Wikipedia:Oracolo/Archivio/Gennaio 2013 (1/2)

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Recensioni su google books[modifica wikitesto]

Su google books se si clicca in "32 Recensioni" (dove 32 è a caso) spunta "Nessuna recensione trovata nei soliti posti". Come è possibile? Insomma come si fa a visualizzare ste recensioni? --Seics (ama il tuo prossimo) 23:30, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]

Provo: forse sono visibili solo se sei registrato? --BohemianRhapsody (msg) 23:40, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]
Niet, provato da loggato e persino su ebook che ho acquistato, nisba de niente.--Seics (ama il tuo prossimo) 23:42, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]
Boh forse è un bug, per sì e per no ho segnalato a google.--Seics (ama il tuo prossimo) 23:56, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]

mi sapete dire qual'è la più antica azienda al mondo ancora esistente?


--95.234.181.236 (msg) 23:48, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]

Per questa e tutte le altre tue domande: Guinness dei Primati.--Seics (ama il tuo prossimo) 23:55, 1 gen 2013 (CET)[rispondi]
En:List of oldest companies (l'equivalente voce in italiano è sicuramente da rivedere).--Fire90 13:31, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

calciatori avezzano[modifica wikitesto]

mi sapete dire i calciatori eciclopedici che hanno giocato con L' Avezzano? --95.234.181.236 (msg) 12:46, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

Per quelli che già hanno una voce su Wikipedia puoi partire da qui (troverai mischiati allenatori, calciatori e stagioni sportive ma è sempre un punto di partenza).--Fire90 13:23, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]
sono tutti qui --Salvo da PALERMO 22:49, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]

Coppa italia[modifica wikitesto]

Quante squadre anno partecipato almeno una volta alla Coppa Italia di calcio? --95.234.181.236 (msg) 16:57, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

domanda troppo difficile, a quanto pare. sarebbe bello una pagina sulle statistiche della coppa in cui siano raccolte anche queste informazioni --Salvo da PALERMO 23:32, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]
[1] fino al 2000 sono state 259 --Erik91☆☆☆ 15:25, 9 gen 2013 (CET) Erik batte Salvo 1-0 :P[rispondi]

Come eseguire una sottrazione in colonna con risultato negativo?[modifica wikitesto]

Stavo facendo degli esercizi sulle sottrazioni in colonna ma ho un problema

ad esempio questa la eseguo così

100-

99=

---

zero meno 9 non si può fare, quindi prendo dalle centinaia e diventa per le unità: 10-9=1 e per le decine: 9-9=0

cioè avrei

100-

99=

---

\ \1

E questo mi pare di averlo capito ma se faccio

99-

100=

---

in questo caso mi blocco, ora vi ripeto i passaggi che faccio, ma so che sono sbagliati

per le unità ho:9-0=9

decine:9-0=9

centinaia:0-1

ma vedo che c'è un errore perché con la calcolatrice dovrei avere -1, allora come lo eseguo passo a passo in colonna questo calcolo?

vi prego aiutatemi!!!

Sposto da una voce creata come domanda e fuori linee guida. --37.159.87.160 (msg) 17:38, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

Sei ad un passo della soluzione.
Nell'ultima parte devi specificare i segni e riportare tutto alle unità, quindi:
per le unità ho:9-0 = +9 unità
decine:9-0 = +9 decine = +90 unità
centinaia:0-1 = -1 centinaia = -100 unità
a questo punto, sommi algebricamente quanto hai ottenuto:
+9 + 90 -100 = +99 -100 = -1
Sarebbe però più semplice cambiare tutto di segno, calcolare 100 - 99 e alla fine cambiare di nuovo di segno ottenendo -1.
--Daniele Pugliesi (msg) 19:05, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]
Il tuo dubbio nasce dal fatto che ti sembra di essere caduto in un loop?
unità:9-0 = 9
decine:9-0 = +9 decine = 90 u
centinaia:0-1 = -1 centinaia = -100 u
da cui come diceva Daniele otterresti: +9 + 90 -100 = +99 -100 e torni al punto di partenza nel caso in cui vuoi calcolarlo in colonna :P
un ottimo metodo è se |b|>|a| e hai a-b fare -(b-a) = -(risolvi in colonna) = risultato ;) --109.117.136.30 (msg) 12:08, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]

Traduzioni facilitate[modifica wikitesto]

In azienda mi hanno assegnato un PC nel quale, con IE, ho notato un meccanismo che facilita le traduzioni. Ad es., nelle pagine in inglese, quando passo col mouse su una parola mi compare un tooltip contenente le varie traduzioni in italiano di quella parola (sembra una specie di add-on, probabilmente di Google, perché c'è la sua classica iconcina). Qualcuno sa di che si tratta per poterlo installare su altri PC? --95.236.14.31 (msg) 22:22, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

Che vuol dire IE? --Cyberguli (msg) 11:53, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
@Cyberguli: Credo intendesse Internet Explorer, di solito viene abbreviato così il noto browser di casa Microsoft --109.117.136.30 (msg) 12:14, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
(conflittato)
@Cyberguli: Internet Explorer, il browser preinstallato in Windows che se lo conosci lo eviti.
@95.236.14.31: Probabilmente si tratta di uno di quei strumenti denominati "acceleratori" (vedi qui).
Probabilmente per Firefox esistono dei componenti aggiuntivi che svolgono la stessa funzione. Ti parlo di Firefox perché personalmente lo preferisco rispetto a IE perché viene attaccato molto più raramente da virus ed è più veloce.
--Daniele Pugliesi (msg) 12:19, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
è il collegamento al traduttore automatico che si usa su microsoft.com. questa funzionalità è stata aggiunta per fare concorrenza a chrome che usa di default il traduttore di google per tradurre su richiesta le pagine straniere, salvo a credere che la pagine del wikizionario italiano siano scritte in bulgaro--Pierpao.lo (listening) 09:22, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]


ok--Cyberguli (msg) 12:54, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ho scoperto: è un'opzione della Google toolbar. Quando posso, vi spiego meglio, ciao. --79.49.25.38 (msg) 08:12, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Charles Darwin[modifica wikitesto]

Scusate, mi potete dire la data esatta in cui la chiesa chiese scusa a darwin(o al suo fantasma) per non aver compreso la teoria della selezione naturale?

Grazie --Cyberguli (msg) 11:49, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]

Quella anglicana si scusò nel 200° della sua nascita. --95.235.21.194 (msg) 16:50, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
Non mi risulta invece che la Chiesa Cattolica abbia fatto altrettanto. Il 31 ottobre 1992 Papa Giovanni Paolo II riabilitò Galileo Galilei[2] anche se pare che non tutto ancora sia accettato[3]. A quanto pare per il povero Darwin è ancora troppo presto. Torna da queste parti fra 200 anni e forse avrai una risposta diversa. --Lepido (msg) 17:34, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]


ok--Cyberguli (msg) 12:51, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]

Funzioni ricorsive[modifica wikitesto]

Ad ogni funzione ricorsiva è associato un polinomio caratteristico. La mia domanda è: che significato ha il polinomio caratteristico, e soprattutto, cosa indicano le soluzioni di questo polinomio? Su internet non ho trovato niente. Ad esempio: P(n+1)=8P(n)+2 dà x^2=8x+2.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 78.15.101.232 (discussioni · contributi).

Puoi trovare qualcosa nella voce Recurrence relation sulla Wikipedia in inglese. In particolare:
Vedi se ti è utile Linear recursive sequences] (Circolo matematico dell'Università della California a Berkeley). In particolare:
--93.144.67.47 (msg) 15:55, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]
Il fatto è che il tuo quesito non riguarda le funzioni ricorsive, che sono tutt'altra cosa, ma le relazioni di ricorrenza lineari: in questa voce trovi la risposta alla tua domanda (anche se limitatamente al caso di ordine due: la generalizzazione è immediata, comunque la trovi più dettagliatamante nella voce in inglese già linkata da 93.144...) --Guido (msg) 10:18, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Elemento chimico[modifica wikitesto]

Leggendo la voce mi pare di aver capito che l'elemento chimico non sia un atomo in se con delle date caratteristiche (me lo confermate?) però non mi è molto chiaro se per "elemento" in chimica si intenda una categoria nella quale raggruppo atomi con uguale Z o se l'elemento chimico sia piuttosto l'insieme stesso (cioè la collezione di "oggetti") di atomi con identico Z. Sembrano definizioni simili, ma hanno sfumature leggermente diverse, sapreste aiutarmi? :-). --37.182.137.200 (msg) 18:21, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]

