) è stato un politico e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alessandro Casati proveniva da una nobile famiglia milanese: era nipote di Camillo Casati e figlio di Gian Alfonso. Animato da idee riformiste, partecipò giovane all'esperienza del modernismo teologico. Questa prima fase ebbe la sua massima espressione nella rivista modernista Il Rinnovamento, di cui fu direttore. Partecipò come collaboratore o sostenitore anche a Il Commento, Leonardo, La Voce.

Successivamente Casati si accostò al pensiero di Benedetto Croce, senza tuttavia aderire al suo programma storicista. Di Croce gli interessava la visione storico-speculativa degli eventi, ma Casati rimaneva intimamente spirituale e mosso ultimamente dalla sua fede cristiana. Del loro sodalizio rimane testimonianza in un lungo carteggio, pubblicato meno di vent'anni dopo la loro morte.

Partecipò alla prima guerra mondiale. Nel 1923 venne nominato senatore; fu anche Ministro della pubblica istruzione nel governo Mussolini per sei mesi tra il 1924 e il 1925. Dopo questa data interruppe la sua collaborazione col fascismo e lasciò la politica.

Riprese l'attività politica nel 1943, come rappresentante del Partito Liberale nel Comitato di liberazione nazionale e ministro della guerra nei due governi presieduti da Ivanoe Bonomi (1944-1945). Dopo il 1945 fu Presidente del Consiglio supremo della difesa e Presidente della Delegazione italiana all'UNESCO.

Eletto senatore nella I Legislatura (1948), fu autorevole membro del consiglio direttivo dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, presidente del Consiglio superiore della pubblica istruzione, della Società Dante Alighieri, della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell'Associazione Italiana Biblioteche dal 1951 al 1954.

È sepolto accanto alla moglie Leopolda, dei marchesi Incisa della Rocchetta (1873-1960), insieme al loro unigenito, il S. Ten. Alfonso Casati (1918-1944), Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria, presso il monumentale Mausoleo Casati Stampa di Soncino nel cimitero urbano di Muggiò (Monza e Brianza).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro della Guerra del Regno d'Italia Successore
Taddeo Orlando 18 giugno 1944 - 21 giugno 1945 Stefano Jacini
Predecessore Ministro della pubblica istruzione del Regno d'Italia Successore
Giovanni Gentile 1º luglio 1924 - 5 gennaio 1925 Pietro Fedele
Controllo di autoritàVIAF (EN46791391 · ISNI (EN0000 0001 2131 0276 · SBN CFIV028904 · BAV 495/189747 · LCCN (ENn83015503 · GND (DE119099403 · BNF (FRcb12109926z (data) · J9U (ENHE987007274415305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83015503