Wikipedia:Bar/Discussioni/La psicologia di un inetto potere di voto

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La psicologia di un inetto potere di voto NAVIGAZIONE


Salve, volevo sottoporre ai miei amici wikipediani un'osservazione che ho potuto fare in questi giorni, dopo quasi due anni d'attitvità. C'è una certa psicologia del voto ("tanto per votare" per intendersi) che si svela in tutta la sua inefficienza. Vengo a dire che molto spesso c'è chi vota per hobby, e lo fa, secondo il modesto parere, a seconda dell'importanza che quel "suo" voto può avere in quel momento, disturbando il processo di discussione in atto della votazione, e il lavoro di accertamento (di enciclopedicità, promozionalità ecc) dei wikipediani. Il meccanismo scatta sempre quando si è sul punto di una decisione netta. Vale a dire ad es. la votazione è ferma a 7 no e 14 sì (per cui, per la regola dei due terzi, la pagina verrebbe cancellata), qualcuno passa per la pagina di proposta cancellazione... e per sentirsi in qualche modo "importante" col suo voto... vota per il no (ecco una situazione tipo, seguite il trend delle risposte ([una situazione tipo])... lo stesso meccanismo scatta, a volte, anche per la situazione contraria... Certo lo so che è difficile valutare... ma l'obbligatorietà del perchè si dà il voto, potrebbe provocare, almeno in alcuni, una certa inibizione di questo inutile gioco? Fare delle branche di wikipediani per categoria (ogni utente si iscrive in una, al massimo due categorie a lui più avvezze e congeniali)? Cosa pensate di questa mia osservazione? Credete sia giusta o no? Se sì cosa fareste? --93.45.231.167 (msg) 21:02, 15 feb 2010 (CET)[rispondi]

il problema è che la votazione non dovrebbe essere l'unico strumento di decisione con cui la comunità si esprime, soprattutto per due motivi:
  1. il voto è "nominale". se la tua osservazione è pertinente, ma si sta semplicemente votando, si può avere una situazione in cui numericamente saranno in vantaggio quelli che, per altri motivi (anche in buona fede come la fiducia nel proponente della cancellazione), avranno votato in maniera diversa, anche senza esprimersi apertamente sul tema.
  2. i commenti possono, al contrario dei voti, essere rappresentazione di un pensiero condiviso da più wikipediani (ma non espresso per mancanza di tempo o di attenzione verso l'argomento X) e possono aiutare a raggiungere un consenso su una decisione (e a far notare a chi partecipa eventuali "pecche logiche" nelle argomentazioni sostenute contro la propria ipotesi)
nelle PdC inoltre capita spesso di votare per una voce che sembra non enciclopedica, ma solamente poiché "scritta male". eventuali ampliamenti possono rendere obsoleti eventuali voti "+1" non adeguatamente motivati (se invece un commento fosse stato, ad esempio, "dall'incipit non si comprende di cosa si stia parlando", dopo la modifica chiunque avrebbe capito le intenzioni dell'utente).
contrario comunque ai giochini "limitiamo il voto a ...". prima di tutto poiché Wikipedia non è un esperimento di "democrazia" ed in secondo luogo penalizza l'enciclopedia, lasciando che le decisioni vengano fatte solamente da un numero esiguo di utenti "tesserati". :mi dispiace, ma questo va contro la mia concezione di enciclopedia libera :) --valepert 23:34, 15 feb 2010 (CET)[rispondi]
Non sono affatto un fan del voto a tutti costi e anzi cerco di motivare sempre i +1 e i -1 che do, anche quando non è obbligatorio. Talvolta però intervengo a discussioni ormai a un passo dal concludersi in cui le posizioni della parti contrapposte sono ormai consolidate: in quel caso sono meno rigoroso nel proposito di lasciare un commento, che finirebbe per non essere di grande beneficio per nessuno: dove starebbe il comportamento censurabile? Dico anzi di più: perché sarebbe grave limitarsi a lasciare voti in extremis solo nei casi in cui l'orientamento della comunità non si è già consolidato? --Nicolabel (msg) 02:05, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]

«il problema è che la votazione non dovrebbe essere l'unico strumento di decisione con cui la comunità si esprime, soprattutto per due motivi»

Risposta errata, valepert. La risposta giusta è «Il problema è che la votazione non deve essere lo strumento di decisione con cui la comunità si esprime, per un motivo fondamentale: WP:Consenso», dal quale non si deve mai derogare pena derive non già democratiche, bensì demagogiche basate solo sul "siamo belli, siamo tanti e facciamo come ci pare". Quando fu specificato che WP non è una democrazia della maggioranza chi fece questa linea guida non era fesso, perché sa benissimo che in un dato contesto la democrazia sfocia facile in demagogia -- Sergio (aka The Blackcat) 10:58, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]