Le due possibili definizioni che dai, così come sono scritte, sono la stessa frase detta in due modi diversi --Mado (msg) 18:39, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
Concordo con Mado e aggiungo che le definizioni da te date sono errate, in quanto l'elemento chimico non è una collezione di oggetti, ma piuttosto un modo convenzionale per indicare oggetti che hanno caratteristiche in comune.
Per intenderci, facendo una similitudine tra atomi e automobili è come se l'elemento chimico fosse la marca e il modello di auto, per cui tutte le auto della stessa marca e modello hanno uguali caratteristiche (cilindrata, carrozzeria, peso, ecc.). Quindi quando ad esempio dici "un'Opel Astra" ti riferisci ad una generica auto di quel tipo cioè con determinate caratteristiche, ma se vuoi indicare la categoria non dici "un'Opel Astra" (qualsiasi), bensì "tutte le Opel Astra" (del mondo). Allo stesso modo quando dici "un atomo di idrogeno" ti riferisci ad un qualsiasi atomo di idrogeno, mentre per indicare la categoria dovresti dire "tutti gli atomi di idrogeno" (dell'universo).
Tieni conto inoltre che gli atomi in genere non si trovano isolati, ma raggruppati tra loro a formare le cosiddette entità molecolari (che nell'analogia precedente corrispondono alle auto) e a tale proposito esiste un concetto simile a quello di elemento chimico ma riferito alle entità molecolari, detto specie chimica. Cioè entità molecolari dello stesso tipo appartengono alla stessa specie chimica, così come atomi dello stesso tipo appartengono allo stesso elemento chimico.
Se adesso sei più confuso di prima, vuol dire che sei sulla buona strada per capire il concetto di elemento chimico... :D
--Daniele Pugliesi (msg) 19:08, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
(conflittato)
Io la vedrei così, anche se non so se sia del tutto giusto e per questo spero qualcuno mi corregga se vado dicendo castronerie:
Partiamo come se non si sapesse nulla, prendo due atomi e noto che hanno una certa caratteristica in comune (identico Z), quindi ho la necessità di nominarli in qualche modo e definisco l'"elemento ferro", d'ora in avati tutti atomi caratterizzati dallo stesso numero atomico (Z) apparterranno all'elemento ferro. Dunque l'elemento chimico è il nome che do ad atomi uguali, una volta definito quando mi trovo di fronte uno, due, tre ecc... atomi con uguali caratteristiche di quelli che mi hanno definito l'elemento apparterranno a loro volta all'elemento. --109.114.34.99 (msg) 19:11, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
(conflittato)
A complicare ulteriormente le cose, i chimici, durante una delle loro festicciole a base di rum e coca, hanno deciso di chiamare le sostanze pure con lo stesso nome dell'elemento chimico a cui appartengono gli atomi di cui la sostanza è costituita.
Ad esempio "idrogeno" è sia l'elemento chimico idrogeno (H) sia la molecola formata da due atomi di idrogeno (H2). Non so perché abbiano deciso di inserire quest'ambiguità nel linguaggio scientifico, ma da ciò possono derivare errori molto gravi. Ad esempio se devi calcolare il peso di una mole di idrogeno, ottieni risultati differenti a seconda che ti riferisci al gas idrogeno (H2) o all'idrogeno monoatomico (H), quindi se stai facendo un esercizio e noti questa ambiguità, fallo presente al professore in modo tale da sciogliere il dubbio. --Daniele Pugliesi (msg) 19:18, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
@109.114.34.99: A rigore, non è proprio esatto dire che "l'elemento chimico è il nome che do ad atomi uguali", semmai "l'elemento chimico è il nome della caratteristica che do ad atomi uguali".
Inoltre il termine "appartenere" è piuttosto ambiguo perché fa pensare che l'elemento chimico sia una categoria, ma siccome tale termine è utilizzato dai chimici, pazienza... --Daniele Pugliesi (msg) 19:25, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
@Daniele: Ti ringrazio per le utili correzioni :), effettivamente ho usato con leggerezza "appartenere" visto il dubbio dell'IP che l'elemento chimico fosse una categoria, forse era più corretto "rientrano a loro volta". --109.114.34.99 (msg) 19:41, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]
L'uso del termine "appartenere" o altri simili è molto comune in quest'ambito, per cui si può utilizzare, ma a rigore non sarebbe appropriato. Ci sono tante convenzioni nell'ambito scientifico che si usano anche se non andrebbero usate; purtroppo non sta a noi modificare tali convenzioni. --Daniele Pugliesi (msg) 20:12, 3 gen 2013 (CET)[rispondi]

Numeri primi[modifica wikitesto]

  • 2^2-1=3 = primo
  • 2^3-1=7 = primo
  • 2^7-1=127 = primo
  • 2^127-1 = 170141183460469231731687303715884105727 = primo
  • 2^170141183460469231731687303715884105727-1 = ... = primo

per caso, 2^[2^170141183460469231731687303715884105727-1]-1 è primo? --79.24.60.116 (msg) 00:26, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]

Boh --Vito (msg) 00:31, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]
E' possibile, ma probabilmente no, anzi, ci sono buoni motivi per sospettare che non sia vero. Classici ragionamenti euristici suggeriscono che la "probabilità" che un numero n grande sia primo è 1/ln(n), per cui la "probabilità" che 2^170141183460469231731687303715884105727-1 sia primo è circa 1/(170141183460469231731687303715884105727*ln(2))~10-38 e quindi molto molto bassa (in realtà data la particolare struttura del numero è un pochino più probabile del solito che sia primo, ma credo non di molto, solo una costante moltiplicativa). La stessa euristica suggerisce che ci siano solo un numero finito di numeri primi di quel tipo (perché chimando mn l'n-esimo numero di quella sequenza si ha che converge). In generale per tutte quelle sequenze molto sparse di interi non si sa molto riguardo la primialità di quegli interi.--Sandro_bt (scrivimi) 06:04, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]
Come già segnalato (indirettamente) da Vito, la voce Numero primo di Mersenne racconta la storia di questo genere di domande. --Guido (msg) 12:14, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]

L'assicurazione di viaggio è obbligatoria?

No. --Daniele Pugliesi (msg) 15:49, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]
Confermo--Fabio Matteo (msg) 16:28, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ma nel momento dell'iscrizione c'è scritto che non la si deve pagare se già si é assicurati, ho paura che poi non mi facciano partire

E' un modo come un altro per spillarti qualche altro soldo, io non l'ho mai fatta e sono sempre partito (e tornato) senza problemi. --L'oracolo viaggiatore 22:13, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]
Nel sito mi sembra spiegato abbastanza chiaramente: si tratta di un optional. --Daniele Pugliesi (msg) 02:13, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]
Do l'ennesima conferma: ci sono partito un mese fa. --Matafione (msg) 15:46, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]
Non la faccio quasi mai e non ho mai avuto problemi a imbarcarmi. --Cruccone (msg) 13:39, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ma devi proprio volare Ryanair? Ma ti trattano come un pacco postale! Piuttosto Easyjet o qualche altra compagnia low-cost (tipo quelle affiliate a una compagnia di bandiera), ma Ryanair proprio no! --Dry Martini confidati col barista 22:59, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]
Non sempre si può scegliere, vuoi per la comodità dell'aeroporto o del volo, vuoi per il budget. Onestamente a me non importa nulla di essere trattato come un pacco postale (dopotutto si tratta di viaggi di un'ora o poco più), mi basta spendere poco ed arrivare a destinazione, e Ryanair assolve egregiamente a questo compito. --Lepido (msg) 12:17, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Cosa significa "trattato come un pacco postale"? A me non è mai capitato di essere trattato scortesemente da personale Ryanair.

Quantità di sostanza[modifica wikitesto]

Vi ringrazio per le spiegazioni datemi ieri riguardo "elemento chimico", oggi volevo chiedervi se potevate aiutarmi a rendere più concreta la definizione di quantità di sostanza perché mi risulta un po' ostica da capire. La quantità di sostanza è proporzionale al numero di entità che considero e serve a misurare la dimensione di un insieme di entità, ma effettivamente cosa sarebbe? Non è il volume, ma nemmeno la massa, dunque come potrei visualizzare concretamente questa grandezza fisica? Ad esempio la lunghezza è la proprietà di un corpo di avere una "estensione" e occupare una dimensione nello spazio, riesco qualitativamente a capire di cosa si tratta, in teroia anche essa è in un certo senso proporzionale al numero di atomi/molecole che mi compongono l'oggetto immaginandoli come delle "palline" messe in fila una dietro l'altra, tuttavia la quantità di sostanza non riesco a visualizzarla allo stesso modo qualitativamente ed empiricamente, come potrei farlo? Come si presenta la quantità di sostanza ai nostri occhi? Non riesco a visualizzare il tutto e quindi mi sfugge la definizione stessa. Inizialmente mi veniva da pensarla come il numero di particelle, però dalla lettura della voce crolla la mia idea iniziale. Grazie di nuovo per l'aiuto. --37.183.0.121 (msg) 18:44, 4 gen 2013 (CET)[rispondi]

La voce mi sembra poco chiara, per cui provvederò appena posso a modificarla controllando qualche fonte attendibile.
Comunque secondo me il concetto di quantità di sostanza lo puoi visualizzare anzitutto scomponendo i termini "quantità" e "sostanza":
  • per "quantità" per ragioni di praticità si fa riferimento a multipli del Numero di Avogadro; infatti nella pratica è difficile prendere 2 atomi, 3 atomi, 5 atomi ecc., mentre un numero di Avogadro di atomi è molto grande e possiamo "prenderlo", "pesarlo", "vederlo", ecc. Ad esempio nessuna persona riesce a vedere a occhio nudo 1 atomo d'oro, mentre un numero di Avogadro di atomi d'oro pesa intorno a circa 197 grammi, quindi è una quantità facilmente misurabile. Per tale motivo si fa riferimento al numero di Avogadro nella definizione di quantità di sostanza;
  • per "sostanza" ci si riferisce a qualsiasi tipo di specie chimica, quindi non solo sostanze chimiche propriamente dette, ma anche atomi, molecole, ioni, ecc.
Dunque per "quantità di sostanza" si indica una misura del numero di particelle (atomi, molecole, ioni, ecc.) di una determinata sostanza (idrogeno, acqua, acido cloridrico, ecc.). E' come se per ogni tipo di sostanza prendessi un "mucchio di atomi" (cioè una mole) e a seconda della sostanza tale mucchio di atomi può essere più pesante o più leggero, più grande o più piccolo, ma in ogni caso conterrà lo stesso numero di atomi. --Daniele Pugliesi (msg) 18:31, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]

Funzione x²[modifica wikitesto]

Grafico la funzione y = x², a x = 1,2,3,4,5,6,7,8... corrispondono y = 1,4,9,16,25,36,49,64... se ora scelgo come mia unità "u" la mia vecchia x = 4 avrò

x = 1 <--> y = 1

x = 2 <--> y = 4

.

.

.

Però non riesco a capire perché alla nuova x = 1 corrisponde y = 1 dato che dal grafico si nota benissimo che alla mia nuova x = 1(u) in realtà correisponderebbe una y quattro volte più lunga sebbene in teoria dovrei ottenere y = 1(u) dato che 1² = 1. Come giustifico questa cosa?

