Wilhelm Schmalz

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Wilhelm Schmalz
NascitaReußen, 1º marzo 1901
MorteBraunfels, 14 marzo 1983
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Repubblica di Weimar
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armataHeer
Luftwaffe
Anni di servizio1919–1945
GradoTenente generale
Guerre

Seconda guerra mondiale

Comandante diFallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring"
DecorazioniCroce di Cavaliere con Fronde di Quercia
Ordine militare della Croce Tedesca
Croce di Ferro
Medaglia del fronte orientale
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Wilhelm Schmalz (Reußen, 1º marzo 1901Braunfels, 14 marzo 1983) è stato un generale tedesco.

Impegnato dapprima sul fronte orientale, fu, dal 1943, a capo della Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring", durante la campagna d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale capace ed energico, dimostrò abilità di comando e determinazione soprattutto durante la campagna in Sicilia dell'estate 1943; alla guida di un raggruppamento tattico della panzer-Division "Hermann Göring", rafforzato da reparti di paracadutisti, il cosiddetto kampfgruppe Schmalz o "gruppo Schmalz", contrastò tenacemente l'avanzata dell'esercito britannico del generale Bernard Montgomery nella piana di Catania, guadagnando tempo e infliggendo sensibili perdite al nemico[1].

In seguito, durante la campagna d'Italia, si rese protagonista dei tragici fatti noti come eccidio di Civitella, durante i quali, nel borgo toscano di Civitella in Val di Chiana, le truppe naziste trucidarono 244 civili.

Fu catturato nel maggio 1945 dalle truppe statunitensi e consegnato alle autorità italiane[2]. Chiamato a rispondere del reato di concorso in violenza con omicidio continuato contro privati cittadini italiani, in relazione anche ad altri eccidi (tra cui la strage di Stia e Vallucciole), fu assolto dal Tribunale militare territoriale di Roma, con sentenza del 12 luglio 1950[3].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. D'Este, Lo sbarco in Sicilia, pp. 305-306.
  2. ^ (EN) Italian court sends 3 ex-Nazis to life in prison, su Times of Israel, 27 ottobre 2012. URL consultato il 7 marzo 2013.
  3. ^ Silvia Buzzella et al., La ricostruzione giudiziale dei crimini nazifascisti in Italia. Questioni preliminari, Torino, Giappichelli Editore, 2012, pp. 94.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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