Ajah Berdosa

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Ajah Berdosa
film perduto
Titolo originaleAjah Berdosa
Lingua originalemalese
Paese di produzioneIndonesia
Anno1941
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale, avventura
RegiaWu Tsun
SoggettoSaeroen
SceneggiaturaSaeroen
ProduttoreJo Eng Sek
Casa di produzioneStar Film
FotografiaChok Chin Hsien
Interpreti e personaggi

Ajah Berdosa (EYD: Ayah Berdosa; letteralmente, in italiano, Il padre peccatore) è un film del 1941 realizzato nelle Indie orientali olandesi. Diretto da Wu Tsun per la Star Film e interpretato da M. Arief, S Waldy, Elly Joenara e Soetijem, mostra la storia di un villico di nome Mardiman che, in un periodo di diversi anni, perde tutto a causa della sua infatuazione per una donna "moderna". Come tutte le produzioni della compagnia cinematografica, è considerato perduto.

Con sforzo e duro lavoro, un giovane villico di nome Mardiman, è riuscito ad avere una carriera di successo come scriba tutto da solo: infatti sua moglie Warsiah e la sua famiglia non sono stati in grado di aiutarlo, poiché nessuno di loro ha alcuna influenza nel settore. Non molto tempo la venuta alla luce un figlio, viene promosso e gli viene chiesto di lavorare in città. Lì si infatua di una donna di città sofisticata, una più "moderna" di Warsiah.

Mardiman quindi divorzia e abbandona suo figlio malato in modo da poter stare con questa nuova compagna, ma presto spende tutti i suoi soldi cercando di compiacerla e di regalarle uno stile di vita d'alta classe. Incapace di sostentarsi, ma non disposto ad abbandonare il suo amore e tornare al villaggio, inizia a sottrarre denaro dal suo ufficio. Dopo essere stato scoperto, viene imprigionato e perde tutto ciò che aveva.

Dopo essere stato rilasciato, Mardiman non è in grado di trovare un impiego onesto. Alla fine inizia a lavorare nel commercio illegale di arak. Quando la polizia fa irruzione nella struttura, viene gravemente ferito e mandato in ospedale, dove viene curato da Warsiah - che nel frattempo era diventata un'infermiera - e dal figlio, ora medico. Si pente presto dei suoi peccati e si riconcilia con la sua famiglia.[1]

Ajah Berdosa venne diretto da Wu Tsun per la Star Film di Jo Eng Sek, mentre la fotografia venne curata da Chok Chin Hsien. La sceneggiatura è di Saeroen, un giornalista nativo indonesiano che era stato assunto dalla casa cinematografica in occasione del debutto alla regia di Wu, Lintah Darat (sempre del 1941).[2][3] Girato in bianco e nero a Batavia (ora Giacarta),[4] fu interpretato da M. Arief, S Waldy, Elly Joenara e Soetijem.[2]

Distribuzione e conservazione

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Una pubblicità del film su un quotidiano locale

Ajah Berdosa uscì nelle sale della colonia nel 1941,[2] e nei primi di gennaio dell'anno successivo era stato distribuito fino a Surabaya.[1] Adatto ad un pubblico di tutte le età, venne pubblicizzato come «una storia estremamente semplice e toccante».[N 1][5] Un critico anonimo del Soerabaijasch Handelsblad lo raccomandò per la qualità della sua recitazione e degli aspetti tecnici, definendolo ricco di «slancio e dinamico»,[N 2] necessarie per il successo.[2]

Si ritiene che esso sia ora perduto, dato che tutti i film dell'epoca erano stati girati su pellicole di nitrato di cellulosa infiammabili e che il magazzino della Produksi Film Negara, dove erano conservati, venne distrutto da un incendio nel 1952, appiccato forse deliberatamente per eliminare le bobine in nitrato.[6] Di fatto l'antropologo visuale statunitense Karl G. Heider suggerì che ogni opera cinematografica indonesiana realizzata prima degli anni Cinquanta sia ormai da considerare irrecuperabile.[7] Tuttavia, lo storico del cinema JB Kristanto, nel suo Katalog Film Indonesia 1926-1995, riporta che diversi lungometraggi sopravvissero negli archivi della Sinematek Indonesia e il collega Misbach Yusa Biran aggiunge, scrivendo nel suo saggio Sejarah Film 1900–1950: Bikin Film di Jawa del 2009, che a salvarsi furono numerosi film di propaganda giapponesi, sfuggiti al Servizio informazioni del governo olandese.[8]

Annotazioni
  1. ^ Citazione originale: «Een uiterst eenvoudig en ontroerend verhaal...»
  2. ^ Citazione originale: «[...] vaart en dynamiek»
Fonti
  1. ^ a b (NL) Sampoerna-theatre: 'Ajah Berdosa', in Soerabaijasch Handelsblad, 9 gennaio 1942, p. 6. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  2. ^ a b c d (ID) Ajah Berdosa, su filmindonesia.or.id, Konfiden Foundation. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2012).
  3. ^ Biran, p. 234.
  4. ^ (NL) Nieuwe Inheemsche Filmproductie 'Ajah Berdosa', in Bataviaasch Nieuwsblad, 10 gennaio 1942, p. 3. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  5. ^ (NL) "Ajah Berdosa", in Soerabaijasch Handelsblad, 7 gennaio 1942, p. 7. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  6. ^ Biran 2012, p. 291.
  7. ^ Heider, p. 14.
  8. ^ Biran, p. 351.
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