Vi ringrazio. --2.44.10.215 (msg) 12:15, 5 gen 2013 (CET)[rispondi]

Mi sa che non hai capito il problema. Suppongo che quello che vuoi fare è un cambio di variabile u=x/4 (in modo tale che per x=4 u=1). Per cui x=4u che se la sostituisci in y=x^2 ottieni y=(4u)^2=16u^2. È importante scrivere i simboli matematici correttamente, altrimenti non si capisce niente. --Cruccone (msg) 13:32, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]
Praticamente io volevo fare questo: facciamo che sul foglio io abbia un quadretto e quella sia la mia unità quindi dico x=1 y=1 essendo y=x² e faccio il grafico con x=2, x=3 ecc... Ora dico la mia unità è 4 quadretti, quindi elevando di nuovo la mia unità al quadrato avrò y=1, però così facendo noto che per x=1 mi corrisponde una y=1 cioè y=x, però mi pare graficamente che y e x siano ben diverse infatti non sono tutte e due 4 quadretti. --2.44.27.90 (msg) 16:04, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]
Se prendi come unità 4 quadretti vuol dire che per x=1 dovrai metterti a quattro quadretti dall'origine del piano. Se u è uguale sia per le ascisse che per le ordinate (non è detto, devi specificare) il grafico resterà uguale, ma sarà solo "zoomato": per x=1 y=1, ma il punto sarà a quattro quadretti dall'asse x e a quattro quadretti dall'asse y. Se invece scegli che sull'asse x u è uguale a quattro quadretti e sull'asse y invece è uguale a un quadretto (si può fare, ma con questo tipo di funzioni, che non sono molto pendenti, non ha troppo senso) ovviamente a livello di unità avrai sempre per x=1 y=1 (poiché la funzione si fa coi numeri, non coi quadretti), ma a livello di grafico avrai un punto che è distante 4 quadretti dall'asse delle y e un solo quadretto dall'asse delle x. Ti caccio anche il disegnino:
   u=4 quadretti, sia per x che per y

    y
    |
    |
u 4_|       .
  3_|
  2_|
  1_|
    |_____________x
   O  | | | |
      1 2 3 4 <--quadretti
            u <--unità

   u=4 quadretti per x, u=1 quadretto per y

      y
      |
      |
4u  4_|       
3u  3_|
2u  2_|
u   1_|       .
      |_____________x
     O  | | | |
        1 2 3 4 <--quadretti
              u <--unità
Nel secondo schema, a ogni quadretto nelle y corrisponde un aumento di u di una unità: 1 quadretto=u, 2 quadretti=2u, ecc. Nelle x, invece, a ogni quattro quadretti corrisponde un aumento di u di una unità: 1 quadretto è 0.25u (o , se preferisci), 2 quadretti sono 0.5u (o cioè ), 3 quadretti 0.75u, quattro quadretti, finalmente u. Per questo il grafico risulterà schiacciato. Tra l'altro, corrisponde al grafico di Se imposti la stessa unità nelle ascisse e nelle ordinate il grafico non cambia, risulta solo più "grande", ma se scegli unità diverse (e, ripeto, si può fare) il grafico cambia, ovviamente. Spero di essere stato chiaro. In caso contrario, posso provare a caricarti un paio di immagini (adesso non ho tempo, se no mi sarei risparmiato tutta la fatica degli schemini :D ) --Dry Martini confidati col barista 21:10, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]
Niente ti vieta di usare 4 quadretti come unità per la y... --Cruccone (msg) 20:47, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]
Vi ringrazio perché ora mi ritrovo graficamente, però il ragionamento in formule, che mi aveva portato fuori strada, non l'ho ancora capito. Perché io dico x=1u(nità)=4(quadretti) poi faccio y=x² e ho y=1²u=4²q cioè y=1u=16q ed è evidentemente sbagliato --2.44.27.90 (msg) 15:46, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]
Il passaggio y=1²u=4²q è chiaramente sbagliato, perché 1²=1 e u=4q, quindi y=1²u=1u=4q, CVD --Sesquipedale (non parlar male) 16:39, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]
Sbagli nell'elevare, devi farlo anche nella parte letterale, è un cambio di variabile (cfr. Cruccone) --109.114.11.63 (msg) 18:01, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]

partiti italiani[modifica wikitesto]

quanti sono i partiti politici in italia?

--217.117.235.58 (msg) 10:51, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]

Partiti politici italiani --★ → Airon 90 16:39, 6 gen 2013 (CET)[rispondi]

Gli Dei accecano coloro che vogliono perdere[modifica wikitesto]

«Gli Dei accecano color che vogliono perdere» è un concetto presente in tutta la cultura greca (vedi Erodoto ed i sogni Serse prima della spedizione contro la Grcia, Storie, VII, 8-18), tuttavia non sono riuscito a trovarlo espresso da nessuna. Girando per la rete l'ho trovato attribuito a Omero nell'Iliade, ma cercando le parole chiave nel testo dell'Iliade (traduzione del Monti, quello del seicento -:)) non ho trovato nessuna espressione corrispondente. A questo punto mi sorge un dubbio:

Questo concetto è mai stato espresso esplicitamente nella letteratura greca? Se è stato espresso, da chi e dove?

Oracolo, rispondimi e ti scarificherò uno dei pomi delle Esperidi. - --Klaudio (parla) BUON 2013 12:54, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]

Allora... Il concetto dovresti trovare, se fra l'opere dell'eleusino maratonomaco ti metti a spulciare. Ἄτη è il termine in greco per accecamento, se vuoi cercare nel testo originale con fare attento. Se proprio non trovi nulla, in questo sito prova a cercare con parola chiave Ἄτη, dovrebbero venir fuori alcuni risultati in traduzione inglese...--Lord_Possum Facciamo due chiacchiere? 21:59, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Grazie ho trovato qualcosa nella parodo de "I Persiani":
«Ate adula amica/il mortale alle sue reti da cui/non può balzare, non può fuggire»
Per l'Oracolo: ho preso uno dei pomi delle Esperidi e ,dopo averlo tagliato, ho versato in una coppa il sangue della vittima (per i non Oracolo: mi sono fatto una spremuta di arancia) -:). - --Klaudio (parla) BUON 2013 12:38, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Dalton e le proporzioni multiple[modifica wikitesto]

Se un ipotetico Dalton si trovasse a studiare i vari ossidi dell'azoto con una buona dose di intuito si accorgerebbe che: Componendo 7 g di azoto (N) con l'ossigeno (O) nei seguenti modi:

  • con 4 g di ossigeno formando 11 g di ossido nitroso
  • con 8 g formando 15 g di ossido nitrico 8:4=2
  • con 12 g formando 19 g di triossido di diazoto 12/4=3
  • con 16 g formando 23 g di biossido di azoto 16/4=4
  • con 20 g formando 27 g di anidride nitrica 20/4=5

E troverebbe appunto i numeri interi e piccoli della legge, in questo caso 2,3,4,5.

Se però mettiamo che tale scienziato non conosca tutti gli ossidi, ma solo il triossido e il biossido di azoto, rapportando i 16g con i 12g otterrebbe come risultato 1.34 e sfruttando l'ipotesi di "semplicità" (cosa che Dalton stesso fece, es: HO anziché H(2)O) egli penserebbe che NO = triossido di azoto e NO(1.34) anzichè N(2)O(4) e quindi il tutto non sarebbe spiegabile con la teoria atomica.

Si potrebbe quindi dire che ha avuto una buona dose di fortuna nel formulare la sua teoria? Infatti oltre a non trovare composti non stechiometrici non si è imbattuto in rapporti del genere che davano numeri si piccoli, ma non interi. --109.112.21.31 (msg) 13:09, 7 gen 2013 (CET)[rispondi]

Beh se non avesse conosciuto tutti gli ossidi sarebbe stato un problema visto che non avrebbe potuto formula la sua regola: "Quando un elemento si combina con la stessa massa di un altro elemento, per formare composti diversi, le masse del primo elemento stanno tra loro in rapporti semplici, esprimibili mediante numeri interi e piccoli." In pratica non avrebbe trovato una regola. Ma visto che li conosceva il problema non si pone. Va comunque fatto notare che Dalton pensò ad un atomo indivisibile e unico. Cosa che le successive scoperte hanno poi smentito. E che quindi difficilmente avrebbe potuto concepire un risultato non intero. Comunque non credo si tratti di fortuna ma semplicemente di lunghi studi accurati per quanto non avesse i macchinari odierni e dovesse andare molto ad intuizione. --Erik91☆☆☆ 15:16, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]
No infatti dicevo che se avesse trovato un caso non intero (come quello del mio esempio) dovuto a possibili mancanze di conoscenze, si sarebbe trovato in difficoltà.
Comunque chiedevo questo perché cercavo di capire il processo mentale che lo ha portato a confermare la sua teoria atomica e come si sarebbe comportato in casi di difficoltà. --109.117.225.53 (msg) 08:12, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
4/3 è comunque un rapporto tra numeri interi piccoli, se vuoi 4/3 è un concetto molto più antico di 1,33. --Cruccone (msg) 09:55, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Si però i numeri interi e piccoli a cui Dalton fa riferimento sono proprio quelli che escono dal rapporto e non quelli che lo compongono, mi spiego meglio:
Dalton ci dice che: 1g di H e 8g di O ci danno l'acqua, mentre per l'altro composto mantenendo fisso H a 1g avrò 16g di O (una quantità doppia in peso), ora rapporto 16:8 = 2 (numero intero e piccolo) e questa è una riprova della correttezza della teoria atomica perché gli atomi "indivisibili" si legano seguendo proprietà dei numeri interi.
Mettiamo ora che esista una fantomatica formula H2O e H2O(1,5) per l'acqua ossigenata, notiamo subito che questo non è spiegabile con la teoria atomica. Dalton infatti avrebbe tenuto fisso H a 1g e avrebbe visto che per un composto sarebbero serviti 8g di O, mentre per l'altro ne sono richiesti 12. Rieseguo il rapporto e ottengo si un numero piccolo 12:8 = 1,5 , appunto, ma non è intero. In questo caso si avrebbe ovviamente 12:8 che è 3:2, che sono numeri interi e piccoli (ma non quelli utili alla formulazione della legge).
Mi sono dilungato in questo esempio per dire che i numeri interi e piccoli di Dalton, da quanto ho capito, sono quelli che escono dal rapporto e non quelli che metto come dividendo e divisore. --109.116.230.22 (msg) 11:57, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
In realtà parlando di esprimibili come numeri interi e piccoli si riferisce al fatto che hai 4:3, 2:5 ma non 190:171. A te non interessa il quoziente. --Vito (msg) 12:55, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ah ecco dove nasce l'incomprensione, perché dal mio libro di testo sembrava come ho scritto, a questo punto non capisco come questo spieghi la teoria atomica allora. Io credevo, come dicevo, che dipendesse dal fatto di avere un quozionete intero (in questo caso tenendo fisso 1g di H ho una quantità doppia di ossigeno per l'acqua ossigenata, in rapporto all'acqua 16:8 = 2). --109.116.230.22 (msg) 15:21, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]

