Wikipedia:Bar/Discussioni/Lettera sul copyright: cos'è successo dopo?

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Lettera sul copyright: cos'è successo dopo? NAVIGAZIONE


Mi si dice che non ho più seguito la questione lettera aperta sui temi del copyright, di cui ero stato uno dei principali sostenitori. Visto che alcuni sviluppi ci sono stati (e sperando che ciò non sia stato già detto altrove) provo a fare un po' di story so far:

  • a luglio abbiamo mandato una lettera aperta a stampa e parlamentari attraverso una casella creata ad hoc con il nome alcuni wikipediani, in modo che si capisse esser voce solo di alcuni che l'avevano sottoscritta;
  • la stampa non specialistica praticamente non se l'è filata, mentre ci han risposto alcuni parlamentari
    • l'onorevole Muscardini ha mandato una lettera a Rutelli;
    • l'onorevole Mancuso ha fatto addirittura una interrogazione parlamentare (credo sia la prima volta che Wikipedia finisce nei verbali del parlamento, wow!);
  • la risposta del governo a tale interrogazione è stata, a mio parere, alquanto deludente (ne ho caricato il pdf qui, non sapendo se fosse o no PD). Deludente perchè? Come ci ha accennato anche l'onorevole per email, per me si tratta di una bella pappardella di uno zelante sottosegretario sullo stato dell'arte della legislazione italiana (senza nemmeno chiarire tecnicamente cosa siano le immagini ad alta risoluzione: quanti dpi, pixel etc?). Nessuna vera novità da questa cosa, insomma. Questa è la storia per come la so io. Se mi son perso qualcosa me ne scuso (e chiedo di integrare). ----{G83}---- 16:08, 14 dic 2007 (CET)[rispondi]
Dato che quel link è rotto: https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/04417&ramo=CAMERA&leg=15 --Ferdi2005[Posta] 17:14, 16 gen 2021 (CET)[rispondi]

Non condivido il pessimismo di Giac83 e oseri dirlo gli rivolgerei lo stesso rimprovero che fu rivolto ad Annibale da Maarbale: Sai vincere ma non sfruttare la vittoria. Il merito della lettera è in gran parte suo, questo pessimismo, invece impedisce di utilizzare quanto conquistato. Il sottosegretario di stato non ha solo dato la risposta in questione, ma ha dato anche un valido contributo ad agevolare l'iter legislativo del famoso emendamento che è passato alla camera in commissione in sede deliberante e che anche al senato è stato assegnato in commissione in sede deliberante. Alla luce di questi fatti concreti, quindi proporrei di rileggere la risposta con occhiali rosa, anzichè neri. Non riesco perciò a capire perchè giac 83 non veda positivo che, almeno per le immagini a bassa risoluzione, si introduce per il mondo internet una vistosa eccezione alla legislazione ordinaria. Soprattutto non capisco perchè non condivida la mia opinione che sia corretto parlare di queste cose, soprattutto dell'emananda legge (in cui il comma 1bis dell'art 70 della legge sul diritto d'autore è stato introdotto pensando ad homolaicus e a noi) qui in wikipedia, visto, tra l'altro che la lettera è stata scritta con la firma alcuni wikipediani e non solo in wikimedia. Tutte le volte che ho dato notizia dell'iter parlamentare c'è stato da parte di qualcuno l'accusa che scambio lucciole per lanterne, lo ius condendum con lo ius conditum, di ingenerare fallaci speranze sul tema del copyright, di illustrare le dichiarazioni del sottosegretario (vedi Homolaicus e la strana apertura al fair use) piuttosto che del Parlamento europeo (vedi ipred 2) come conseguenza dell'evolversi della dottrina giuridica in tema di diritto d'autore. Da se sola la risposta all'interrogazione forse, non è stata una grande vittoria, perchè, e in questo concordo con Giac 83 le incertezze e le difficoltà sono tante. Ma se cerchiamo di smettere di piangere e proviamo a elaborare una costruzione giuridicamente strutturata, forse riusciremo a compiere qualche cosa di utile al nostro progetto: realizzare una enciclopedia libera.

Chi ha letto la mia pagina di discussione vede che il presidente di Wikimedia è stato d'accordo che io chiedessi ad un mio amico avvocato di un certo nome ed esperienza specifica, un parere pro veritate sul punto. Quando sarà pronto vi avviserò.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 16:59, 14 dic 2007 (CET)[rispondi]

Ovviamente il vero problema è decidere che fare. Senpai ci ha detto che ha preso immediato contatto con le sovraintendenze. Alcune, come quella di Roma, hanno dato una pronta risposta di cui sicuramente sarebbe utile che Senpai stesso riassuma qui i termini.

Come era ovvio la sovraintendenza fiorentina tarda nel rispondere.

