Wülfingite

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Wülfingite
Classificazione StrunzIV/F.03-80
Formula chimicaZn(OH)2
Proprietà cristallografiche
Gruppo puntuale2 2 2
Gruppo spazialeP 212121
Proprietà fisiche
Densità3,05 g/cm³
Durezza (Mohs)3
Fratturaconcoide
Lucentezzavitreo
Opacitàtrasparente o traslucido
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La wülfingite è una delle forme minerali dell'idrossido di zinco (Zn(OH)2). Descritta per la prima volta nel 1985 da K. Schmetzer, G. Schnorrer-Köhler e O. Medenbach, deve il suo nome al mineralogista e petrografo tedesco Ernst Anton Wülfing (1860-1930)[1]

Abito cristallino

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La wülfingite cristallizza nel sistema ortorombico, classe disfenoidale. È un polimorfo della ashoverite e della sweetite minerali che, a differenza della wülfingite, cristallizzano nel sistema tetragonale[1]. Ha una durezza di 3 sulla scala di Mohs, simile a quella della calcite, e una densità di 3,05 g/cm3[2]. Il suo contenuto di zinco è superiore al 65%[2] ed è molto solubile negli acidi[3].

Origine e giacitura

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La wülfingite si presenta in forma di cristalli, di dimensioni fino a 200 µm, in gruppi a forma di stella. Può anche apparire come una incrostazione calcarea a grana fine. È un minerale secondario raro che si forma dalla degradazione meteorica di scorie contenenti zinco. Sembra essere associata a simonkolleite, biacca, diaboleite, zincite, idrozincite, ashoverite e fluorite.[senza fonte]

Forma in cui si presenta in natura

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La wülfingite è un minerale trasparente o traslucido, incolore o bianco, con una lucentezza vitrea[1]. Sotto luce trasmessa è anche incolore[4].

Luoghi di ritrovamento

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La wülfingite è stata trovata in depositi di scorie della fonderia Richelsdorf (in Assia, Germania) e a Stolberg (Nord Reno-Westfalia). Un altro sito ben noto è una cava di calcare a nord-ovest di Milltown, vicino ad Ashover (Derbyshire, in Inghilterra)[1][4]

  1. ^ a b c d (EN) Wülfingite, su Mindat.org.
  2. ^ a b (EN) Wülfingite mineral data (Webmineral), su webmineral.com. URL consultato il 15 novembre 2021.
  3. ^ (DE) Wülfingite, su Mineralienatlas. URL consultato il 15 novembre 2021.
  4. ^ a b (EN) Wülfingite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 15 novembre 2021.

Collegamenti esterni

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