(rientro)

Non sono un chimico, ma dalle mie reminiscenze liceali avrei dato ragione all'IP 109.x.x.x, anche se la mia sicurezza si sbriciola di fronte a due fonti autorevoli come Cruccone e Vito. Comunque segnalo nel portale chimica, magari qualcuno più affidabile di me ti può aiutare. --31.26.196.234 (msg) 15:38, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]

Sembra impossibile, ma Dalton fece quelli ed altri esperimenti, almeno stando a ciò che c'è scritto su en.Wikipedia, e che possiamo dedurre da [questa immagine]. NO è incolore come N2O4 ed N2O, NO2 è rossiccio ma varia di colore a seconda di temperatura e pressione trasformandosi in N2O4 mentre N2O5 è un solido che sublima facilmente all'aria. Su en.Wikipedia non c'è scritto che li sintetizzò tutti tutti, ma dalla foto per esempio si nota il disegno di una "molecola" settenaria (quindi era arrivato al pentossido di diazoto). Alcuni miei libri dicono che usò H2 ed O2, altri H2 e Cl2; Secondo en.Wikipedia lui conosceva il diossido ed il protossido di azoto ([si veda qui]), e dice che i suoi primi esperimenti vennero condotti sull'acqua, l'ammoniaca ed il diossido di carbonio.
Poco più in basso dice che Dalton scriveva la formula dell'acqua e dell'ammoniaca come HO ed NH, quindi commise anche lui degli errori (per esempio credeva che il cloro fosse un composto dell'ossigeno). A naso oserei dire che fece lo stesso anche con solidi come il ferro, lo zinco, il rame, l'argento o lo zolfo ma non l'ho trovato su en.Wikipedia (comunque queste leggi si applicano pure a loro). --Bokuwa (msg) 18:33, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
P.S. Non esiste solo l'unione diretta tra i composti, ma anche la pirolisi. Per esempio, posso dedurre che il protossido di azoto è composto da una mole di ossigeno più due di azoto sia combinandoli in quantità stechiometriche, sia scaldando il gas ad alta temperatura generando una mole di O2 e mezza di N2, e tramite verifiche sperimentali (osservando che varia la pressione parziale o che se aggiungo un metallo si formano X grammi di ossido e rimane mezza mole di gas non identificato ecc.) ricavo i coefficienti stechiometrici dei componenti della molecola. --Bokuwa (msg) 18:37, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ti ringrazio per la risposta, siccome mi è sorto il dubbio di non aver compreso del tutto i famosi numeri "interi e piccoli", sapresti darmi una risposta anche al secondo quesito nato dalle risposte alla domanda iniziale?
perché Cruccone e Vito mi hanno fatto capire che forse ho interpretato male il tutto, mentre l'IP 31..... mi ha dato una timida speranza di avre ragione.
Vi ringrazio tutti moltissimo :D --109.117.241.235 (msg) 18:40, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Forse ho capito! Non ho capito bene quale sia la tua incomprensione, o forse si, prova a dirmelo tu dopo che hai letto la mia interpretazione:
7 grammi di azoto reagiscono rispettivamente con 4, 8, 12, 26 e 20 grammi di ossigeno.
Non so se a Dalton l'idea venne mentre stava passeggiando, o ad una conferenza, o prima di andare a nanna (spesso a matematici, filosofi, artisti ecc. le idee vengono così: rimandano le informazioni apprese e le loro domande nel subconscio, dove vengono elaborate ad alta velocità ed appena trovata una possibile idea/soluzione questa spunta fuori, e si vede il genio fuggire verso il suo studio e verificare se questa era giusta o sbagliata, come successe a Bach durante una messa o a Galileo osservando un candelabro che oscillava). Molto probabilmente partecipò a qualche discussione ad un Caffè filosofico dove gli parlarono della teoria di Democrito (atomi) e quella di Aristotele (materia infinitamente divisibile). Così lui iniziò a ragionare su come dimostrare la validità di una delle due. Quella più facile da confutare era la teoria di Democrito, ed iniziò a pensare: "se gli atomi sono palline microscopiche ma indivisibili ed "unitarie", come posso fare per dimostrare che lo sono?" e così gli venne in mente l'idea: se la materia è quantizzata e cioè composta da atomi indivisibili, che combinandosi assieme formano delle sostanze di composizione ben definita, può darsi che si combinino fra loro in rapporti ben definiti (così come posso sposare una persona, o più di una se sono poligamo, ma mai mezza, o fare un terzo di figlio o dar da mangiare a 3,14 gatti ecc.).
Così fece l'esperimento.
Non era sicuro, ovviamente, della sua esattezza. (Si pensi infatti ai comportamenti delle leghe: due metalli fusi assieme formano una lega con 10%, 15,7%, 56,23% di un certo metallo, così l'anidride solforosa poteva essere una lega con 37,4% di zolfo e 62,6% di ossigeno, ecc.) Lui però era ottimista e pensava "tentar non nuoce" (tutti gli sperimentatori fan così, la loro curiosità gli spinge a provare comunque a vedere cosa succede). Ebbene, quando fece le prove con gli ossidi di azoto, con l'acido muriatico, l'ammoniaca ecc. si accorse che tenendo fissa la quantità di un primo reagente, (nel nostro esempio l'azoto) gli avanzava sempre un po' di secondo reagente (per esempio ossigeno) fin che non li combinava in quelle che oggi chiamiamo "quantità stechiometriche". Appena raggiungeva questa quantità X se la scriveva su un foglietto (per esempio, 4 grammi di ossigeno) e poi provava ad aggiungerne ancora un po', e poi ancora, e ancora... Ed ogni volta che sintetizzava un nuovo composto (ossido di azoto, diossido di azoto, pentossido di diazoto...) si segnava le quantità stechiometriche (che ovviamente non erano precise al miliardesimo di grammo) e si accorse con meraviglia che ogni volta doveva aggiungere una quantità doppia o tripla per ottenere i nuovi composti. Talvolta gli avanzava del gas: per fare il pentossido di diazoto gli avanzava 1/6 dell'ossigeno immesso (perché, non sapeva che era O2 e non O, e veniva N2 (2N) + 3 O2 (6O) = N2O5 + O). Probabilmente ci rimase un po' male, ma non si demoralizzò e provò con altri esperimenti, per esempio raddoppiando o triplicando la quantità del primo reagente mantenendo fissa quella del secondo, e nel caso del pentossido di diazoto viene fuori 4N (2 N2) + 10 O (5 O2) = 2 N2O5 E infatti vedi nel disegno che ti ho mostrato che aveva fatto lo schizzo di una molecola settenaria (fece le stesse cose, per esempio, con l'ossido ferrico Fe2O3). Ti ricordo che lui formulò, come ogni scienziato che scopre una novità, una teoria con alcuni lati oscuri cioè piccoli casi che la contraddicono o che non si è riuscito a dimostrare (lo stesso è successo a Bohr con la teoria atomica e a Maxwell con l'etere luminifero). A migliorarla infatti pensarono Avogadro (con le molecole biatomiche), Davy e Faraday (e le loro analisi chimiche, tra cui quelle con l'elettrolisi, che ai tempi di Dalton non era stata scoperta (per saperne di più sull'elettrolisi si veda qui) e poi Thomson, Rutherford, Bohr ecc. Fino ai moderni spettroscopisti. A volte nei libri di testo ci sono degli esempi che non combaciano con quelli originali dello scienziato che fece la scoperta base, perché chi li scrive non conosce la storia e fa degli esempi di esperimenti che in realtà sarebbero poco intuitivi (a me è successo con l'esperimento di Torricelli: ma chi glie lo fa fare ad uno di comprare mezzo quintale di mercurio e versarlo in una mastella per sbatterci dentro un paio di colonnine di vetro e misurare la pressione???). Per questo è bene cercare sempre nelle schede storiche degli scienziati qui su Wikipedia, o meglio in en.Wikipedia che è quasi sempre più completa, come hanno fatto gli scienziati e così capire perché l'hanno fatto.
Ho risolto i tuoi dubbi? --Bokuwa (msg) 15:19, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ti ringrazio per l'ottima analisi, ora ho più chiare le idee che portarono Dalton a formulare la nota legge.
Il mio secondo dubbio era però un po' diverso, cioè non capisco se i numeri interi e piccoli a cui si riferisce Dalton sono il risultato dei rapporti della massa della sostanza che non rimane fissa nei vari composti oppure come dicono Cruccone e Vito il dividendo e divisore del rapporto.
Per essere più chiaro, riprendo l'esempio con i grammi dei composti scritti nella voce di wikipedia, si tiene fisso N e si misurano le masse di O adoperate in ciascun composto e poi si rapportano tra loro.
1) Io dicevo che i numeri interi e piccoli a cui Dalton fa riferimento sono il risultato del rapporto (che evidenzio in grassetto):
  • 8:4 = 2
  • 12:4 = 3
  • 16:4 = 4
  • 20:4 = 5
2) Mentre Cruccone e Vito mi hanno detto che, i famosi numeri interi e piccoli, sono invece i termini che compongono il rapporto (evidenzio anche qui in grassetto):
  • 8:4 = 2:1
  • 12:4 = 3:1
  • 16:4 = 4:1
  • 20:4 = 5:1
Ora mi chiedo quale sia la soluzione corretta...
Allora per darmi una risposta ho fatto un ragionamento inverso e ho immaginato un composto chimico formato da "metà atomo" di ossigeno, in questo caso -ho pensato- la legge di Dalton non dovrebbe darmi numeri interi, infatti Dalton trovava solo numeri interi proprio perché gli atomi non si legano mai a metà.
Quindi ho preso una fantomatica formula H2O(1,5) per l'acqua ossigenata (che per la teoria atomica non esiste) oltre alla solita H2O per l'acqua, ed eseguendo i calcoli suggeriti nel secondo esempio ho notato che i rapporti hanno dividendo e divisore interi e piccoli, pur non essendo una formula reale. E questo mi porta pensare che sia giusta la prima interpretazione.
Passo ai calcoli: tenendo fisso H a 1g, per l'acqua sarebbero serviti 8g di O, mentre per l'acqua ossigenata (dalla formula inventata) ne sarebbero serviti 12.
Eseguendo i rapporti:
1) Primo metondo indicato:
  • 12:8 = 1,5 (e infatti in questo caso trovo un numero non intero, confermandomi che la formula in questione non si potrebbe trovare)
2) Se eseguo invece i calcoli con il secondo metodo:
  • 12:8 = 3:2 (ho due numeri interi e piccoli)
Da questi esempi deduco che la seconda interpretazione è sbagliata, quella giusta è che i numeri interi e piccoli sono il risultato del rapporto.
Non ci sarebbero problemi, non fosse che non sono per nulla certo di aver capito giusto. Potrei riassumere il tutto in un unica domanda: i numeri interi e piccoli quali sono? Quelli della prima o della seconda interpretazione? --37.182.104.152 (msg) 17:41, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
PS: In realtà non credo di essere stato molto chiaro, ma trovo molto difficile spiegare a parole il mio dubbio xD. Se il tutto non è chiaro chiedete che provo a rispiegare, vi ringrazio per la pazienza :) --37.182.104.152 (msg) 17:41, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