Lo studio legale a cui mi ero rivolto per un parere pro veritate sull'intera vicenda, si è sentito di consigliare, sia pure in una situazione estremamente fluida come quella attuale, di passare per tutte le foto, ad una versione a bassa risoluzione, passo centrale della risposta del sottosegretario, ancor prima della risposta ufficiale del sottosegretario. Nel frattempo dovrebbe pasare anche il testo del nuovo comma 1 bis dell'art. 70. La lettura che in questo momento va per la maggiore tra la normativa che ha preso il posto della legge Ronchey e il diritto d'autore è nel senso che la prima regola icanoni di concessione per riprodurre un'opera (permesso di fotografare innanzitutto). Nella sua risposta infatti il sottosegretario usa questi termini L'autorizzazione è concessa dopo un'attenta valutazione sia della compatibilità delle modalità e tecniche di ripresa con le condizioni di conservazione del bene sia delle motivazioni dell'istanza che possono anche comprendere forme di utilizzazione a carattere commerciale e, in tal caso, la concessione dell'autorizzazione è a titolo oneroso. In questo senso sarà sempre meglio giungere ad accordi con le sovraintendenze. E' stata avanzata, però la teoria che se in base alla futura legge sarà possibile riprodurre da parte dei siti internet che ne hanno le caratteristiche le varie fotografie a bassa risoluzione già lecitamente in commercio, potrebbe essere quella la strada da seguire in attesa del decreto ministeriale o di un accordo con le sovraintendenze. Lo stesso sottosegretario, per le fotografie già in essere così si esprime: (.....come nel caso delle immagini pubblicate da Wikipedia). Infatti, ciò consente ai navigatori della rete di «scaricare» le immagini e poterle riprodurre a loro volta ad altissima definizione e farne un uso anche commerciale. Ciò nondimeno sarebbe sufficiente che la diffusione delle immagini avvenisse con una risoluzione tale da permettere sì una agevole e godibile consultazione per il pubblico ma non così alta da consentire anche un uso dell'immagini per pubblicazioni o altri usi commerciali..

Secondo me questa è stata una grande vitoria della lettera spedita da Giac83. Se poi questa soluzione non piace ne' ai falchi nè alla colombe è tuttaltro discorso. --Mizar (ζ Ursae Maioris) 08:06, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]

La mia opinione è qui. Oltre a ciò aggiungo solo una riflessione; a tutti deve esser chiara la differenziazione fra la legislazione sul copyright (che, per inciso, ci permetterebbe di pubblicare in tranquillità un'immagine - di cui deteniamo i diritti - relativa alla Venere del Botticelli) e quella sui beni culturali, che sancisce una sorta di "potestà autoritativa" relativa al permesso di utilizzo delle immagini relative alle opere protette da ogni singola amministrazione.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 16:51, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]

@Senpai Efficace e chiara la tua sintesi, ma per fortuna la scelta di fondo sia del ministero, nella risposta alll'interrogazione (che affronta prevalentemente, ma non solo, l'aspetto dei beni culturali, sia il legislatore hanno imboccato la strada della bassa risoluzione, criticabile fin che si vuole ma almeno rende possibile un discorso molto simile nei due sensi. E' per questo che ti dico che abbiamo, come wikipedia, perso l'occasione di una maturazione al nostro interno dei concetti. Scusa se insisto ma abbiamo finora perso troppo tempo ed è ora di fissare tutti insieme una nuova cultura wikipediana, ma in cui il tuo apporto ha un ruolo centrale. Se in questo momento c'è una emergenza è questa. --Mizar (ζ Ursae Maioris) 19:48, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]

In realtà l'interrogazione parlamentare non rappresenta "la legge", ed il testo normativo in fase di votazione non fa riferimento ai rapporti con la normativa sui beni culturali, quindi, a meno di uno specifico intervento del legislatore, ci ritroveremo con "le pezze al c..o" anche qualora fosse approvata la nuova legge.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 21:39, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]

Sono perfettamente d'accordo con te che l'interpretazione del Signor Sottosegretario in una risposta ad una interogazione parlamentare non è legge. Ma il ministero è il superiore gerarchico della Sovraintendenza e sicuramente il sovraintendente deve attenersi alle indicazioni ministeriali. Non mi avventuro nella disamina dei rimedi giurisdizionali, ma ti ripeto: Se ritieni che la vicenda di Firenze rieci a sbrogliartela da solo, sono contentissimo. Ma se incontri ancora delle resistenze e ritieni utile esperimentare un diverso modo canale di approccio, fammelo sapere liberamente. Miracoli non li promette nessuno, ma due tentativi possono essere meglio che arrendersi dopo il primo.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 22:44, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]

