Wilhelm Gayling von Altheim

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Wilhelm Gayling von Altheim
NascitaKarlsruhe, 1 settembre 1786
MorteKarlsruhe, 13 ottobre 1861
Dati militari
Paese servito Regno di Prussia
Granducato di Baden
Forza armata Esercito prussiano
Esercito badense
ArmaEsercito
CorpoCavalleria
Anni di servizio1800 - 1806 (esercito prussiano)
1806 - 1857 (esercito badense)
GradoGenerale
GuerreGuerre napoleoniche
Rivoluzione del Baden
Rivolta di Hecker
Putsch di Struve
BattaglieBattaglia di Jena
Battaglia di Auerstedt
Battaglia di Wagram
Battaglia di Staufen
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Wilhelm Gayling von Altheim (Karlsruhe, 1º settembre 1786Karlsruhe, 13 ottobre 1861) è stato un generale tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente dal ramo badense della famiglia dei baroni Gayling von Altheim, Wilhelm era figlio del primo ministro del Baden, Christian Heinrich Gayling von Altheim.

Già intorno al 1800 si pose al servizio della Prussia nell'esercito e combatté nella battaglia di Jena e nella battaglia di Auerstedt il 14 ottobre 1806, venendo catturato dai francesi e dai loro alleati. L'allora granduca ereditario Carlo, ad ogni modo, fece pressione per la sua liberazione (all'epoca il Baden era alleato della Francia) e lo prese al proprio servizio nell'esercito badense. Nel 1809 venne gravemente ferito nel corso della battaglia di Wagram. Combatté le campagne del 1814/15 col grado di capitano dei dragoni del Baden.

Nel 1830 venne promosso al grado di tenente colonnello e nel 1832 a quello di colonnello e comandante di reggimento. Infine, nel 1843, venne promosso maggiore generale e comandante di una brigata di cavalleria. Durante la rivolta di Hecker divenne comandante di un corpo di osservazione nel centro del Baden. Con le operazioni per la soppressione del putsch di Struve, Gayling guidò una colonna nella battaglia di Staufen. Durante l'ammutinamento militare nel Baden nel maggio del 1849, Gayling non riuscì a trattenere le sue truppe dall'ammutinamento e venne costretto a lasciare la capitale assieme a molti altri alti ufficiali ed alla corte granducale. Dopo la soppressione della rivoluzione del Baden, venne pensionato momentaneamente, per poi venire reintegrato nell'esercito col ruolo di giudice della corte militare col compito di giudicare il comportamento degli ufficiali badensi durante l'ammutinamento. Nel febbraio 1850 venne poi nominato governatore della fortezza di Rastadt, dove comandò unità provenienti da vari stati tedeschi. Nel 1857, in occasione del suo 50º anniversario di servizio, venne promosso al rango di generale di cavalleria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze badensi[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Fedeltà - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine Militare di Carlo Federico - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di I classe dell'Ordine del Leone di Zähringen - nastrino per uniforme ordinaria
Dienstauszeichnung (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra del 1849 - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di I classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Corona Ferrea (Impero austriaco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Guelfo (Regno di Hannover) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Enrico il Leone (Ducato di Brunswick) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di II classe dell'Ordine di Federico (Regno del Württemberg) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di IV Classe dell'Ordine di San Vladimiro (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. Löhlein: Wilhelm Freiherr Gayling von Altheim . In: Friedrich von Weech (Hrsg.): Badische Biographien. 1. Theil. Verlagsbuchhandlung von Fr. Bassermann, Heidelberg 1875, p. 280–281 (online presso la Badische Landesbibliothek [consultato il 14 giugno 2019]).

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