La mia pazienza non ha limiti se c'è da chiarire qualche concetto, ma la mia memoria sì, quindi perdonami se le mie risposte sono poco mirate.
Io non comprendo il motivo del tuo primo ragionamento mentale, né riesco a tenermi in mente le interpretazioni di Vito e Cruccone, quindi ti dico: Dalton non fece i rapporti tra i vari coefficienti con cui si lega l' O con l'N, ma fraIL PRIMO RAPPORTO con cui si lega l' O con l'N (cioè 4 grammi) e poi con le altre quantità usate (8 grammi, 12 grammi, 16 grammi...) e vedeva che ogni volta doveva aggiungere altri 4 grammi per ottenere il composto.
Così Dalton pensò di interpretare la cosa così: nel primo caso una pallina che pesa 4 grammi mi si combina con una di azoto che pesa 7 grammi, poi a questa pallina posso attaccarne un'altra, ed il peso totale di ossigeno che ho impiegato è 8 grammi, diviso il peso di una pallina fa 4 grammi quindi 2 palline, e via 3 palline da 4 grammi fanno 12 grammi ecc. per forza che se tu mi fai 12 grammi diviso 8 grammi il risultato non ha senso! (è il rapporto tra tre palline da 4 e due palline da 4, e Dalton non fece questo ragionamento per i suoi calcoli!). Questo è il senso dei numeri piccoli e naturali: non erano ancora state scoperte molecole con più di una decina di atomi (numeri piccoli) e non potevi combinare metà o un terzo di quella che io ho chiamato quantità X.
Il ragionamento si estende anche alle molecole settenarie: nel pentossido di diazoto il primo rapporto che Dalton ottenne era di 7 grammi su 10, che diviso 4 grammi (1 pallina) fa 2 (palline) col resto di 2 (mezza pallina). Così ovviò al problema raddoppiando la quantità di N, e si accorse che una pallina a volte si deve combinare a due atomi di azoto e non ad uno solo (come fa nel monossido di dirame, nel protossido di azoto ecc.) Ha dovuto usare numeri grandi per risolvere la questione? No perché gli è bastato raddoppiare la quantità di N per raggiungere la 2soglia stechiometrica", e gli atomi di ossigeno diventavano 10 invece che 5, ma no doveva moltiplicare tutto per 265345621, pi greco o chissà cosa. Questo è il senso dei numeri piccoli: il rapporto tra LA PRIMA QUANTITA CHE HA RAGGIUNTO LA COMBINAZIONE ESATTA COI 7 GRAMMI DI N, quella che io chiamavo LA QUANTITA' X e poi tutte le altre quantità di gas utilizzato (8, 12, 16 grammi...), e veniva fuori 1, 2, 3... Se faceva il rapporto tra 8 e 12 e tra 12 e 16 per forza che i conti non gli venivano, ma non ci pensava neanche di farlo! perché se alla fine erano palline quelle che si combinavano non ha senso fare il rapporto tra il peso di due palline ed il peso di 3 palline, lo sapeva già che i conti non gli tornavano. Lui fece questi rapporti, non altri, e ripeto: tra LA PRIMA QUANTITA' con cui l'ossigeno si legava all'azoto (o ad un qualsiasi composto in quantità fissa) e tutti gli altri pesi possibili (8 grammi, 16 grammi, 32 grammi...).
Ti ricordo poi che avrebbe potuto fare l'esperimento con 1,75 grammi di N ed X grammi di O. La prima quantità usata sarebbe stata 1 grammo di O, poi 2, 3, 4... e vedeva che ogni volta la quantità usata aumentava della prima quantità X, come se attaccasse una pallina alla volta.
Posso farti una domanda io? Sei uno studente? Le tue domande mi interessano: sto lavorando ad una ricerca (da solo) sull'istruzione, e questo tipo di situazioni io le chiamo contro-logica cioè quando il libro o l'insegnante ti spiega delle cose che dicono il contrario delle idee che hai in mente (e che ti sembrano esatte) e non ti dà le informazioni necessarie per collegare quelle sul libro e quelle nella tua testa (o quando il capitolo è scritto in maniera da essere male interpretato); così volevo dirti che se avessi degli altri dubbi o fossi interessato allo studio della chimica, contattami pure anche nella mia pagina di discussione; è da un po' che cerco un appassionato di chimica, e dalle mie parti non ce ne sono molti. --Bokuwa (msg) 18:21, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

P.S. Se lui non avesse conosciuto tutti gli ossidi di azoto avrebbe fatto es. 16g : 4g o 20g : 4g cioè la quantità 2 o 3 ec. sempre diviso LA QUANTITA' X. --Bokuwa (msg) 18:29, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ti ringrazio e vi ringrazio moltissimo per l'aiuto.
Con questa risposta hai dissolto ogni dubbio, era proprio quello che avevo capito leggendo il libro e la voce di wikipedia. Poi però le risposte ricevute inizialmente ("In realtà parlando di esprimibili come numeri interi e piccoli si riferisce al fatto che hai 4:3, 2:5 ma non 190:171. A te non interessa il quoziente."), sicuramente dovute alla mia scarsa attitudine nell'esprimermi in modo chiaro, mi avevano fatto dubitare della correttezza del ragionamento, anche se dopotutto sono state utili perché mi hanno spinto a ragionarci ancora di più sopra :D.
Per rispondere invece alla tua controdomanda, si, sono uno studente delle superiori e l'argomento purtroppo mi è stato spiegato un po' male, non tanto per incompetenza del docente, piuttosto per la pessima organizzazione infatti vi sono stati dei cambi di professore durante il corso dell'anno e nessuno (forse per un fraintendimento: uno pensava che l'altro l'avesse fatto) ha spiegato in modo soddisfacente l'argomento.
Però per quel poco che so (per ora) di chimica posso dire che mi piace molto :) --109.112.126.17 (msg) 20:39, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

atti di opere teatrali[modifica wikitesto]

mi sapete dire se esistono opere teatrali con 6 o più atti e quali sono (almeno qualche esempio)?


--79.3.86.251 (msg) 13:12, 8 gen 2013 (CET)[rispondi]

Il Faust di Goethe ne ha 5, col prologo fanno 6... E' sufficiente? --Bokuwa (msg) 15:23, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
grazie, c'è altro?--95.233.255.197 (msg) 19:57, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

Il primo studio statistico della storia[modifica wikitesto]

Qual è, e a quando risale, il primo studio statistico che possa definirsi tale (o il primo tentativo che si ricordi in questo verso)? A che popolazione si riferisce? Quali variabili furono prese in considerazione? Ho cercato un po' in rete, ma non ho trovato nulla... Forse voi siete più bravi di me... Grazie

--79.33.93.238 (msg) 18:09, 8 gen 2013 (CET)[rispondi]

Be', i numeri (intesi come sistema di numerazione, anche se non scritto) sono nati più o meno presso i primi allevatori, che dovevano verificare se il gregge/la mandria/il quello-che-è era ancora intero/a o se stavano lasciando indietro qualche esemplare. In un certo senso verificavano ogni volta che il numero dei capi si collocasse correttamente all'interno della serie di dati dei giorni precedenti, quindi studiavano dei dati all'interno di una serie più ampia di dati analoghi, ed è più o meno quello che fa la statistica :D --Dry Martini confidati col barista 19:02, 8 gen 2013 (CET)[rispondi]
Se per "primo studio statistico" intendi il primo tentativo di ricavare conclusioni (inferenze) da un insieme di dati statistici, allora nei testi è usualmente citato questo signore, e precisamente la sua opera “An Argument for Divine Providence, Taken From the Constant Regularity Observ’d in the Birth of Both Sexes” (ancorché le sue conclusioni fossero metodologicamente errate). --Guido (msg) 10:33, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Forse An argument for Divine Providence può essere considerato uno studio statistico a tutti gli effetti, e per questo ti ringrazio... Qualcun altro ne conosce altri che risalgono allo stesso periodo?