non è questione di sbrogliare, il problema è che, al massimo, riusciremo ad ottenere un'autorizzazione perché, purtroppo, non possiamo andare contra legem.Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 23:02, 18 dic 2007 (CET)[rispondi]
Io ribadisco cancellerei tutto il patrimonio artistico italiano, quello italiano è Copyright, quello antico è coperto da un'altra legge, non c'è nulla PD Lusum scrivi!! 00:29, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]
A parte tutto domando: la legge è retroattiva? Si applica anche a foto fatte prima del 2004? Lusum scrivi!! 01:17, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]
A logica, direi di no. Ma penso che, in soldoni, lo scopo della normativa sia tutelare lo sfruttamento economico delle opere. Credo che il punto scatenante della questione sia stata, da parte della sovrintendenza, trovare fotografie scattate senza autorizzazione nei musei e, insieme, l'irritazione di vedere riproduzioni ad alta risoluzione circolare su internet. Una soluzione di buon senso sarebbe vietare tassativamente le prime e ridurre la qualità delle seconde. Non si tratta, infatti, di copyright, ma di interessi contrastanti, quello delle soprintendenze e quello del pubblico. Il diritto di fruire di un'opera il cui autore è morto da secoli è sancito anch'esso dalla legge, e se entra in conflitto con la nuova normativa basterebbe -spero- limitarsi a immagini sufficienti a illustrare le opere, ma non utilizzabili per stampe in grande formato. Mi chiedo se in questo modo, legalmente, saremmo al riparo. --(Y) - parliamone 03:32, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]

Per la prima volta il dibattito entra nel merito e le posizioni diventano chiare. Nel mondo dell'open content la grande svolta è coincisa con il convegno allo Iulm di Milano dove è prevalsa la posizione di chi accettava un ragionevole compromesso: libertà di presentare immagini sul web per siti con determinate caratteristiche, purchè con immagini a bassa risoluzione. La Commissione cultura della camera ha accettato questa linea e con una certa opportuna tattica ha introdotto la cosa nel provvedimento più desiderato dallo schieramento avversario: la riforma della siae. Dopo una brevissima esitazione si è raggiunto un accordo bipartisan. Il testo dell'emendamento dopo pochi ritocchi (parlare di scopo enciclopedico sarebbe sembrato troppo una legge ad personam) è stato blindato e il resto non fa più storia. Poco importa se lo scontatissimo voto finale avviene oggi alle 14 o è rinviato a domani.

Ma esiste anche un partito bipartisan dei concessionari dei beni culturali. La legge su tali beni, prevede infatti l'aggiudicazione a dei concessionari che effettivamente versano un gruzzolo di soldi che nell'asfittico bilancio del ministero viene sentito come un elemento essenziale. Senza quei soldi sarebbero tagliati i mezzi per il funzionamento degli uffici e alcuni picoli vantaggi cotrattualmente conseguiti per il personale o, anche banalmente, fondi per straordinari ecc. Scorrendo i nomi degli aggiudicatari delle concessioni vediamo stranamente uno schieramento altrettanto bipartisan degli editori strettamente collegati a personaggi dell'uno e dell'altro schieramento.

Stranamente in Wikipedia, con pretesti che ancora adesso non capisco, si era sempre evitato di aprire un dibattito su questi temi. Ora anche per merito di un admin che proprio per questo non vedeva la riconferma, il tappo è stato aperto e con post diversi siamo arrivati al nocciolo del problema. L'art 70 , anche con il comma aggiuntivo è fuori causa. La parola del sottosegretario in risposta ad una interpellanza specifica è solo un flatus vocis. Bisogna passare da autorizzazioni delle singole sovraintendenze condizionate più o meno pesantemente dalle concessionarie. E' stato veramente un peccato che questo dibattito non si sia iniziato prima.

Devo confessare che non solo io, ma anche il gruppo di legali milanesi (in senso molto lato intendendo per tali il gruppo di legali che dopo la svolta del convegno presso lo Iulm di Milano seguiva la vicenda) non avevano capito che la questione era in questi termini. Erano tutti convinti che la forza di trascinamento del comma aggiuntivo alla legge sul diritto d'autore avrebbe spazzato via tutte le altre questioni, anche se formalmente autonome. Qualche fondamento lo avevano. Abbiamo visto che nella sua risposta il sottosegretario si è sostanzialmente adeguato. Con il senno del poi se il problema fosse stato capito, non sarebbe stato difficile ottenere che il sottosegretario ripetesse il concetto in sede di Commissione, con un valore programmatico per l'emanando decreto.

Uno studio legale, quello a cui da pensionato do la mia piccola collaborazione, si è già espresso che come prima cosa ci dobbiamo tutti adoperarci per sostituire le immagini ad alta risoluzione con quelle a bassa risoluzione. in effetti al fine del web le prime non servono, mentre, e in questo ha ragione il sottosegretario, servono molto a chi vuole fare un uso concorrenziale con quello dei concessionari.