se la votazione non fosse uno strumento di decisione, non avrebbero senso i sondaggi, le elezioni o le PdC. il consenso in questi ambiti si è formato attorno alle regole da applicare nelle votazioni. ovviamente ci vuole sempre il buon senso, ma non ho mai visto nessuno, ovviamente che conosca i cinque pilastri del progetto, criticare il risultato di una votazione, salvo alterazione del consenso (uso di sockpuppet o sondaggi avviati senza adeguata discussione sul quesito). --valepert 11:09, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]
appunto, valepert, e questa è proprio la premessa che viene regolarmente disattesa e della quale non si tiene conto allorquando si deve rispondere alle critiche alle votazioni. Proprio il fatto che una votazione possa essere alterata dai SP (caso che peraltro dovrebbe riguardarti) è indice che su wp la votazione, oltre a essere in astratto antiprogettuale, è di fatto un'opzione fallata. Ora, io non sono un fautore della filosofia di Dewey, il quale sosteneva che la verità di un'asserzione si misura sugli effetti finali (in quanto lui pretendeva di applicare tale teoria ai macrosistemi sociali), sentendomi più vicino a Russell il quale sosteneva al contrario che un'asserzione, per essere vera, dev'essere coerente sia nelle cause che negli effetti (in pratica, fini giusti non possono esser perseguiti con mezzi sbagliati e, al contrario, evitare che mezzi di per sé giusti possano condurre a fini errati); però, su piccoli sistemi come questi, l'affermazione di Dewey tiene: la bontà di un metodo si misura sulla bontà dei risultati che dà. Se una votazione è più oggetto di controversie di quante non ne dà l'applicazione del consenso, semplicemente è un metodo sbagliato. Anche perché chiunque avverte la frizione dell'eguaglianza del voto di chi vuole, per esempio, un'equa ripartizione delle risorse economiche per istruzione e sanità e di quello che invece vuole il dimezzamento del prezzo della benzina anche se ciò implica l'inquinamento della propria e delle due prossime generazioni. La democrazia persegue il primo scopo, la demagogia insegue il secondo. -- Sergio (aka The Blackcat) 11:19, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]
non nego che in passato ci siano state votazioni "falsate" (come hai ricordato tu, ho sperimentato di persona l'effetto sia d'interventi di sockpuppet in votazione che di campagne elettorali), ma se la comunità se ne accorge è possibile discuterne a posteriori, sempre mantenendo toni civili, ed eventualmente raggiungere un consenso su una decisione diversa da quella uscita dalle urne.
ovviamente per le PdC è più difficile notarlo, soprattutto per il rumore spesso provocato da utenti alle prime armi che fraintendono la parola "libera" e sono convinti che la loro biografia/azienda/discografia meritano un angolino su 'pedia. tuttavia se l'argomento è enciclopedico non si tarderà a cambiare decisione nel tempo, soprattutto se viene reinserita la pagina rispettando tutte le regole "di stile".
personalmente sono fiducioso (e le esperienze passate me lo confermano) che, se oggi viene fatta una scelta X che si rivela essere sbagliata, esistono abbastanza strumenti per optare per la decisione Y nel giro di pochi mesi. IMHO non c'è quindi nessun bisogno, allo stato attuale, di imporre vincoli. --valepert 11:57, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]
Spero che in un prossimo futuro si arrivi all'abolizione del voto nelle procedure di cancellazione sostituite dalla ricerca del consenso tramite discussione, come si fa su en:wp e de:wp, così peseranno le motivazioni serie. Lucio Di Madaura (disputationes) 17:51, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]
Consenso: volontà esercitata dal primo utente che decide di accollarsi la responsabilità per una determinata azione. --FollowTheMedia (msg) 20:02, 16 feb 2010 (CET)[rispondi]


Caro anonimo che hai cominciato questa discussione, ma vuoi mettere il gusto che si prova a imporre, anche con qualche trucco, le proprie idee su quelle degli altri? E questi altri quanti più sono, più c'è gusto. Su queste comunità virtuali c'è molta gente che deve accendere giornalmente ceri a Bill Gates che ha creato internet dando loro la possibilità di sentirsi importanti.--151.53.77.235 (msg) 10:43, 17 feb 2010 (CET)[rispondi]

Non scaldiamo troppo gli animi! Wikipedia non è il posto per flame, edit war e attacchi personali. Lo scopo del progetto è di realizzare insieme un'enciclopedia. Irrigidirsi sulla propria posizione e dimenticare la buona fede altrui (e spesso la buona educazione) è una forma di vandalismo che non contribuisce alla crescita dell'enciclopedia.

Discuti civilmente per far crescere quest'enciclopedia, grazie.

comunque Bill Gates non ha "creato Internet". a meno che non lavorasse negli anni '60, sotto falso nome, per la DARPA... --valepert 10:59, 17 feb 2010 (CET)[rispondi]
[Fuori tema] Ma qualcuno ha capito da dove viene questa sorta di leggenda metropolitana (propinataci anche da "eminenti" giornalisti)? --Nemo 19:30, 18 feb 2010 (CET)[rispondi]
[OT] non riesco a trovare l'origine, ma l'ipotesi più diffusa è che la possibilità di connettersi ad Internet, fornita a partire da Windows 95 (con Netscape o il browser Microsoft) abbia legato indissolubilmente Gates ad Internet. ricordiamo inoltre che nel 1995 è stato creato MSN (che era anche un ISP). sebbene la rete MSN non abbia avuto il successo sperato, immagino che molti statunitensi, tra cui purtroppo giornalisti, abbiamo consolidato l'equazione MSN = Internet come già era avvenuto precedentemente con AOL. --valepert 09:15, 19 feb 2010 (CET)[rispondi]

[IT] Personalmente trovo le votazioni un modo piuttosto chiuso e restrittivo come meccanismo decisionale. Questo perché come già fatto notare, chiunque può dare un suo ±1 anche senza un reale motivo, anche senza avere una reale opinione (cosa su cui dovrebbe fondarsi un qualsivoglia voto). E non si può certo trascurare di notare che la votazione dà importanza alla maggioranza, che in questo modo si troverebbe ad avere "ragione" potenzialmente per numero, non per reale valore di ciò che proclama. Sarebbe molto meglio giungere ad una qualsiasi decisione tramite semplice discussione, tentare di convincere gli altri o farsi convincere da essi tramite discussione, non dare un arbitrario voto, sterilmente. In questo il "+1" o il "-1" farebbero semplicemente da sunto o corollario di una certa opinione, invece che essere l'opinione stessa. --Shaddの言 (何事か) 22:27, 16 mar 2010 (CET)[rispondi]