--79.37.161.167 (msg) 16:41, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Il lavoro di Arbuthnot è citato ovunque (senza "forse") come il primo tentativo di inferenza statistica su basi probabilstiche. Per il resto, leggi qui. --Guido (msg) 05:44, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]

Grazie di tutto... --80.180.140.6 (msg) 20:56, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]

caso chiuso ;))[modifica wikitesto]

--188.218.106.72 (msg) 06:59, 9 gen 2013 (CET) Non ricordo quale percorso segui "all'epoca" e tutt'ora non ricordo quale fosse, la locuzione latina che mi indirizzò alla pagina che, ridestò il mio interesse; posso comunque dire che il "caso" a cui mi riferivo è http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Marbury_contro_Madison e che l'ho ritrovata giungendo da http://it.wikipedia.org/wiki/Fonte_di_diritto. di nuovo grazie per l'aiuto e ciao.![rispondi]

Non votare e mettere a verbale[modifica wikitesto]

Visto che esiste una discreta possibilità che debba essere scrutatore durante le prossime elezioni, il fatto che leggo ormai troppo spesso su alcuni blog e Facebook che dice che sia possibile presentarsi, farsi timbrare la scheda elettorale e dire di non voler votare "perché nessun politico mi rappresenta" è veramente possibile? Fonti? Il verbale di seggio non è da utilizzarsi soltanto per questioni legate al corretto svolgimento della votazione e questioni di pubblica sicurezza? Anche ammesso che venga scritto a verbale, se la scheda non viene conteggiata non è come avere un timbro inutile sulla scheda elettorale e basta, al pari di uno che se n'è rimasto a casa?. --Bedo2991-{contattami} 11:32, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ti confermo che si può fare, è previsto (o almeno, a me è successo - se non ricordo male - alle elezioni del 2008, che una donna abbia fatto quanto hai detto). Però ero solo scrutatore, non presidente del seggio, quindi non so dirti di preciso cosa abbiano dovuto fare (registrare tutto su millemila registri ecc... ricordo solo che ci aveva colti impreparati e poi abbiamo imprecato contro di lei per tutta la giornata XD ). --Syrio posso aiutare? 11:40, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]
Uff, però oltre ai blog non riesco a trovare fonti ufficiali. Se ti capita di lavorare al seggio, prima di cominciare dai un'occhiata alle scartoffie, dovrebbero esserci le indicazioni su cosa fare in casi simili). Qualcosa puoi leggere qui e qui. --Syrio posso aiutare? 11:46, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ho partecipato più volte come scrutatrice ad elezioni politiche e amministrative e se ne vedono di tutti i colori. Chi svolge questo ruolo non ha una preparazione specifica, compresi i presidenti. Questa notizia però mi sa di bufala. Se le schede sono già state consegnate l'elettore deve votare nella cabina e restituire la scheda, altrimenti rischia delle sanzioni. All'eventuale rifiuto il presidente farà mettere a verbale questo atto ma non certo i presunti motivi della protesta. E' prevista la verbalizzazione di eventuali proteste, ma chi decide cosa scrivere è il presidente e non l'elettore. Qui comunque trovate le istruzioni per le operazioni di voto nel 2008. --Beatrice (msg) 23:51, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]
Se ricordo bene, la prassi di non ritirare la scheda dopo aver fatto timbrare la tessera elettorale aveva un motivo preciso nei referendum, non nelle elezioni. Nei referendum, infatti, le schede nell'urna (anche se bianche) contribuiscono al raggiungimento del quorum. Quindi se uno è favorevole ad alcuni quesiti ma non ad altri, per questi ultimi conviene (ai fini dell'insuccesso del quesito) che non ritiri la scheda. Nelle elezioni non c'è quorum, quindi non ritirare la scheda dovrebbe essere del tutto equivalente a votare scheda bianca o nulla. Se poi il fenomeno risultasse particolarmente rilevante, magari a qualcuno verrebbe in mente di contare coloro che non ritirano la scheda fra i "non votanti", sommandoli a quelli rimasti a casa. Ma in concreto non avrebbe alcun effetto, a parte qualche titolo di giornale e qualche gigabyte in più di discussioni sui blog. In tutti i casi, il mancato ritiro della scheda deve essere verbalizzato (se no non tornano i conti), ma pretendere che sia verbalizzata anche la motivazione mi sembra impossibile, oltre che del tutto inutile. --Guido (msg) 05:17, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]
Comunque sapere a priori di avere una discreta possibilità di fare lo scrutatore è un po' strano ;)
--Vito (msg) 18:45, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Prima di tutto una precisazione: quella che si timbra è la tessera elettorale e non la scheda, che è quella su cui si vota. Detto ciò, da presidente di seggio la cosa non mi risulta né potrebbe essere altrimenti, in considerazione del fatto che l'apposizione del timbro sulla tessera certifica che l'elettore ha votato e non che l'elettore di è presentato al seggio e quindi andrebbe apposto dopo che l'elettore ha votato e non prima, cosa che io personalmente faccio. Diverso è il caso dei referendum, in cui l'elettore può scegliere per quali referendum votare, e basta che voti per una sola delle consultazioni e la tessera viene vidimata. In definitiva, se l'elettore di presenta ma non vuole votare, io non timbro un bel niente, pur disponibilissimo a verbalizzare la cosa. Se poi, come capita praticamente ogni volta, le disposizioni cambieranno, ovviamente mi adeguerò. In teoria, l'elettore potrebbe prendere le schede e rifiutarsi di riconsegnarle o di inserirle nell'urna, ma questo è un reato e quindi, nel caso, chiamerei le forze dell'ordine in servizio al seggio. Una precisazione per Vito: è possibilissimo saperlo prima, soprattutto nei piccoli comuni dove gli scrutatori (e anche i presidenti) sono quasi tutti sempre gli stessi, anche se non dovrebbe essere così; da quando mi hanno nominato la prima volta non ho saltato una sola votazione quale presidente, e per giunta sempre nello stesso seggio.--Frazzone (scrivimi) 19:49, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Io ho sempre avuto a che fare con un numero di seggi inferiore a quello di aspiranti presidenti (iscritti all'albo) e aspiranti scrutatori, per i secondi solitamente si usano criteri "casuali", da qui il mio stupore. --Vito (msg) 21:30, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]
Da segretario di seggio con esperienza ventennale ti dico che è possibile. Consegni la scheda all'elettore che si rifiuta di votarla. A questo punto annulli la scheda (timbro + firme) che verrà messa in un'apposita busta (tra le millemila che ti danno c'è quella giusta) e compili le due copie del verbale, nelle pagine dedicate alle giornate di votazioni ci sono sezioni idonee. Visto che ogni volta cambiano piccole cose, se vieni eletto quando ti presenti al sabato per la costituzione del seggio fatti dare il libretto di istruzioni che trovi nel baule.... e occhio a far tornare i conti! --RaMatteo 17:13, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]

Giochi playstation 2[modifica wikitesto]

La playstation 2 non viene più prodotta dal 28 dicembre 2012, ma vengono ancora creati nuovi giochi per questa console? --Erik91☆☆☆ 15:01, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Non ne sono sicuro, ma credo che i giochi abbiano smesso di produrli da ben prima del 28 dicembre 2012. --Matafione (msg) 19:47, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]
Mannaggia grazie per la risposta comunque =) --Erik91☆☆☆ 10:34, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

mi sapreste dire dove posso trovare quali critera utiliza ISO per decidere se dare a un idioma il codice o se due due lingue simili d'are unico codice o codici separati ed ecc?


--37.116.179.93 (msg) 19:36, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

Per il 639-2, che è il papà del 639-3 ho trovato questi criteri, mentre per la 693-3 ho trovato delle linee guida sul cambiamento dei codici e delle istruzioni su come richiedere il cambiamento. Può bastare? --Dry Martini confidati col barista 21:25, 9 gen 2013 (CET)[rispondi]

vittoria coppa nazionale[modifica wikitesto]

in quali casi la coppa nazionale di uno stato europeo è stato vinto da squadre di terza serie o inferiori?

--37.116.179.93 (msg) 19:20, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]

Se in passato sia mai successo non lo so ma quest'anno una squadra di quarta divisione inglese potrebbe vincere la Football League Cup 2012-2013 --Erik91☆☆☆ 10:34, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Il cielo è astratto o concreto?[modifica wikitesto]

--151.48.49.133 (msg) 21:20, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]