Solo per inciso dico finalmente in questa pagina le posizioni contrapposte sono sulle idee espresse e non su falsi scopi come il numero delle ore trascorso di sabato o di lunedì nello studio e, coerentemente con l'obiettivo, ne è stato chiesto il blocco.

Quoto Yuma nel senso che dobbiamo chiedere ai legali un loro chiarimento. Nel diritto italiano, ovviamente non c'è nesuno, nemmeno il consenso unanime dei principi del foro ad essere in grado di dare garanzie assolute che l'interpretazione che eventualmente sarà data dal giudice sarà in un senso o nell'altro. Però un parere da cui partire e da integrare con l'esperienza di tutti quelli che si sono occupati della cosa, in prima linea Senpai, potrebbe essere utile.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 08:23, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]

Io ripeto: nessuna posizione di chi accettava un ragionevole compromesso. Quando c'è una legge dello Stato che ci permette di fare quel che dici, stapperemo lo spumante, gioiremo e la applicheremo. Ma ora siamo e continuiamo ad essere in una situazione fumosa e, come abbiamo sempre fatto, nelle situazioni fumose scegliamo la via prudenziale. ----{G83}---- 09:04, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]

@g83 Ormai il problema non è quello. La legge se non è oggi, ma domani (cioè tra 24 ore) sarà votata. Ma il problema resta grande come una casa perchè l'attenzione si è spostata nel campo delle autorizzazioni amministrative e lì si dice che la parola di un sottosegretario in Parlamento è un flatus vocis. Lo diceva, del resto anche il principe di Bismark che in sole tre occasioni un gentiluomo può mentire ed appunto quella era una delle tre. Per evitare che qualcuno suggerisca una linea più coerente ed efficace, quando uno studio legale dice di essere disposto a presentare gratuitamente un parere pro veritate, si inventa che non è possibile che essendo uno studio con sede principale a Firenze, non è possibile che si sia riunito a Milano di sabato o di lunedì. Si insiste, perciò a chiedere la cancellazione di tutte le imagini. Il sottosegretario dice che wikipedia sbaglia perchè ha immagini ad alta risoluzione e che se le avesse a bassa risoluzione andrebbe tutto bene, e i partigiani del tanto peggio, tanto meglio, si tengono tutte le immagini ad alta risoluzione per poi dire che vanno cancellate tutte le immagini. Non è questione di legge uscita o non uscita, nè della dovutissima prudenza. C'è qualche cosa d'altro. Questo almeno è il mio parere. Che la situazione sia fumosa è una verità sacrosanta, ma che qualcuno la sua sigaretta l'accende è vero Che lo faccia perchè a voglia di fumare o perchè così aumenta il fumo, non tocca a me dirlo.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 09:40, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]

Non credo proprio che la tua segnalazione tra i problematici (che personalmente ritengo un'idiozia o, quantomeno, un eccesso di zelo) sia dovuta al parere che hai richiesto. Quanto alla legge che stanno per approvare, attendiamo con ansia la pubblicazione in Gazzetta per poterne discutere concretamente. Non c'è fretta. Ma il problema, se ho ben capito quel che dici, è che la normativa su beni culturali non viene minimamente toccata dalla nuova legge, a quanto pare. E allora perchè stiamo parlando di quella legge come di una rivoluzione per il nostro trattamento delle immagini della soprintendenza? Mi è parso di capire (mi scuso, Mizar, ma sono gnucco) che su quell'ambito c'è da una parte una legge, dall'altra il parere (IMHO non troppo convinto) di un sottosegretario. Tu dici che dovremmo fare quel che dice il sottosegretario (che, sempre IMHO, è decisamente sibillino)? Boh, perplesso... D'altra parte ho l'impressione che questa cosa in fondo non interessi alla comunità, visto che siamo sempre i soliti quattro gatti a parlarne... ----{G83}---- 10:00, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]

@G83 Scusa ti ripeto con altre parole lo stesso concetto. Ci tra il gruppo milanese aveva suggerito agli onorevoli amici l'emendamento in via ora di votazione finale era convinto che esso sarebbe stato risolutivo di tutto. Strada facendo, invece, sono sorte difficoltà, almeno per quello che riguarda le immagini dei quadei nei musei statali. Il concetto dell'emendamento è stato fatto proprio dal sottosegretario. Sulla base di quello che ha detto il sottosegretario, dettata dalla solita nostra volontà di scegliere sempre la soluzione più prudente, c'è una proposta di togliere le immagini ad alta risoluzione dei dipinti dei musei statali italiani e di sostituirla con immagini a bassa risoluzione. A qualcuno questa proposta non piace e propone di togliere addirittura le immagini. Tutto il resto, compresa la messa mia e dei legali che hanno espresso il consiglio tra i problematici è, come dici tu solo folklore.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 10:48, 19 dic 2007 (CET)[rispondi]