Sicuramente è concreto (almeno finché ti riferisci all'atmosfera terrestre). --Matafione (msg) 21:29, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]
Nota che la "concretezza concettuale" e la "concretezza materiale" sono due cose diverse :) Molte cose che non puoi toccare, come il cielo, l'aria, la luce, il suono, sono concrete da un punto di vista concettuale, cioè sono "reali", esistono, sono oggettive, mentre ad essere astratti sono concetti, pensieri, sogni, idee e via dicendo. --Syrio posso aiutare? 22:12, 10 gen 2013 (CET)[rispondi]
perchè parliamo solo del tocco? alle elementari mi insegnarono che basta uno dei 5 sensi per rendere qualcosa "concreta" --Salvo da PALERMO 00:47, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Infatti; ma immagino che l'IP (e io di conseguenza ho fatto lo stesso) abbia usato il termine "concreto" più o meno come sinonimo di "solido". --Syrio posso aiutare? 00:52, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
La domanda secondo me è più raffinata di quanto possa sembrare.
Infatti il termine "cielo" indica comunemente qualcosa che vediamo in un certo momento in un certo posto della Terra.
Ora, se ci riferiamo al cielo come è visto di giorno, tutto azzurro, si tratta di una colorazione particolare dell'atmosfera che nasconde le stelle, quindi in un certo senso non corrisponde a ciò che la mente immagina, cioè quello che vediamo di giorno è semplicemente l'atmosfera terrestre; o se addirittura è nuvoloso, vediamo solo una parte dell'atmosfera, perché il resto è coperto; inoltre da qualsiasi punto della Terra possiamo vedere solo una porzione del cielo; quindi il termine "cielo" indica in teoria qualcosa di immenso, ma nella pratica quando diciamo "sto guardando il cielo" in realtà dovremmo dire "sto guardando una piccolissima parte del cielo", quindi c'è una certa discrepanza di significato.
Se invece ci riferiamo al cielo stellato, possiamo vedere anche le stelle, ma in realtà anche in questo caso vediamo solo una piccolissima parte di cielo; non solo: siccome la luce delle stelle arriva a noi dopo un certo tempo più o meno lungo che dipende dalla distanza delle stelle dalla Terra e siccome ciascuna stella ha una distanza differente, ciò che vediamo non è reale, in quanto ciascun puntino luminoso si riferisce ad un passato più o meno distante; è come se avessimo una TV in cui la luce di ogni pixel arriva con un ritardo differente, per cui l'immagine che ne risulta è un'immagine falsata.
Per tali motivi quindi penso che in un certo senso il cielo è "astratto", in quanto è una visione parziale e distorta della parte dell'universo che è più vicina alla Terra. --Daniele Pugliesi (msg) 03:22, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Anche secondo me è astratto --Erik91☆☆☆ 10:33, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ma i concetti di astratto e concreto non dipendono certo da come noi percepiamo l'oggetto, ma dall'oggetto in sé. Vedremo pure una piccolissima porzione di cielo, ma quello c'è lo stesso. Comunque, come ripetuto da molti linguisti, la definizione di "astratto o concreto" è troppo manichea e non bisognerebbe basarsi su questi, ma usarli solo come indicazione. Difatti molte volte dipende da come intendiamo la frase per cambiare il nome da astratto a concreto. Anche per quanto riguarda il cielo. --Matafione (msg) 13:21, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Credo che la distinzione fra "astratto" e "concreto", più che alla linguistica, appartenga alla didattica della scuola primaria. Per il resto, se i nomi che noi diamo siano semplicemente delle "etichette" che noi assegnamo a enti dotati di un'identità reale (mi riferisco a nomi come "albero" o "matita") oppure no è un problema classico della filosofia, e non riguarda solo il cielo. Credo che parecchi fisici teorici, ad esempio, si troverebbero in qualche imbarazzo a dover dire se le cose a cui dedicano la loro ricerca sono "astratte" o "concrete". Per esempio, l'osservazione di Daniele Puglisi è suggestiva, ma dal punto di vista fisico la faccenda è ancora più complicata: infatti, nel paragone con "una TV in cui la luce di ogni pixel arriva con un ritardo differente, così lìimmagine è falsata" si deve supporre che esista relamente un'immagine "non falsata" che viene deformata dal ritardo nella trasmissione del segnale. Invece per l'universo non è così. L'immagine che vediamo del cielo stellato, come si è detto giustamente, non è un'immagine "simultanea" (e ritrae invece ciò che i fisici chiamano "cono-luce" nello spazio-tempo), ma in effetti è "reale", mentre una "fotografia istantanea dell'universo" non può esistere se non come puro costrutto teorico (peraltro relativo a un osservatore). Quando Einstein descrisse in questo modo l'universo, a qualche filosofo sembrò un'idea aberrante: poi pian piano ci si è abituati. Però a a scuola, in genere, ancora non ce lo raccontano... --Guido (msg) 20:25, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Simboli dei partiti per le elezioni 2013[modifica wikitesto]

È possibile vedere su un sito i vari simboli dei partiti che parteciperanno alle elezioni politiche italiane del 2013? Ne ho visti alcuni e mi sto facendo grasse e grosse risate... :D --★ → Airon 90 23:51, 11 gen 2013 (CET)[rispondi]

Sul sito del ministero degli interni non trovo nulla, e in effetti credo che non ci sia nulla di ufficiale finché il ministero stesso non chiude le presentazioni e non si pronuncia sui loghi simili. Ufficiosamente qualcosa lo trovi di sicuro, però. --Dry Martini confidati col barista 15:28, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ciao a tutti, questa settimana mi sono state spiegate le funzioni, però nel rileggerle mi trovo un po' in difficoltà. Riassumo: io ho una funzione f(x) che chiamo y (variabile dipendente) e x (indipendente), riporto l'esempio pratico fatto del professore, cioè lo spazio in funzione del tempo. Ora però mi chiedo, in base a cosa dico che è y a dipendere da x? Potrei anche dire che y è indipendente e x dipende da y e riprendendo l'esempio è come se fosse un tempo in funzione dello spazio.

Mi potreste aiutare a organizzare meglio le idee? --37.183.92.170 (msg) 12:12, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

La definizione di variabile dipendente e di variabile indipendente è arbitraria, quindi puoi fare quanto hai detto (invertire le variabili) senza nessun problema. Comunque, un consiglio pratico: usa come variabile dipendente quella che è più facile da calcolare una volta esplicitata la funzione (di solito è più facile calcolare xn che x1/n). - --Klaudio (parla) BUON 2013 12:52, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
PS Ovviamente questo vale se fra x e y sussiste una corrispondenza biunivoca, se, per esempio definisco una funzione dove y=0 per tutti i numeri pari e y=1 per tutti i numeri dispari (cioè y è il resto di x/2), con x definito come un qualsiasi numero naturale, la variabile dipendente è necessariamente y e non x.--Klaudio (parla) BUON 2013 12:58, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Grazie per la risposta :-). Quindi posso scegliere arbitrariamente la variabile dipendente e indipendente solo se ho una funzione invertibile? --37.182.184.242 (msg) 13:14, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Sì, teoricamente si usa la y ed è quella che risulta essere analiticamente più semplice oppure a seconda dell'utilità (solitamente si calcola lo spazio in funzione del tempo dato che in fisica velocità, spazio e accelerazione sono tra di loro derivate e primitive rispetto al tempo, e non il tempo in funzione dello spazio). Ricordo che per calcolare la funzione inversa devi avere una funzione iniettiva e suriettiva (quindi biiettiva). Dopodiché espliciti la x in funzione della y (ovvero data y(x) biiettiva trovi x(y) che è anch'essa biiettiva) e "cambi" il nome alle variabili. --★ → Airon 90 02:27, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

scimmie e machina da scrivere[modifica wikitesto]

la scena di diversi film e cantoni animati dove una o più scimmie scrivono con la macchina da scivere ha un origine particolare o e stata fatto da uno e poi ripresa?

--79.16.48.221 (msg) 12:28, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Credo venga da qua, leggi la voce e capirai L'oracolo scimpanzé --16:33, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

primo ministro inglese[modifica wikitesto]

mi sapete dire quando dura una legislatura nel regno unito e son non ha una durata fissa mi potete spiegare bene?

--79.16.48.221 (msg) 17:53, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Cinque anni. --Cloj 18:07, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
grazie--79.16.48.221 (msg) 18:25, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Nothing at all! --Cloj 19:46, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Frase di Samuel Beckett[modifica wikitesto]

Una frase di questo autore è "Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio." Presente in Peggio tutta, ma quale è il significato della frase? Va vista come una frase ottimista o pessimista? --Erik91☆☆☆ 21:25, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]

Io la riassumo in "Non arrenderti mai" e "Quello che conta è provarci"; ma mi sembra "neutra", né ottimista né pessimista: ti sprona ad andare avanti ma senza farti illusioni. --Syrio posso aiutare? 23:23, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Io invece la vedo ottimista: "siamo destinati sempre a fallire, ma dobbiamo continuare a tentare perché ogni volta impariamo dagli errori passati e ci avviciniamo sempre di più alla verità". --Lepido (msg) 23:30, 12 gen 2013 (CET)[rispondi]
Che belle parole.--La schiappa Assoluta

Elettrolisi del sale da cucina[modifica wikitesto]

Quell'incosciente di mio padre ha sciolto del sale da cucina e ha provato a farne l'elettrolisi raccogliendo i gas in due provette. La nube verdastra sul polo positivo è velenosissimo cloro o un qualche suo composto?
P.s.: la sostanza verdastra non gorgoglia in cima alla provetta ma si sparge sul fondo.


--GioBru 16:35, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

L'ha sciolto in acqua? (Acqua comune, non distillata o comunque pura, giusto. Bisognerebbe capire che sostanze contiene disciolte ....)
Leggi Elettrolisi dell'acqua e in particolare la sezione Elettrolisi dell'acqua#Selezione dell'elettrolita
non era sciolto benissimo.--GioBru 14:55, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Comunque facendo l'elettrolisi del sale (cloruro di sodio) disciolto in acqua distillata (H20) si ottiene del cloro. Se l'acqua non è pura, immagino che si ottenga della robaccia in più, ma il cloro salta sempre fuori da qualche parte e non è il massimo da respirare... PS: sì, il cloro è verdastro. --Lepido (msg) 15:01, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Premesso che il cloro non è assolutamente pericolosissimo (io lo respiro da un anno e per ora non mi è mai successo niente) e diventa pericoloso solo ad alte concentrazioni e solo se l'esposizione giornaliera è prolungata, se si è sciolto nell'acqua non poteva essere lui! se tuo padre ha usato elettrodi di ferro (un cucchiaio, una forchetta...) allora il liquido verde era innoquissimo FeCl2 mentre se ha usato dei fili di rame ha ottenuto CuCl2. Se mai leggerai la risposta, dà un'occhiata a questo; qui ti spiega tutto. Ah, se tuo padre volesse ottenere il cloro gassoso (quello che una provetta può contenere non è pericoloso, basta che non se lo respiri tutto d'un fiato) dovrebbe utilizzare delle mine di grafite. Vedrebbe delle bollicine di gas incolore/verde salire su per la provetta, ma deve fare in modo che il Cl- non entri in contatto coi fili metallici, o si trasformerebbe in un sale diverso a seconda dell'elettrodo usato. --Bokuwa (msg) 17:29, 23 gen 2013 (CET)[rispondi]

Albero degli inpiccato[modifica wikitesto]

Mi sapete dire se "albero degli impiccato" ha un origine particolare o generica? --95.233.255.197 (msg) 20:01, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

Credo di non aver capito la domanda. --109.112.13.225 (msg) 14:07, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Io posso dire che, in mancanza di un patibolo, ai tempi si impiccavano i condannati agli alberi. Penso che volesse sapere questo, anche se la domanda lascia perplesso anche me, per come è formulata. --Syrio posso aiutare? 14:14, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
intendevo il suo uso in film e cartoni animati è generico o esiste una storia che lo nomina per primo e poi gli altri seguono?--95.233.255.197 (msg) 16:27, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Mmm, non ho proprio idea di ciò cui ti riferisci. Puoi fare un esempio? Ma poi, quale depravato autore di cartoni animati shockerebbe i suoi giovani spettatori mostrando impiccagioni, scusa? :/ --Dry Martini confidati col barista 19:25, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
"l'albero dell'impiccato" è il nome dell'albero vedi peterpan disney.--37.116.179.93 (msg) 19:46, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
In Peter Pan c'è anche "Spugna", ma non credo che anche questo termine l'abbia inventato Disney.
Se è questo che intendevi allora sì, è un uso generico (riferito appunto a quello che avevo detto sopra, cioè che gli alberi fungono da patiboli naturali); anche il nome dell'albero in peter pan deriva senza dubbio da questo. Gli esempi, anche cercando in rete, non mancano. Pensando ai film mi viene in mente subito la moglie del gladiatore, ma penso sia un elemento più che frequente in film con ambientazione storica (caccia alle streghe e cose simili). Ah, e poi c'è anche questo qui che s'impiccò a un albero, tanto per completare l'allegro quadretto. --Syrio posso aiutare? 09:59, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]
grazie.--95.233.255.197 (msg) 11:52, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]

Le Iene domenica 13 gennaio (oggi)[modifica wikitesto]

Grande oracolo, sapresti dirmi il nome del giocatore di calcio dello sketch in cui gli si insegnava il napoletano? --62.98.225.47 (msg) 23:47, 13 gen 2013 (CET)[rispondi]

Claudio Marchisio --DelforT (msg) 00:23, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

Grazie mille! --62.98.173.96 (msg) 18:30, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ordine di perfezione cattolico[modifica wikitesto]

Qual è l'ordine di perfezione cattolico più recente? --95.233.255.197 (msg) 13:40, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

Bollettini[modifica wikitesto]

I bollettini di pagamento dei servizi, quali luce, gas, canone rai, condominio, ecc., per poter essere pagati bisogna sborsare una quota di commisione alle poste o altro ente che fornisce questo "servizio".
La domanda è: il servizio a chi è fatto? A chi già paga o a chi riscuote il pagamento?
Chi paga, normalmente, non lo fa di sua iniziativa, ma lo fa perché richiesto. Quindi, il richiedente del servizio è il fornitore, non l'utente.
Ora, perché dobbiamo pagare noi? Il ragionamento è giusto o mi è sfuggito qualcosa?

--LLodi (msg) 15:40, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

A stretto rigor di termini il servizio è reso a te, nel momento in cui richiedi la presenza di una cassiera allo sportello in alternativa (ove possibile, naturalmente) alla domiciliazione delle utenze su conto corrente o di versamenti effettuati tramite bonifico online. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:51, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Ciò mi perplime, perché io sono costretto a presentarmi allo sportello, quindi non lo richiedo di mia volontà, perdendo anche il tempo necessario per raggiungere il luogo e la fila (e il tempo è denaro). Se poi l'operazione avviene con strumenti elettronici, ancor di più ritengo un sopruso tale commissione. --LLodi (msg) 15:59, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Un tempo (non so se tuttora) si poteva pagare anche direttamente ai fornitori di luce, telefono, ecc. che avevano appositi sportelli. --87.2.163.178 (msg) 16:31, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]
Effettivamente credo che sia obbligatorio per i fornitori offrire un servizio gratuito di pagamento. Ovviamente è più comodo recarsi all'ufficio postale piuttosto che presso l'esattoria del fornitore. --Lepido (msg) 19:30, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

Non so dove trovarlo[modifica wikitesto]

Ci deve essere una pagina da qualche parte dove si possono raccontare notizie su siti che copiano da noi. Ho una storiella carina di un giornale online che si è "redento". Dove potrei raccontarla? --Fioravante Patrone 19:44, 14 gen 2013 (CET)[rispondi]

Per la tua prima domanda, la pagina degli scopiazzatori è Wikipedia:Cloni. Per la seconda mi viene in mente solo il bar... ma aspetta che passi qualcun altro che ne sa più d me :) --Syrio posso aiutare? 00:02, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]
Grazie, i cloni andavano bene. Pensavo che la pag dei cloni si occupasse solo di cloni, invece c'era l'indicazione per le segnalazioni come intendevo fare io. Ottimo! --Fioravante Patrone 01:48, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]

qual è la più lunga sinfonia per esecuzione tempolare?


--95.233.255.197 (msg) 10:46, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]

Iniziamo col dire che il termine sinfonia è usato in musica da prima dell'invenzione del metronomo. Di conseguenza, solo a partire dalle Sinfonie di Beethoven è possibile stabilire una durata prescritta dal compositore. Il metodo più semplice per determinare la durata di una sinfonia è il metodo detto ATL, che consiste nel sommare la durata delle tracce di tutti i movimenti della sinfonia in un'incisione discografica. Il risultato è soggetto a fluttuazioni perché i tempi nelle varie incisioni possono essere leggermente o anche notevolmente differenti: si può ottenere un risultato più accurato con il metodo detto AATL (Average Album Track Length), che consiste nel fare la media aritmetica delle durate di tutte le incisioni disponibili. Tanto il metodo ATL quanto il metodo AATL, tuttavia, richiedono che la sinfonia sia stata incisa su disco o su supporto digitale di qualche tipo. In caso contrario, si deve applicare il metodo detto MC, che consiste nel calcolare la durata di ogni battuta sulla base dell'indicazione metronomica, e poi moltiplicare per il numero di battute del movimento. Nell'implementazione del metodo ATL non vi è completo accordo fra i vari autori sul fatto che i due secondi circa di silenzio fra una traccia e l'altra debbano essere contati o no nella durata della sinfonia, tenendo conto che anche nelle esecuzioni dal vivo fra un movimento e l'altro si ha una pausa di alcuni secondi per permettere al direttore d'orchestra di ravviarsi i capelli o (in assenza degli stessi) di strizzare gli occhi, schiaristi la voce e/o grattarsi la nuca con la bacchetta. Le cronache riportano almeno un caso in cui Gustav Mahler, nel dirigere la sua Nona Sinfonia, si soffiò il naso fra il secondo e il terzo movimento, ma la veridicità dell'episodio è contestata dai musicologi. Alla durata delle sinfonie si applica comunque l'assioma di Dedekind, secondo cui ogni insieme di numeri reali che non sia vuoto e che sia limitato superiormente possiede un estremo superiore: da questo si ricava che se è possibile dimostrare che nessuna sinfonia dura più di un tempo T fissato uniformemente (per quanto lungo) allora esiste necessariamente una sinfonia più lunga di tutte le altre. In un fondamentale lavoro sull'argomento, On existence of an upper bound for tempolar execution of classical symphonies, T. Andouille sostenne che non è possibile dimostrare che ogni sinfonia ha una durata finita. In particolare, per le sinfonie incompiute, secondo la tesi di Andouille, non è possibile assegnare una durata in quanto in un imprecisato futuro potrebbe diventare tecnicamente possibile dar vita a un clone del compositore, che potrebbe a qual punto scrivere la parte finale della sinfonia rimasta incompiuta. Tutte le esecuzioni avvenute fino a quel momento, che sarebbero in qualche modo "rimaste in sospeso", si potrebbero allora considerare concluse nel momento in cui l'accordo finale scritto dal clone del compositore viene eseguito per la prima volta. Quest'interpretazione è stata però successivamente contestata da B. Wurst e W. Schnitzel, Grundstücksverkehrsgenehmigungszuständigkeitsübertragungsverordnung und Rindfleischetikettierungsüberwachungsaufgabenübertragungsgesetz, sulla base di considerazioni bioetiche. Vi sono infine alcuni casi particolari di sinfonie con scappellamento a destra prima del ritornello, che può essere prolungato ad libitum come fosse Antani, anche scribài con cofandina per l'arpa cromatica. A parte le sinfonie, il brano musicale la cui esecuzione dura più a lungo è sicuramente Organ²/ASLSP di John Cage. --130.192.193.1 (msg) 12:32, 16 gen 2013 (CET)[rispondi]
Non avrei saputo spiegarlo meglio di così. --Syrio posso aiutare? 12:48, 16 gen 2013 (CET)[rispondi]
@130.192.193.1 - Sei il mio eroe. Quando in primavera ci saranno le votazioni per il Wikioscar 2013, io voterò per te. --Lepido (msg) 14:24, 16 gen 2013 (CET)[rispondi]
@130.192.193.1 sei grande, anch'io voterò per te.--Muzio Scevola (msg)
Non solo per il Wikioscar ma anche per Admin, CU, Burocrate, e natural. prestanom. omm. di pagl. gran test. di cazz. ;-) --La Cara Salma necrologi 01:13, 21 gen 2013 (CET)[rispondi]
@La Cara Salma|necrologi, molto in ritardo, ma inutilmente "ammerdeur". Perché?--Muzio Scevola (msg) 16:02, 22 gen 2013 (CET)[rispondi]
Senza offendere nessuno, si può dare un wikioscar anche ad un IP?--GioBru 17:36, 30 gen 2013 (CET)[rispondi]

Francesco Schettino[modifica wikitesto]

Una pagina sul comandante della Costa Concordia Francesco Schettino potrebbe essere enciclopedica? --Poigne (scrivimi) 20:30, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]

(in realtà non è domanda da oracolo) ma a mio giudizio direi "assolutamente no!".
--Vito (msg) 20:37, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]
Il suo momento di gloria ce l'ha già in Naufragio della Costa Concordia, dove è raccontato l'unico evento enciclopedico a cui ha partecipato. --Lepido (msg) 20:41, 15 gen 2013 (CET)[rispondi]
Io sarei favorevole ma più avanti, per ora sinceramente è troppo prematuro --Erik91☆☆☆ 13:52, 19 gen 2013 (CET)[rispondi]
...nel senso che aspettiamo che partecipi almeno ad un altro evento enciclopedico? :-) --Lepido (msg) 18:49, 19 gen 2013 (CET)[rispondi]
No, che non rientri più nel recentismo =) --Erik91☆☆☆ 18:51, 19 gen 2013 (CET)[rispondi]